Estratto dell'articolo di Antonio Di Costanzo per www.repubblica.it, 1 novembre 2023
BANANE, TAVOLE DA SURF, CAFFÈ E SCARPE: TUTTI GLI “OGGETTI” SU CUI I NARCO TRAFFICANTI FANNO VIAGGIARE LA DROGA – L’ULTIMA FRONTIERA SONO I LIQUIDI. A LUGLIO A TORRE ANNUNZIATA I CARABINIERI HANNO ARRESTATO UN 27ENNE STRANIERO DALL’ACCENTO FRANCESE. ERA SENZA DOCUMENTI E BAGAGLI. CON SÉ AVEVA SOLO UNA BUSTA DELLA SPESA DI PLASTICA. NELLA BOTTIGLIA CHE AVREBBE DOVUTO CONTENERE VINO SUDAMERICANO C’ERA OLTRE UN LITRO DI COCAINA. FUNZIONA COSÌ: LA POLVERE BIANCA È SCIOLTA CON SOLVENTI E POI… -
In Piedone lo sbirro la droga era nascosta nel pesce che arrivava nel porto di Napoli in una grande nave. […] Oggi i vecchi metodi sono rimasti, ma se ne sono aggiunti altri, ancor più sofisticati. Una nuova frontiera dello spaccio che si sta affermando, ad esempio, è quella della cocaina liquida.
Il 7 luglio scorso a Torre Annunziata in provincia di Napoli dai i carabinieri hanno arrestato un 27enne straniero dall’accento francese. Era senza documenti e bagagli. Con sé solo una busta della spesa di plastica di quelle utilizzate nei supermercati.
Nella bottiglia che avrebbe dovuto contenere vino sudamericano c’era oltre un litro di droga. Funziona così: la polvere bianca è sciolta con solventi e una volta arrivata a destinazione, grazie a trattamenti chimici specifici, torna alla forma originale.
[…] Se in Piedone la droga “puzzava” di pesce, le accurate indagini dei pm della Dda della Procura di Napoli, Ida Teresi e Alessandra Converso, condotte con i carabinieri hanno smantellato a luglio un’organizzazione che attraverso una ditta di ortofrutta importava droga dalla Spagna.
Sequestrate 1,3 tonnellate di hashish e marijuana provenienti dalla Spagna su camion che avrebbero dovuto trasportare frutta e verdura. Lo stupefacente era nascosto in bins, contenitori di plastica pieni di frutta e verdura diretta a diversi mercati ortofrutticoli all’ingrosso di Pozzuoli e Volla e ai depositi di Giugliano e Capua.
L'organizzazione criminale faceva capo a Ciro Orlando detto “il Presidente" che, come scritto nell’ordinanza firmata dal gip Anna Imparato, “gestiva la logistica per l'importazione dello stupefacente avvalendosi della propria esperienza lavorativa e delle relazioni commerciali intrattenute nel campo dell'importazione di prodotti ortofrutticoli celando, dietro l'apparente liceità dell'operazione, attraverso l'utilizzo di società realmente operanti nel settore dell'import/export di prodotti ortofrutticoli, lo stupefacente occultato in bins unitamente ai prodotti ortofrutticoli di volta in volta acquistati e trasportati - su gomma - da inconsapevoli autotrasportatori che regolarmente effettuavano la tratta Barcellona-Civitavecchia a bordo dei traghetti della Grimaldi-lines e talvolta via terra, il tutto con la stabile collaborazione di alcuni degli indagati”. I narcos sfruttavano alla piattaforma logistica Fruits Urpinas che si trova all’interno del mercato agroalimentare “Mercabarna” di Barcellona.
La struttura è dotata di celle frigorifere deputate a “ricevere”, a pagamento, le merci acquistate all'interno del mercato, poi caricate a bordo degli automezzi delle società ingaggiate dagli acquirenti per la consegna a destinazione in tutta Europa.
