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 2023  ottobre 31 Martedì calendario

CALVINO IN CALORE - LE BOLLENTI 407 LETTERE D'AMORE DI ITALO CALVINO ALL'ATTRICE ELSA DE’ GIORGI, CHE GLI EREDI DELLO SCRITTORE HANNO SEMPRE BANNATO, SVELANO UNA RELAZIONE SELVAGGIA, FATTA DI INCONTRI PROIBITI DAL '55 AL '58, CON UN EPISODIO DA CRONACA NERA: “ERO IN CASA EDITRICE. A UN CERTO PUNTO IRRUPPE UNA BIONDONA CON LO CHIGNON. MI ACCORSI CHE IN MANO AVEVA UNA PISTOLA VERA. ''DOV'È ITALO, DOV'È QUEL MASCALZONE?'' GRIDÒ NEL CORRIDOIO…'' -

https://libreriamo.it/libri/italo-calvino-ed-elsa-de-giorgi-un-amore-immortale/ Articolo del 25 settembre 2018 Italo Calvino è passato alla storia della letteratura come un letterato schivo, riservato, a tratti persino freddo. Eppure, a parte sua moglie, c’è stato qualcun altro che ha tenuto a precisare che oltre allo scrittore vi fosse un uomo appassionato e passionale: Elsa De Giorgi.

I due furono amanti, negli anni tra il ’55 e il ’58 e, a testimoniare il loro amore, vi è un carteggio di lettere (ben 407) conservate interamente nel Fondo Manoscritti di Pavia. Ma non solo. Nel 1990, infatti, proprio la De Giorgi decise di pubblicarne alcune sulla rivista “Epoca” e alcune di essere sono state riprese anche qualche anno fa dal “Corriere della Sera” con un certo disappunto da parte della moglie dello scrittore.

COME SI CONOBBERO – Ma facciamo qualche passo indietro. Elsa De’ Giorgi, nata Elsa Giorgi Alberti nacque nel 1914 e fu una delle attrici più amate del cinema dei “telefoni bianchi”; proveniva da una nobile famiglia e appena 18enne iniziò la sua carriera, agevolata dalla sua bellezza.

Nel 1948 sposò il Conte Sandrino Contino Bonacossi, partigiano e collezionista d’arte; nella loro Villa a Roma ricevevano personalità del calibro di Alberto Moravia, Carlo Levi, Renato Guttuso ed Elsa era piuttosto stimata in quanto donna e in quanto letterata. Nel 1955 conobbe Italo Calvino; all’epoca lo scrittore – dieci anni più giovane rispetto a lei – e si occupava dell’ufficio stampa alla casa editrice Einaudi.

IL LORO AMORE – I due iniziarono a collaborare e il lavoro sfociò ben presto in un amore difficile e furioso, fatto di incontri proibiti, corrispondenze, viaggi in treno tra Roma e Torino. La relazione finì sui giornali di cronaca e finì nel 1958. A testimonianza di questo rapporto c’è appunto il corpus epistolare che la filologa Maria Corti, una delle poche ad averlo letto nella sua interezza, ha dichiarato essere “il più bello del Novecento italiano”. La stessa Elsa De’ Giorgi si battè per far capire quanto questa relazione incise non solo sulla formazione di Calvino in quanto uomo ma anche e soprattutto in quanto scrittore.

‘’MI ACCORSI CHE IN MANO AVEVA UNA PISTOLA VERA’’ Su “Repubblica”, l’ottimo Antonio Gnoli intervista Guido Davico Bonino, letterato e grande amico di Calvino, che racconta un episodio bollente: “Ero in casa editrice. A un certo punto irruppe una biondona con lo chignon. Mi accorsi che in mano aveva una pistola vera. Dov' è Italo, dov' è? Gridò nel corridoio. Ma lei chi è, che vuole? “Sono Elsa De Giorgi, quel mascalzone dov'è?”

“Un usciere senza un braccio, perso durante la resistenza, si avvicinò e le disse: ma signora perché urla, il dottor Calvino non è in sede. " Non ci credo, ditemi dov' è". Giulio Einaudi comparve sulla soglia del suo studio. Capì perfettamente cosa stava accadendo e impaurito si richiuse dentro. Italo dov' è? continuava a gridare la signora”.

  “Effettivamente non c'era. Giunse anche Giulio Bollati che riuscì a calmarla. Alla fine se ne andò. Era ancora una bella donna appesantita nel corpo. Furiosa per il tradimento del suo amante. Quando rividi Italo mi disse che da una settimana dormiva fuori casa; certe notti da Fruttero, altre da Lucentini. Scappava dall' ira della De Giorgi! Un episodio del genere fu a suo modo unico. In casa editrice vigeva l' etica del silenzio. Non si parlava mai di questioni inerenti il sesso. Il sesto comandamento era formalmente rispettato”