ItaliaOggi, 7 novembre 2023
Periscopio
Del tiranno sparito mostrò il letto / la mano giustiziera – insanguinato. / La ferrea mano che ne schiacciò la testa / ora è tiranna al suo posto. William Blake, The Grey Monk (traduzione di Guido Ceronetti, in Trafitture di tenerezza, Einaudi 2008).
«Non daremmo aiuti umanitari ai nazisti. A Gaza non esistono persone innocenti», ha detto Amihai Eliyah, ministro israeliano del patrimonio culturale. Alla domanda diretta «E allora? Dovremmo sganciare una bomba atomica su Gaza?» Eliyahu ha risposto che «questa è un’opzione». Netanyahu lo ha sospeso dalle riunioni di governo a tempo indeterminato». Adnkronos.com
Israele rifiuta un cessate il fuoco che non includa il rilascio dei nostri ostaggi. Benjamin Netanyahu.
[Hezbollah] ha detto che non trascinerà il Libano in una guerra aperta contro Israele. [Nasrallah, il suo leader] ha dispensato solidarietà e onore alla «resistenza palestinese», ad «Hamas» e a tutti i «civili di Gaza» uccisi dalla «furia d’Israele» [solo perché] le parole, in fondo, sono gratis. Andrea Nicastro, Corriere della Sera.
C’è questo doppio standard che trovo scioccante: ci viene continuamente ricordato che i palestinesi non sono Hamas. E ovviamente non lo sono. Eppure, quando gl’israeliani vengono stuprati, uccisi e decapitati, la reazione è: be’, certo, cosa s’aspettavano? (…) Sconvolge il rifiuto di riconoscere che ciò che è stato fatto il 7 ottobre è un atto selvaggio, bestiale e criminale contro la popolazione civile, contro persone che non sono responsabili delle azioni del loro governo più di quanto lo fossi io per Trump. Daniel Mandelsohn, del Bard College di New York (Marilisa Palumbo, Corriere della Sera).
Alcuni account pro-Hamas hanno pubblicato la foto choc d’un bambino con la mano insanguinata accanto alla madre – anche lei ferita, forse morta – dopo un bombardamento d’Israele nella Striscia di Gaza. [Ma] guardando con attenzione la foto si nota chiaramente che qualcosa non torna. La mano del bambino ha infatti sei dita anziché cinque, segno evidente di un’immagine manipolata con programmi d’intelligenza artificiale. Anche gli occhi del bambino sembrano troppo grandi: un altro segno di una manipolazione, piuttosto grossolana, tramite un programma d’intelligenza artificiale. il Giornale.
Gaza. 10 mila civili uccisi in 27 giorni. Tanti quanti ne stima l’Onu in 20 mesi di guerra Russia-Ucraina. Titolo del Fattoide quotidiano (dove si moltiplicano i morti come sopra si moltiplicano le dita).
A Roma si è tenuta una sedicente Conferenza per la pace, organizzata da un pugno di sigle fascio-comuniste, dove sono intervenuti esponenti di Hezbollah, sgherri putiniani e un paio d’opinionisti già ospiti delle migliori tribune televisive e cartacee in qualità di «pacifisti». (…) Lo stimato fisico Carlo Rovelli, che ha sottoscritto l’appello di tale conferenza, il giorno dopo sul Corsera ha scritto testualmente che nello statuto Hamas è prevista la convivenza tra ebraismo e Islam. Un incidente? Un caso di ignoranza? O la spia d’una visione molto più diffusa di quanto a molti faccia piacere credere? Stefano Cappellini, Hanno tutti ragione (newsletter di Repubblica).
Chi sfila contro Israele è fascista. Matteo Salvini (non sembra vero).
Intellettuali un tempo rispettabili hanno spudoratamente discusso se 40 bambini siano stati smembrati o se un numero più basso sia stato semplicemente sgozzato o bruciato vivo. Gli studenti strappano regolarmente i volantini dei bambini tenuti in ostaggio da Hamas. È difficile comprendere una tale disumanità. La nostra definizione di crimine d’odio è in continua espansione, ma se questo non è un crimine d’odio, cosa lo è? Cosa sta succedendo nelle nostre società? Qualcosa è andato storto. Simon Sebag Montefiore 2, il Foglio.
Io non avevo alcun pregiudizio, ho sempre difeso i più deboli, chi fuggiva dalla fame e dalla guerra. Mi sono sempre schierata dalla loro parte. Però ora tutto è cambiato. Io stessa sono cambiata. Sì, sono cambiata. Quelle atroci immagini delle teste di bambini decapitati usate per giocare a calcio sono le stesse di Auschwitz. E ora, in mezzo a chi arriva, è facile immaginare che ci siano terroristi, militanti antisemiti. Farli entrare tutti è assurdo. Edith Bruck, scrittrice, testimone della Shoah e regista, 92 anni, sopravvissuta ai lager nazisti.
Putin si è trovato a un bivio: poteva schierarsi con Israele, la nazione aggredita, da lui stesso definita in più occasioni «l’unico Paese russofono fuori dai confini dell’ex Urss» nonché uno stretto alleato degli Usa che non ha applicato le sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina, oppure poteva scegliere Hamas in ragione del patto militare con gli ayatollah – protettori dei fondamentalisti a Gaza – testimoniato dalle forniture di droni iraniani alle truppe russe in Crimea. Se il patto con Teheran ha prevalso sulla solidarietà «russofona» con Israele è perché Putin ha trovato nella scelta pro-Hamas un formidabile nuovo fronte nella sfida globale all’Occidente. Maurizio Molinari, Repubblica.
Non ci sarà mai pace se vogliamo [il povero] Putin in galera. Titolo della Veritasky.
Quand’ero presidente Putin non invase l’Ucraina perché io gli dissi di non farlo. Donald Trump (Ansa).
A destra devono riprendersi il partito, che si è venduto per diventare il culto d’un delinquente. Nancy Pelosi, Corriere della Sera.
Certo che Israele e Palestina sono faccende d’un qualche rilievo (non sarò io a dire: troppo importanti per lasciarle ai fumettisti, agli editorialisti, ai Brocco81, e specialmente ai governi di questo secolo cialtrone). Ma siamo gente che si è scannata per Alain Elkann che leggeva Proust in treno con lo stesso vigore con cui ora si scanna per la questione mediorientale: il furore ideologico, ad abusarne, si deprezza. Guia Soncini, Linkiesta.
La moglie al marito: Ricordati di cambiare la lettiera al dibattito pubblico. Stefano Rolli, La Stampa.
Nicola Fratoianni ad Aboubakar Soumahoro: Levame ’na curiosità. Qui in Italia siete solo voi tre o c’avete puro altri parenti? Osho, il Tempo.
G.K. Chesterton scriveva che il mondo moderno si divide in conservatori e progressisti: il compito dei progressisti è continuare a commettere errori, quello dei conservatori è impedire che quegli errori vengano corretti. Giulio Meotti, Gender. Il sesso degli angeli e l’oblio dell’Occidente, Liberilibri 2023.
In politica non serve essere virtuosi. Basta sembrarlo. Roberto Gervaso.