il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2023
Intervista a Ornella Vanoni
Ora è opinionista…
Mi fa piacere, perché davvero la domenica è una giornata triste. Non mi piace.
Lo ha raccontato nell’ultima puntata di Che tempo che fa. Quindi è vero…
Uh, eccome.
Da sempre.
Da quando sono piccola e non cambia neanche se intorno ho delle persone; quindi dover lavorare, proprio di domenica, è un piacere assoluto e poi Fazio è una persona carina; (pausa) lo era pure ai tempi della Rai.
(Ornella Vanoni, da quest’anno, è ospite fisso di Fabio Fazio e della sua storica trasmissione in onda la domenica sera sul Nove).
Fazio accogliente, la esalta.
Lì è tutto calmo e sereno.
Siete un ossimoro: lei libera, lui timoroso.
Fa solo finta di avere paura.
Lei è una guru.
No, un gufo.
È portatrice di verità.
Quando mi dicono “sei un’icona”, mi viene subito in mente la Madonna; (pausa) non mi piace il termine “icona” associato a una persona, per carità!
Non ama neppure “guru”?
Non lo sono, al massimo posso risultare un esempio di chi non cede, perché mi piace lavorare.
Si mette alla prova.
Se a una certa età si ha ancora il cervello lucido, si deve lavorare altrimenti ci si immalinconisce. E non voglio intristire né me né le persone che mi sono accanto.
Finge mai un po’ di rincoglionimento?
No, ma quasi quasi posso cominciare.
Da Gabbani a Giorgia fino a Frassica, tutti le riconoscono di essere una donna libera. Ha imparato o è indole?
Con il tempo, dopo la maturità; (pausa) poi c’è l’età: superata una certa cifra nessuno ti può mettere in prigione, nessuno ti può rimbrottare e uno riesce pure a sentirsi meno fragile.
Senza limiti?
Anche la libertà li ha.
Quali?
Evito di entrare in questioni troppo personali o troppo delicate; in realtà nessuno di noi è completamente libero; (ci pensa) bisogna essere liberi nei sentimenti, senza essere schiavi dei sensi di colpa.
Gino Paoli l’ha ringraziata nel suo ultimo libro perché gli ha dato la libertà del sesso.
Oh, cavolo, ancora. Che palle; (silenzio) non che palle lei, ma Gino.
Cosa è successo?
Non ne posso più.
Però è un bel riconoscimento.
Lui credeva che il sesso fosse peccato per via di una mamma molto, molto cattolica. Poi sono arrivata io ed è cambiata la prospettiva.
Teme la diretta tv?
Non ho l’ansia, ma giusto una sfumatura di timore.
Cosa teme?
Di cadere in qualche cazzata o di risultare poco interessante.
Teme il politically correct?
Questo no, anzi tra un paio di puntate canterò una canzone molto complicata, molto dura, che non sono riuscita a presentare in Rai.
Che canzone?
Parla di una donna violentata che non torna a casa; (pausa) è un brano scritto da Enzo Gragnaniello poi presentata da Mia Martini; Mimì la cantava da Dio, io spero di andare altrettanto bene, anche se in maniera diversa.
Cosa l’annoia?
Dopo una certa età ho capito che è più utile farmi piacere quello che ho e mi circonda.
Tutto, tutto?
Mi annoiano gli scemi e gli ignoranti, quelli con cui è impossibile parlare; con il tempo si diventa più selettivi sui veri amici; (silenzio) il mio non è snobismo.
Quante volte l’hanno accusata di snobismo?
Abbastanza all’inizio della carriera; i primi anni, quando mi esibivo, avevo un’impostazione teatrale, in realtà ero solo timida.
Poi…
È arrivata la canzone della mia vita, L’appuntamento, e ha cambiato tutto, mi ha permesso di entrare nel cuore degli italiani.
Tra i suoi amici c’è Renato Zero. Ha dichiarato che lui l’ha salvata…
Quest’estate siamo stati anche qualche giorno insieme però non sono una sorcina; (ride) non sono mica come Travaglio. Lui lo è.
Oramai è notorio.
(Cambia tono) Adoro Travaglio, lo seguo sempre.
Si sente sempre egocentrica?
Molto meno ed è questa la mia forza; non avere più l’ego, averlo sciolto; non contare più solo su se stessi, rende migliori.
Frassica l’ha indicata come “bocca della verità perché se ne frega della diplomazia…”.
Lui è fantastico, è surreale, è uno che riesce a strapparmi delle gran risate.
E la Littizzetto?
Donna preparatissima; una che lavora come una pazza.
Ora fa parte della famiglia di Fazio…
(Pausa) Lo sa che mi piace?