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 2023  novembre 04 Sabato calendario

Le preferenze di Tiziano Ferro (risposte al questionario)

Il primo libro che ha letto da bambino?«Pinocchio» di Collodi. Mi ricordo il libro e il 45 giri (l’audiolibro degli anni 80). L’avrò consumato.Nella casa dov’è cresciuto che libri c’erano?C’erano libri di architettura di mio padre, libri di odontotecnica di mia madre e ricordo, non so come mai, forse per la copertina o per il suo viso, un libro di Moravia.Il più amato nella vita?«Il Giovane Holden» di Salinger, letto durante l’adolescenza.Il più noioso che non è mai riuscito a finire?«50 sfumature di Grigio», non ce l’ho proprio fatta.C’è un libro che cita senza averlo letto?«Uno Nessuno Centomila» di Pirandello, sicuramente l’ho menzionato ma non l’ho mai letto per intero.Quale eroe di romanzi le piacerebbe essere?Hassan de «Il cacciatore di aquiloni», coraggioso e contro le regole di una società assassina intorno a lui.C’è un libro che l’ha fatta piangere?«Cecità» di Saramago, racconta di quanto il sentire possa diventare può importante del vedere.Il miglior libro d’amore?«I promessi sposi». L’ho riletto per la prima volta da adulto durante la pandemia e mi sono divertito a leggerlo in inglese perché ero curioso di vedere come avevano adattato alcune situazioni e luoghi.Il migliore libro d’avventura?Non mi piacciono molto i libri di avventura. Direi «Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie».Il momento della giornata preferito per leggere?Prima di dormire.La posizione preferita?Sdraiato, sul divano o letto.Quanto tempo dedica alla lettura?Non dedico molto tempo alla lettura a meno che non mi piaccia veramente un libro e allora dedico tantissimo perché non riesco a smettere e vado in ossessione totale.Quanti libri possiede?A centinaia, è difficile fare una stima perché sono sparsi in diverse case.Come li tiene in ordine?Non c’è un ordine, è un ordine sparso basato sullo spazio che ho nelle librerie.Dove stanno?Librerie. Mi piace tenerli in un ordine seppure illogico. Mi piace tenerli esposti, vederli. Si trovano tra Milano, la casa dei miei genitori, Los Angeles e Manchester.Ha regalato un libro per sedurre?No.È stato mai sedotto con un libro?Come tiene il segno della lettura?Mi piace inserire biglietti di auguri, cartoline che mi hanno scritto. È una maniera divertente per conservare cartoline e biglietti che ho ricevuto e che poi riscopro nel tempo.Ha il coraggio di fare le orecchie ai libri?Il coraggio l’avrei, ma non lo faccio.Li sottolinea?Sì, sono un lettore molto fisico, mi piace la lettura su carta, sottolineare, evidenziare e scrivere degli appunti, a prescindere dal fatto che poi li legga di nuovo.Ha mai buttato via un libro?Probabilmente sarà successo da un trasloco ad un altro. Una delle cose che faccio molto spesso, una volta che so di avere dei libri che non leggero più, è portarli da un artigiano che crea contenitori svuotando i libri e mettendoli in pila. Crea soprammobili e contenitori carini con dei libri veri.Impresta i libri?Sì, volentieri.Li restituisce se li imprestano a lei?Sì. In genere però li compro. Non ricordo di un libro che mi sia stato prestato.Che libri tiene sul comodino da notte?Zerocalcare, ho sempre bisogno di una risata di emergenza.L’ultimo libro che ha letto?«InFame» di Ambra. Mi sono piaciuti il coraggio, la schiettezza, la trasparenza con cui ha raccontato i dettagli del suo disordine alimentare. In alcune dinamiche mi sono addirittura riconosciuto. Ambra è stata spudorata nel racconto, mi ha ispirato. L’ho tenuta a mente quando ho scritto il mio libro.Se dovesse andare su un’isola deserta che libro porterebbe con sè?«Il ritratto di Dorian Grey» di Oscar Wilde. Un classico, Divertente, profondo, c’è tutto.Il genere letterario che meno ama, e perché?Avventura e politica. Entrambi molto disaderenti rispetto al mondo in cui vivono le persone normali.Ci sono dei libri che si sono intrecciati con la sua musica?«La montagna incantata» di Thomas Mann. Non tanto per la storia ma perché mi ha scioccato per la fusione perfetta tra prosa e poesia. Possiede uno stile misto, che sembrava quasi impensabile, in grado di rompere gli schermi. Per me scrivere canzoni è sempre stato questo: non seguire i codici ma proporre la mia idea di poesia.