Il Messaggero, 7 novembre 2023
Breve storia della moneta
Un prestito di orzo, valuta dell’epoca, in cambio dell’uso di un terreno per un anno. Dunque, la somma e il tasso di interesse. Ovviamente, le parti. E ad attestare la validità dell’atto, timbro e data. Piccola, così da stare nel palmo di una mano, e resistente, tanto da aver attraversato i secoli, è una tavoletta di terracotta con caratteri cuneiformi, contratto di prestito degli antichi Sumeri, il primo “tesoro” nella mostra, curata da Paco Lanciano e Giovanni Carrada, L’avventura della moneta, organizzata da Banca d’Italia con Azienda Speciale Palaexpo e assessorato capitolino alla Cultura, inaugurata a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, dove sarà ospitata fino al 28 aprile, anche con incontri con esperti. IL PROGETTO Non un iter tradizionale, ma un viaggio immersivo che mentre consente un salto nel passato per rileggere la storia attraverso moneta e finanza, permette anche di proiettare lo sguardo nel futuro. La mostra, infatti, è l’anteprima del nuovo Museo della Moneta-Mudem, che la Banca d’Italia, nella seconda metà del 2025, aprirà a Villa Hüffer, in via Nazionale. Più precisamente, il percorso, in nove sale, è il primo dei tre itinerari, ai quali si aggiungeranno laboratori e mostre temporanee, che comporranno il museo. Obiettivo, diffondere la cultura dell’economia tramite visioni, emozioni, sorprese, che possano far sentire la finanza “vicina”, non materia per pochi esperti ma realtà quotidiana di tutti, frutto di ingegno e creatività. Anche arte, politica, strategia. «Le banche centrali attribuiscono molta importanza alle iniziative di educazione e divulgazione finanziaria perché possono accrescere la consapevolezza delle persone», dice Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia. «L’idea è promuovere la cultura finanziaria nel Paese. E, come diceva Piero Angela, gli sforzi di divulgazione sono poco efficaci se non riescono ad essere coinvolgenti». Da qui, un itinerario, che corre tra proiezioni immersive, esperienze multimediali, oggetti rari e un racconto che va dalla coniazione delle monete alle transazioni digitali. «Abbiamo costruito un iter che rende economia e finanza familiari, creando cittadini più consapevoli. A breve inaugureremo anche il percorso per bimbi. E presto, per non udenti e non vedenti», spiega Lanciano. Le tavolette d’argilla della Mesopotamia documentano compravendite di casa, adozioni, affitti, salari, eredità e quant’altro. Insomma, vita comune, ieri come oggi, tra desideri, ambizioni, investimenti, sogni e progetti. Perché studiando contratti e atti, dall’acquisto di una casa per la famiglia al pagamento di un’opera d’arte, si “scoprono” i sentimenti dietro le monete. E, a ben guardare, si comprende che la stessa scrittura ha il suo cuore e le ragioni della sua nascita nella necessità di praticare scambi. Ecco allora che la moneta non è più solo “pegno” ma forma di comunicazione, strumento di evoluzione, allargamento di pensiero e orizzonte, personale e collettivo, tra visioni del singolo e mercato tra Paesi.IL PERCORSO «Il ruolo culturale della moneta è molto forte – rimarca Marco Delogu, presidente Palaexpo – in via Nazionale si creerà un polo culturale di altissimo livello». Dall’orzo, come valuta, si passa allo Statere di Creso, in Lidia nel 560 a.C., prima moneta coniata in oro e argento secondo la leggenda l’immagine di un leone a fauci spalancate contro un toro richiamerebbe lo scontro tra Oriente e Occidente e dalle monete delle città greche e romane, con simboli come la civetta per Atene, la tartaruga per l’isola di Egina, il Pegaso per Corinto, alla Summa de arithmetica di Luca Pacioli, modello di libro contabile, e ai libri mastri del Banco di Santo Spirito, che documentano i pagamenti a Gian Lorenzo Bernini per alcuni capolavori. Nel mezzo, i materiali dell’archivio Marco Datini, mercante di lana di Prato il più completo archivio mercantile europeo di seconda metà del Trecento con la nascita della lettera di cambio e la prima “girata” della storia. Ancora, la differenza tra interesse e usura riconosciuta dai francescani, le banconote annullate in seguito allo scandalo della Banca Romana e molto altro, spaziando tra Paesi, strumenti finanziari, scelte politiche e ricadute sulla società, inflazione, deflazione, guerra. Fino ad arrivare ad oggi e, forse, al domani. LE PROSPETTIVE Poi, il museo. «Accanto a questo percorso afferma Massimo Omiccioli, responsabile del progetto per la Banca – ce ne saranno due, uno su moneta e finanza dall’Unità ad oggi, uno sull’oro nella storia monetaria, con la possibilità di vedere e toccare un lingotto». La Banca conserva pezzi di epoche diverse, inclusi alcuni con svastica dati dalla Germania a compensare l’oro sottratto durante la guerra. Nella palazzina di via Milano, adiacente alla Villa, «nei lavori sono state rinvenute decorazioni di Giacomo Balla per il Bal Tic Tac, dopo quelle già presentate, ne sono state trovate altre al primo piano. Questi lavori saranno fruibili». Il resto è consapevolezza, filosofia, vita. Perché, come diceva Ezra Pound, «Chi non s’intende di economia non capisce affatto la storia».