La Stampa, 4 novembre 2023
Seè gratis è difficile da trovare
Presto la pillola anticoncezionale sarà gratuita: manca soltanto il prevedibilissimo assenso del Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia del farmaco. Credo sia una buona notizia: la prima volta che ne ho sentito parlare, mia nonna era in età fertile. Siamo lenti ma poi ci arriviamo. Da quello che leggo, il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia del farmaco ha però deliberato di garantire la pillola soltanto alle donne di ventisei anni o più giovani, perché se fosse garantita a tutte ne ricaveremmo un costo eccessivo: centoquaranta milioni l’anno. Uno scrupolo raro nel paese dei bonus. Ma pazienza. Almeno è un inizio. Già più interessante la decisione di fornire la pillola soltanto negli ospedali o nei consultori, e non nelle farmacie, come parrebbe logico. Infatti le farmacie si trovano ovunque, mentre ospedali e consultori no, specialmente al sud, dove sono poco diffusi. Le ragioni della scelta sono ignote, ma secondo alcune parlamentari dell’opposizione, che sottolineano la differenza di vedute del Consiglio d’amministrazione e del Comitato tecnico scientifico, c’è la manina del governo, sempre un po’ retrivo in certe faccende. E persino il tentativo di risollevare un po’ la natalità: io ti rendo complicato trovare la pillola, e tu magari mi scodelli qualche pargolo in più. Se poi è indesiderato, amen. Fosse davvero questo l’obiettivo, bè, io sono pieno di idee vincenti: spacciare golie per pillole, sgravi fiscali ai produttori di preservativi bucati, depenalizzazione dello stupro. Per poi dire che le ragazze se lo sono andato a cercare. In effetti, più facile da cercare di una pillola. —