Corriere della Sera, 29 ottobre 2023
Delitti
Massimo Massenzio per il corriere
TORINO Aveva un’ossessione: si era convinto che la sua compagna nascondesse una relazione con un altro uomo. Dopo una notte di accuse e litigi, all’alba di ieri Agostino Annunziata, operaio di 36 anni, ha ucciso Annalisa D’Auria, 31enne, nella loro casa sulla collina di Rivoli, in provincia di Torino. Le ha tagliato la gola con un coltellaccio preso dalla cucina e Annalisa è morta dissanguata sul pavimento del soggiorno.
Erano da poco passate le 6, Annunziata ha preso in braccio la figlia di 3 anni e l’ha caricata sulla sua Fiat Punto bianca. Le scarpette della piccola erano sporche di sangue, come il telo sul sedile posteriore. In auto ha chiamato la madre, il fratello e il 112 per confessare l’omicidio della campagna e la sua decisione di togliersi la vita. In 20 minuti ha raggiunto la sede della Massifond di Orbassano, dove lavorava da tre anni, e ha lasciato la bambina a un impiegato negli uffici: «Guardala tu, io mi vado ad ammazzare».
Il collega ha dato subito l’allarme, ma Annunziata si è arrampicato su un silos e, mentre gli altri operai lo cercavano in cortile, lui ha raggiunto l’ultima rampa e si è lanciato da dieci metri di altezza, morendo sul colpo.
La figlia della coppia non sembra ancora essersi resa conto di quello che era successo, ma ha chiesto più volte della mamma: «Lei dorme sempre con me e invece stanotte mi ha lasciato sola». Poi si è tranquillizzata ed è stata ricoverata in via precauzionale all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. I medici sono preoccupati delle possibili conseguenze psicologiche e la terranno in osservazione per qualche giorno. In attesa delle decisioni del Tribunale per i Minori sul futuro affidamento.
Per starle vicino, a Torino è arrivato anche il fratello di Annunziata, viceispettore di polizia in servizio a Milano. Nessuno dei familiari aveva compreso quanto fossero gravi le «ossessioni» del 36enne. Lui aveva già avuto guai con la giustizia: aveva trascorso un periodo di detenzione domiciliare per un’accusa di spaccio di droga e i suoi comportamenti violenti in occasione di eventi sportivi gli avevano procurato in passato anche un Daspo dagli stadi. Da quando aveva conosciuto Annalisa, però, sembrava avere messo la testa a posto. Erano entrambi originari della provincia di Salerno, di Nocera Inferiore. Annalisa aveva avuto una figlia da un precedente matrimonio, finito in maniera «movimentata» e, insieme ad Agostino, aveva deciso di ricominciare una nuova vita a Rivoli, nel 2019.
Lui si era congedato dall’Esercito e aveva trovato un posto fisso nella fabbrica dove lavora anche il cugino. Lei si arrangiava con qualche supplenza come collaboratrice scolastica nell’istituto agrario di Pianezza. Negli ultimi tempi, però avevano avuto qualche problema economico: «In alcune occasioni hanno ritardato i pagamenti dell’affitto, ma la signora mi rassicurava sempre – conferma il padrone di casa —. Era una persona gentilissima, ma con il compagno non avevo più rapporti da un anno».
Nella notte fra mercoledì e giovedì Annunziata, grande sportivo, che curava con attenzione il suo fisico scolpito, ha avuto un malore al lavoro quando ha saputo che avrebbe perso il turno di notte. È stato ricoverato in ospedale e sedato con alcuni tranquillanti. Sembrava tutto finito, ma i suoi fantasmi sono tornati presto a tormentarlo. «Affacciandosi sulle scale era impossibile non sentirli, ultimamente litigavano davvero spesso», raccontano i vicini.
Lei riempiva i social di frasi di amore per il suo «Ago», ma lui voleva controllare anche il suo modo di vestire. E, senza alcun riscontro, si era convinto che lei lo tradisse. Era certo di avere individuato il presunto amante e ieri, alle 2 di notte, gli ha inviato un messaggio «trappola», senza avere risposta. Ormai, però, la sua ossessione aveva preso il sopravvento e, dopo una notte di urla e pianti, ha deciso di farla finita. Nel modo più orribile.
***
Savona. Il marito cerca di strangolarla. Arrestato
Una donna di 31 anni è stata ricoverata in condizioni critiche all’ospedale di Savona dopo che il marito ha tentato di strangolarla. Venerdì, poco prima di mezzanotte, nella casa in centro città dove la coppia si trovava con i quattro figli, tra i due è scoppiata una violenta lite per futili motivi. L’uomo – un 42enne di origini albanesi – ha aggredito la moglie. Quando si è reso conto della gravità della situazione è stato lui stesso a chiedere l’intervento del 118 e dei carabinieri: l’uomo è stato arrestato per tentato omicidio. L’episodio è avvenuto mentre i quattro figli della coppia, tra i 5 e i 13 anni, stavano tutti dormendo. I militari, giunti sul posto, hanno trovato il 42enne, in preda alla disperazione: ha subito confessato di aver tentato di strangolare la moglie, fermandosi solo quando si è reso conto che la donna non respirava più. Il personale sanitario è intervenuto per rianimarla, solo dopo circa un’ora la donna ha ripreso i sensi iniziando a respirare autonomamente. È stata trasferita così in ospedale. Del caso si occupa il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro.