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 2023  ottobre 31 Martedì calendario

Intervista ad Alessia Marcuzzi

«Io mi sento vecchia dentro. Ma, se ci penso, mi sento così da quando ho vent’anni». Il segreto, forse, è giocare d’anticipo: Alessia Marcuzzi si sentirà anche vecchia dentro ma, a quasi 51 anni, resta una ragazza. Boomer e millenial insieme, dispensatrice di quella leggerezza di cui, in realtà, è da sempre alla ricerca. Contraddizioni che nella conduttrice di Boomerissima — che torna questa sera su Rai2 – convivono benissimo. «Psicologicamente sono un po’ contorta, per questo apprezzo la leggerezza. Ma non significa sentirsi sempre giovani, anzi. Si cresce».
Le fa effetto invecchiare?
«Non mi spaventa. Vivo bene l’età che avanza e per certi versi penso che le cinquantenni di oggi siano le nuove trentenni. Ma non mi metterei mai in competizione con una donna giovane. Quando faccio certi scatti, sui social, da fatalona, in realtà gioco».
«Boomerissima» ha convinto: non era scontato.
«È una bella soddisfazione. Ho apprezzato poi il supporto di molti amici, come Antonella Clerici, ospite speciale della prima puntata. Ci saranno poi Paola e Chiara e una sorpresa di Amadeus. Ho ricevuto tante manifestazioni d’affetto».
Sembra che in Rai si sia integrata subito, no?
«La sensazione è di essere entrata in una famiglia di persone che conoscevo da tempo. Mi sono sentita subito accolta. Per 25 anni la mia famiglia è stata Mediaset e sono in buoni rapporti anche oggi con tanti di loro, ma in Rai mi sento tanto protetta».
Ha vissuto anche il suo primo cambio di governo, il primo spoil system.
«Nella mia carriera non ho mai guardato alla politica, per me conta l’appartenenza all’azienda. Se sono stata confermata spero sia perché ho fatto un buon lavoro».
Hanno raddoppiato i suoi impegni: condurrà anche un nuovo programma, vero?
«Sì, e tutto nasce quando Fiorello e Biggio diedero per errore il mio numero in diretta tv: quel telefono è diventato una fonte inesauribile di messaggi, tanto che non l’ho buttato. Con diverse persone ho iniziato a chattare, scoprendo tante storie. Ed ecco l’idea di un programma in cui fare sorprese, coinvolgendo amicizie celebri: abbiamo un grande potere che è rendere felici le persone con poco. Quel telefono me lo ha ricordato».
La tv
«Oggi è più difficile fare tv, tutto è frammentato ed essere incisivi diventa complicato»
Oggi sembra importante per lei scrivere i programmi che conduce, è così?
«Sì, scrivere è un desiderio forte. Dopo anni avevo voglia di fare qualcosa che mi corrispondesse davvero: ora me lo posso permettere».
Prima no?
«No, solo mi è capitato di condurre dei format. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita ingabbiata, se no non me ne sarei andata. Ma fino ad allora stavo bene nel mio: ero il bravo soldatino che faceva quello che gli richiedevano. Per un periodo ho amato i reality. Quando ho iniziato a sentire in me del malumore, ho cambiato».
Per le nuove leve è più complesso fare tv oggi?
«Sì. Quando eravamo giovani noi c’era solo la tv, oggi è tutto più frammentato, diventa complicato essere incisivi».
Gli idoli dei ventenni erano i conduttori del Festivalbar... lei, Fiorello, Amadeus. E lo siete ancora.
«C’era anche Cattelan che faceva le telepromozioni. E Nicola Savino era il mio autore... Io il Festivalbar lo vorrei rifare, altroché. Tutti ricordiamo quegli anni con grande affetto. Ma Andrea Salvetti dove è finito? Ho anche provato a contattarlo su Instagram ma non mi ha risposto».
Bene il Festivalbar, ma se le proponessero Sanremo?
«Sono pazza di Sanremo e una fan di Amadeus: vorrei lo facesse lui per sempre».