ItaliaOggi, 1 novembre 2023
In Gemania se hai 67 anni non ti danno il mutuo
Le banche discriminano gli anziani, denuncia Ferda Ataman, la responsabile del Bundestag per l’antidiscriminazione. La signora, di origine turca, ha idee molto personali su chi deve tutelare. Per lei, non è un’offesa razzistica chiamare un tedesco Kartoffel, patata. E giusto criticare i maschi e i bianchi in quanto tali, a prescindere. Sono nato colpevole. E da piccolo, fino ai sei anni, ero biondo come il grano, diceva una mia zia, ed ho la pelle chiara, benché siciliano, un’eredità dei normanni, il marchio degli oppressori. Ma sulla difesa degli anziani sono d’accordo.
Ho appena ricevuto la richiesta di procurarmi un certificato di esistenza in vita. Eppure non sono centenario. Dimostrare di non essere morti, non facile per chi vive a Berlino. Se andassi da un funzionario pubblico, o da un notaio, come mi si suggerisce, verrei preso per folle. Come per il documento antimafia. Decenni fa, ai tempi del crollo del Muro, collaborai con la tv italiana. Un anno dopo, per pagarmi, mi chiesero di provar che non fossi un mafioso. Come faccio? chiesi all’amministrazione della Rai. Vada al suo commissariato. Abitavo in un paese sul Reno, davanti a Bonn, capitale da 100mila abitanti. Il poliziotto avrebbe pensato che avessi bevuto un bicchiere di birra di troppo.
PUBBLICITÀLe banche tedesche si dimostrano spietate con gli anziani, ma in fondo sono più ragionevoli dei burocrati italiani. Secondo un sondaggio per valutare il livello di discriminazione, rifiutano mutui a chi abbia compiuto 67 anni, a prescindere dalla durata del prestito. Forse è azzardato accordare un mutuo trentennale, ma si dovrebbe essere ottimisti, e concederne uno su vent’anni, o almeno dieci. Ma le banche in Germania sono pessimiste, e non concedono neanche prestiti a breve termine per chi voglia comprare un’auto, o andare in vacanza. Per chi è nato prima del ?56, schluss, finito, è troppo tardi. Il 55 per cento dei clienti denuncia l’impossibilità di un prestito anche di poche migliaia di euro. Chi ha i capelli grigi è discriminato.
Lo studio voluto da Frau Atmann è un Warnsignal, un segnale d’allarme: anche i proprietari di case avrebbero difficoltà, se pensionati, a cambiare il riscaldamento, come impone per legge il ministro all’economia, il verde Robert Habeck. Una pompa di calore, il sistema suggerito, costa almeno 20mila euro. «Naturalmente, dice Frau Ataman, le banche devono controllare la solvibilità dei clienti, ma non discriminarli in massa, solo in base alla data di nascita».
PUBBLICITÀLe banche chiudono le filiali poco redditizie, soprattutto nei paesi, dove i clienti di solito sono più anziani. Non hanno più la possibilità di chiedere consiglio a un impiegato. E devono essere in grado di svolgere le loro pratiche con il computer o il cellulare, in Home Banking, molti non sanno neanche che cosa significhi, sempre ammesso che abbiano un telefonino e un computer. Lunedì la Deutsche Bank ha annunciato che chiuderà metà delle filiali della Post Bank, che possiede, utili per i piccoli correntisti.
E ci sono altre forme di discriminazione che colpiscono gli anziani. Io leggo sempre senza occhiali, sono fortunato, e si può essere miopi anche da adolescenti, ma di solito le diottrie diminuiscono mentre aumentano gli anni. Perché i documenti cartacei sono scritti in caratteri minuscoli, soprattutto i numeri dell’Iban a cui pagare un conto o una multa. Perché usare il corpo sei e non almeno il dodici? L’età media continua a aumentare, perché non se ne tiene conto? chiede Ferda Ataman, 44 anni.
Unico baluardo inespugnabile rimasto alla terza età è quello della patente. In Germania non esistono controlli medici come da noi, chi ha conquistato un Führerschein, ha diritto di guidare a vita, anche a cento anni se non ha incidenti. L’Unione Europa vuole imporre alla Germania di adeguarsi al resto d?Europa. E i tedeschi sono insorti, anche i giovani, consapevoli che domani lo saranno un po’ meno. Un anziano potrà sfasciare l’auto in parcheggio, ma non potrà chiedere un prestito per comprarne un’altra. Perché vuole ancora guidare? Una domanda discriminatoria: in base alle statistiche gli anziani e le donne parcheggiano meglio di figli e nipoti, e hanno meno incidenti gravi.