il Giornale, 31 ottobre 2023
Doris, una vita da film
In realtà è abbastanza estraniante. Sul set ci sono sia i cronisti veri – un gruppetto di giornalisti invitati dalla produzione – sia quelli finti, le comparse che accolgono con taccuini e vecchie macchine fotografiche l’entrata di Silvio Berlusconi a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano, dove Ennio Doris tenne lo storico discorso in cui annunciò che lui e il suo socio (il Cavaliere, al suo quarto mandato da Presidente del Consiglio) avrebbero tutelato i diecimila clienti di Banca Mediolanum che avevano sottoscritto prodotti legati alla defunta Lehman Brothers. Dal proprio patrimonio personale attinsero 120 milioni. Una decisione basata su uno dei principi di Doris, il quale amava dire che anche nelle circostanze più buie «C’è anche domani». Temporalmente siamo nel 2008, crollo dell’indice Standard&Poor’s, panic selling e Grande Recessione. Geograficamente siamo nello storico Palazzo Confalonieri, nel cuore di Milano, oggi centro Congressi della Fondazione Cariplo, a cento metri dal Teatro alla Scala: nella finzione è l’interno della Borsa, in Piazza Affari. «Silenziooooooooo». «Motore». Benvenuti sul set di C’è anche domani, il film diretto da Giacomo Campiotti su vita, operazioni bancarie e commissioni di Ennio Doris, l’imprenditore visionario che contribuì al cambiamento della finanza italiana realizzando un sogno: creare una Banca di famiglia per la famiglia. «Mediolanum, la banca costruita intorno a te». Lo slogan è rimasto nella memoria, così come il gesto di disegnare un cerchio con un bastone in un lago di sale. Ispirato all’autobiografia C’è anche domani uscita nel 2014, il film è girato fra il Veneto dove Ennio Doris nacque, a Tombolo, terra padovana di preti e contadini; la Lombardia del capitale e della finanza, dove fece fortuna; e Portofino, dove incontrò la prima volta Silvio Berlusconi, nel 1981. Prodotto da Movie Magic International e distribuito da Medusa (sul set si aggira anche Giampaolo Letta), uscirà nel 2024, forse in primavera: tre giorni nelle sale e poi sulle reti Mediaset. Il regista, Giacomo Campiotti – tantissima televisione e diversi film, fra cui Come due coccodrilli (1994) e Bianca come il latte, rossa come il sangue (2013) – non conosceva l’avventura imprenditoriale e umana di Ennio Doris prima di leggere la sceneggiatura. Poi ne è stato conquistato. «Un uomo con una visione, diventato uno dei più ricchi d’Italia. Prima di fondare la sua banca, quando lavora alla Dival, una società di consulenza finanziaria, guadagnava già cento milioni di lire al mese. Cento milioni! Eppure rimase sempre l’Ennio Doris che magari andava a pranzo con Sarkozy o un Rothschild, ma poi nel weekend finiva per tornare a giocare a briscola con gli amici di infanzia in trattoria». La storia, come si dice, c’è tutta. Perfetta per il cinema. Poi, c’è il cast. Doris, mancato nel novembre 2021, è interpretato da Massimo Ghini, ormai specializzato nei ruoli di personaggi storici («Ennio Doris è stato un vero self-made man – racconta in una pausa delle riprese -. Ho letto la sua storia è sono rimasto sorpreso: partì dalle campagne venete, dove era destinato a continuare il lavoro del padre, mediatore di bestiame, e invece si mise a studiare, diventò banchiere e ha fatto della sua famiglia una delle più ricche del Paese. Noi pensiamo che la sfida fra due miliardari che si vogliono prendere a scazzottate come Elon Musk e Mark Zuckerberg sia degna di un film... E invece abbiamo storie incredibili a casa nostra»). Lucrezia Lante della Rovere, sempre bellissima, veste gli abiti eleganti della moglie dell’imprenditore, Lina Tombolato («Mi ha affascinata, è una donna così lontana da me: completamente dedita alla famiglia ma felice di esserlo»). E Berlusconi, invece, è Alessandro Bertolucci, toscano, diventato famoso con la serie tv Un medico in famiglia, cinquant’anni, molto più giovane del Cavaliere nel 2008, che per prepararsi al ruolo va in giro con i vocali di Silvio registrati sul cellulare. «Su Berlusconi c’è così tanto materiale che il rischio è quello fargli il verso più che di interpretarlo. E infatti il regista mi ha dato solo un consiglio: Misura. Già lui aveva un carisma notevole, bisogna evitare di farne una caricatura». E chissà se sta pensando al Servillo-Berlusconi di Loro di Paolo Sorrentino. Ed eccoci dentro il film. Oggi si gira una delle scene clou. Dopo l’arrivo di Bertolucci-Berlusconi a Palazzo Mezzanotte, ecco il momento della consacrazione di Ennio Doris: il discorso in cui annuncia che i clienti di Mediolanum, dopo il crack di Lehman Brothers, li avrebbero rimborsati loro. Lui e Berlusconi. Doris-Ghini sta entrando nella sala conferenze della Borsa, seguito dai figli e dal suo entourage. «Motore». «Partito». «Ciak». «Movimento». «Azioneeeeee». Tutto da rifare. «Cinque euro a chi ha guardato in macchina!». In qualche modo è sempre una questione di soldi.