Corriere della Sera, 4 novembre 2023
Domande e rispost sul concordato
1 Che cosa ha approvato ieri il Consiglio dei ministri in materia di Fisco?Ha approvato in via preliminare un decreto legislativo per introdurre il «concordato preventivo biennale» e per razionalizzare le norme sull’accertamento tributario. Si tratta di un nuovo decreto di attuazione della legge che delega il governo a riformare il Fisco. Il provvedimento tornerà in Consiglio dei ministri, per il varo definitivo, dopo aver ricevuto il parere dalle commissioni competenti di Camera e Senato.
2 Che cosa è il concordato biennale?
È una nuova procedura per la definizione dell’imponibile e il conseguente pagamento delle imposte riservata ai «contribuenti di minori dimensioni» titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo. In particolare, si tratta dei contribuenti interessati all’applicazione degli Isa, gli indici sintetici di affidabilità fiscale, che abbiano ottenuto un punteggio di affidabilità pari almeno a 8 sulla base di dati dichiarati (circa un milione di soggetti) e che non abbiano debiti tributari pari o superiori a 5 mila euro. Sono soggetti a Isa circa 2,4 milioni di contribuenti con un fatturato annuo fino a 5.164.569 euro. Coloro che hanno un punteggio Isa inferiore a 8 potranno integrare le loro dichiarazioni per accedere al nuovo sistema. Avranno accesso al «concordato preventivo biennale» anche le partite Iva che hanno scelto la flat tax del 15%: circa 1,7 milioni di contribuenti con un fatturato non superiore a 85 mila euro annui.
3 Come funziona il concordato?
L’Agenzia delle entrate, sulla base dei dati in suo possesso, proporrà al contribuente la definizione biennale del reddito ai fini Irpef e Irap. Il contribuente che accetterà la proposta saprà quindi in anticipo quanto dovrà pagare nei successivi due anni, indipendentemente da quale sarà il suo reddito effettivo e non subirà, per lo stesso biennio, accertamenti da parte del Fisco. Controlli e accertamenti saranno invece concentrati su coloro che non aderiranno al concordato biennale o che decadranno dallo stesso. Si decade quando vengono accertati redditi nascosti superiori al 30% di quelli dichiarati. Il governo, attraverso questa procedura, si propone di aumentare la base imponibile e di incassare circa 760 milioni in più nel biennio 2024-25. Chi aderisce al nuovo regime godrà anche di termini maggiori per effettuare i versamenti dell’acconto e del saldo in scadenza al 30 giugno. L’adesione al concordato non ha invece effetti ai fini dell’Iva.
4 Quando entrerà in vigore il nuovo sistema?
Controlli
Un unico procedimento accertativo in contraddittorio con il contribuente
Obiettivo del governo è che il concordato venga applicato dal prossimo anno. Entro aprile 2024 l’Agenzia delle Entrate dovrebbe mettere a disposizione del contribuente la proposta biennale, che potrà accettarla entro luglio 2024. Decorso il primo biennio e permanendo i requisiti per il concordato, l’Agenzia formulerà, questa volta entro marzo, una buona proposta biennale e il contribuente potrà accettarla entro il successivo giugno.
5 Cosa prevedono le norme in materia di accertamento?
L’introduzione di un unico procedimento accertativo, con la partecipazione del contribuente in contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza. In particolare, si prevede che lo «schema di provvedimento» che dovrà essere comunicato al contribuente ai fini del contraddittorio preventivo con l’amministrazione debba contenere anche l’invito alla definizione del «procedimento con adesione».
6 Come cambiano le procedure di notifica da parte del Fisco?
Tutti gli atti, i provvedimenti, gli avvisi e le comunicazioni, compresi quelli che per legge devono essere notificati, potranno essere inviati con posta elettronica certificata. La notifica si intende perfezionata non appena il gestore comunicherà la consegna della pec. Se la casella postale risulterà piena verrà fatto un secondo tentativo di consegna ad almeno una settimana di distanza. Se anche questo fallirà, si procederà con le normali notifiche al domicilio.
7 In quanto tempo il Fisco potrà recuperare i crediti?
Entrate
Dal patto con le partite Iva il governo vuole incassare 760 milioni in più nel 2024-25
L’amministrazione fiscale avrà 8 anni di tempo per recuperare tasse, contributi e agevolazioni indebitamente percepite. È previsto un unico procedimento accertativo, indipendente dalla natura del credito indebitamente usato in compensazione, che prevede tra l’altro la possibilità di definire in via agevolata le sanzioni.