[…] In Campania di droga ne arriva tantissima, ogni giorno. Anche se dopo il Covid i narcotrafficanti hanno spesso utilizzato la forma prudenziale di più carichi ma con meno merce per evitare i rischi dei sequestri. Non è andata così a Frattamaggiore: dove i carabinieri hanno trovato 500 chili di cocaina purissima in un capannone di periferia. Avrebbero fruttato oltre 50 milioni di euro nella vendita al dettaglio ed erano nascosta in 20 cartoni per la frutta.
Cocaina miscelata con il caffè, marijuana ibrida e le banane nel porto di Salerno Droga nascosta tra la frutta, trasformata in liquido, ma anche mischiata al caffè: non nascosta tra, ma proprio miscelata con il caffè. […] Le indagini, svolte su delega della Dda, hanno consentito di scoprire un sodalizio criminale, con base operativa in provincia di Napoli, che importava dalla Colombia e da Panama di ingenti partite di cocaina “sintetizzata” tra fertilizzante organico e caffè macinato.
Lo stupefacente, trasferito via mare all’interno di container, una volta giunto in Italia attraverso complessi processi chimici, sarebbe stato estratto dal carico di copertura e, dopo una miscelazione con sostanze da taglio, immesso sul mercato.
[…] Tra la frutta preferita dai narcos ci sono le banane. “La droga si trova tra le banane perché l’Ecuador è il principale produttore – spiega il tenente colonnello - da lì partono centinaia di container refrigerati carichi di banane che vanno bene anche per la conservazione dello stupefacente.
Viene sfruttato il fatto di avere un prodotto commercializzato nel mondo ed è facile trovare un container dove sistemare la roba. Non tutti i porti di arrivo però sono attrezzati a ricevere questa frutta perché servono terminal frigo e in Campania li abbiamo a Salerno. Serve la complicità all’andata dei soggetti che caricano i container e all’arrivo o si apre di notte il container e si estrae lo stupefacente (il cosiddetto rip-off ) o altrimenti si fa l’operazione doganale provando a far uscire la merce per portarla in un capannone dove viene scaricato lo stupefacente. Nel primo caso la ditta destinataria non è a conoscenza che c’è la droga nel container; nel secondo caso, invece, occorre la complicità ai destinatari”.
Tavole da surf e le scarpe da lavoro Se non ci sono carichi di frutta e verdura a disposizione l’ingegno dei narcotrafficanti si mette all’opera per trovare soluzioni alternative. Tra maggio e giugno un’importante attività antidroga di cooperazione internazionale tra Uruguay, Portogallo e Spagna ed Italia è partita dopo la scoperta di 40 chili di cocaina nell’aeroporto di Montevideo in Uruguay infilata all’interno di 6 tavole da surf spedite da un cittadino italiano in Portogallo e destinata in Italia con transito in Spagna.
Tornando in Campania, la sera del 12 settembre scorso i comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Napoli e Salerno hanno scoperto in un container, proveniente da Panama, contenete scarpe da lavoro, quelle che usano operai e muratori nei cantieri, 122,8 chilogrammi di cocaina, suddivisa in 104 panetti per un valore commerciale al dettaglio di circa 30 milioni di euro.
[…] A Napoli la merce più diffusa resta la cocaina. Negli ultimi due anni la squadra narcotici della Mobile, anche grazie alle indagini su Imperiale, ha recuperato complessivamente 5,27 mila chili di hashish e 777 di cocaina nell’ultimo anno.
Uno dei mezzi per far girare la cocaina è la cosiddetta “macchina con il sistema”. Si tratta di veicoli dotati di sottofondo o vani nascosti che si aprono schiacciando pulsanti o attraverso telecomandi. Non c’è più Imperiale a gestire il mercato ma altri broker della droga che riforniscono più clan anche se non consorziati tra loro. Insomma, niente diritto di esclusiva sulla droga da comprare all’estero e rivendere in Italia. […]