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 2023  novembre 04 Sabato calendario

Sui tipografi Tallone



C’è anche un’alchimia fisica dietro al piacere della lettura di un buon libro, per esempio un’esperienza tattile e visiva così confortevole da nascondere un segreto che pochi conoscono. Un segreto che viene rivelato nei Manuali tipografici di Alberto Tallone Editore, un’opera enciclopedica che riflette sulla qualità e l’equilibrio armonioso delle componenti del libro, dalla carta all’inchiostro, dai glifi ai fregi, dall’impaginazione alla stampa. Verrà presentato giovedì 9 novembre all’Adi Design Museum il volume conclusivo e contestualmente una mostra fino al 23 novembre. L’opera è un compendio di regole e soluzioni classiche che mirano alla bellezza estetica, alla piacevolezza e soprattutto alla facilità di lettura.
Tradurre il pensiero in parola, renderlo comprensibile con la scrittura, è stato solo il primo passo; con l’invenzione dei caratteri mobili da stampa di Gutenberg (1455), si è permesso al mondo occidentale di far circolare le idee, crescere culturalmente, condividere la conoscenza, migliorare la vita delle persone. Dal primo volume stampato in Italia di cui si ha notizia, nel monastero benedettino di Santa Scolastica a Subiaco (era il 1465), bisogna aspettare ancora tre secoli perché il libro diventi una realtà concreta e significativa. Nel Settecento con l’incremento dei lettori grazie ai gabinetti di lettura, una sorta di biblioteca mediata dalla società francese, aumentano i titoli e crescono le tirature incentivate dai piccoli formati e dalla riduzione dei prezzi, ma la figura dell’editore rimane intrecciata ancora a lungo con quella dello stampatore.

La famiglia Tallone conserva i valori classici della tipografia, facendosi forte dell’enorme esperienza e professionalità accumulata da generazioni di maestri tipografi. Alberto Tallone (1898-1968) negli anni Trenta era apprendista nella storica stamperia di Maurice Darantière a Châtenay-Malabry, nella regione dell’Île-de-France; la rilevò pochi anni dopo, con il patrimonio di caratteri settecenteschi e le macchine da stampa che conteneva, e fondò la propria casa editrice a Parigi. È in questi anni che Tallone disegna il carattere che prende il suo nome, pensa a una sintesi tra la tradizione francese e la modernità italiana, ispirandosi ai caratteri con grazie di stile rinascimentale, e ne affida l’incisione a mano al parigino Charles Malin, il noto punzonista della Fonderia Deberny & Peignot. In seguito trasferì la casa editrice ad Alpignano, alle porte di Torino (1957); in quegli anni gli fece visita Pablo Neruda, per il quale pubblicò tre opere in prima edizione mondiale.
Le cassettiere della storica tipografia ospitano i caratteri originali di grandi fonderie: Nebiolo, Stempel, Bauer e Schriftguss, Stephenson Blake e American Type Foundry... «Nel nostro atelier si sono stratificati e sono in uso i più prestigiosi caratteri di queste fonderie, sbalzati a mano dai più grandi artisti del bulino – racconta a “la Lettura” Elisa Tallone, nipote di Alberto —. Ne è un esempio il Janson Antiqua, ultimo carattere barocco, fuso nelle matrici originali del 1680 (inciso a mano da Nicholas Kis) che utilizzammo, nel 2009, per una raccolta di poesie inedite di Alda Merini». Un patrimonio del quale fanno parte anche i tipi della prima edizione dell’Ulysses di James Joyce, stampato a Digione nel 1922 per Sylvia Beach, libraia americana a Parigi che per questo progetto aveva fondato la società editoriale Shakespeare and Company. «Le nostre edizioni sono composte a mano con caratteri originali – continua Eleonora Tallone, sorella di Elisa —. Non usiamo sistemi industriali come monotype e linotype né il fotopolimero, assimilati impropriamente alla tipografia manuale».
I Manuali tipografici di Tallone rappresentano un ambizioso progetto di ricerca che analizza, descrive e propone soluzioni nell’arte della stampa. Si è appena concluso il ciclo iniziato nel 2005 con il sesto volume, 1.086 pagine complessive composte a mano, con l’obiettivo di codificare la struttura e gli elementi visuali del libro nella loro massima espressione. Una preziosa opera che mostra lo stato dell’arte raggiunto nella produzione cartaria, i caratteri più armoniosi fondamentali oggi, anche nell’editoria digitale, gli inchiostri più sofisticati e la loro resa, le impaginazioni più ariose e dinamiche ispirate alla classicità bodoniana.
I sei volumi rappresentano un’esperienza tattile oltre che visiva, si aprono con una presentazione di Enrico Tallone, figlio di Alberto, e contengono saggi di esperti italiani, francesi, inglesi, spagnoli e statunitensi. I testi sono accompagnati da esempi a stampa e reperti di carte, filigrane, inchiostri. La tiratura per l’estrema cura artigianale che la caratterizza è limitata a 300 esemplari numerati (prezzo a richiesta). L’arte tipografica dei Tallone coniuga estetica e funzione: è il segreto che dona piacevolezza alla lettura.