la Repubblica, 28 ottobre 2023
La lingerie di J Lo
Ci siamo cercati a vicenda. Intimissimi stava studiando una collaborazione strategica per l’espansione negli Stati Uniti, e Jennifer Lopez, durante i suoi viaggi in Italia, aveva avuto modo di conoscerci». Matteo Veronesi, brand leader Intimissimi, racconta l’incontro con l’artista americana, 54 anni, 80 milioni di dischi venduti e un patrimonio di 400 milioni di dollari.Conoscenze comuni hanno unito i trattini e il patto tra Verona e Los Angeles ha preso forma: dopo qualche mese di lavoro congiunto – i team della star e del marchio di lingerie hanno lavorato fianco a fianco – lo scorso 18 ottobre ha debuttato This is me… Now, la prima collezione di Jennifer Lopez e la prima in assoluto in cui una ambassador di Intimissimi è stata coinvolta nelmaking ofdei capi. Va da sé: una star del suo calibro si muove con una squadra gigantesca e le interazioni a volte risultano complicate, ma «Jennifer è una persona squisita, sempre molto professionale», dice Veronesi. Ha insistito per controllare i modelli, a volte modificandoli, e per aggiungere sempre il suo tocco personale: «È stata lei a scegliere i materiali e la palette dei colori: nero, champagne e una particolare sfumatura di verde giada, la sua preferita. Ha controllato e definito tutti i dettagli, come il ciondolo rimovibile a forma di colibrì, il suo portafortuna».Se servissero ancora prove dello spirito imprenditoriale e dell’eclettismo che guida J.Lo (fa profumi, scarpe e investe perfino nelle crociere di Richard Branson, Virgin Voyages), le parole di Veronesi scacciano ogni dubbio. Maniaca del controllo? Forse, ma questa volta l’ossessione per i particolari – pizzi Chantilly, ricami elaborati e strass— trova il suo contrappunto nel valore artigianale della collezione. Anche se su scala industriale, i capi del brand vengono sempre realizzati a mano. Un paio di esempi rendono l’idea: il reggiseno Sofia verde è composto da 34 pezzi assemblati uno a uno, mentre ilbra di strass conta 8040 brillanti. Ma come si riesce a offrire capi così elaborati contenendo i prezzi, anche in una linea premium? «È sempre più difficile: per gestire volumi così grandi facciamo molta ricerca, rintracciando le fibre migliori in tutto il mondo. Per cui la produzione è disseminata ai quattro angoli del pianeta. Eppure non rinunciamo all’artigianalità, e dove altri brand comprano da aziende esterne, noi facciamo tutto internamente. In vari paesi, ma sempre sotto la supervisione dei nostri manager, molti dei quali italiani».Lo sforzo produttivo ha un ritorno nei dati: pur nello scenario attuale, caratterizzato da un rallentamento generale a causa dell’inflazione e della guerra in Medio Oriente, Intimissimi cresce a un ritmo del +10 per cento (+15 per cento nelle vendite online): «Soprattutto all’estero, in Germania, Francia, Giappone. Negli Stati Uniti siamo piccoli, ma stiamo investendo molto per espanderci». Jennifer Lopez fa parte di questo progetto. «A qualche giorno dal lancio, la collezione sta andando alla grande. I reggiseni color champagne sono già sold out tanto che ci stiamo attrezzando per rifare lo stock». Il pubblico è trasversale: donne mature, come la stessa J.Lo, ma anche trentenni, tutte attente alla moda, in grado di apprezzare una lingerie ricercata e più cara. Sono ripagate con la qualità del design e dei materiali, e con il comfort. «Il nostro futuro è fatto di ricerca», conclude Veronesi, «studiamo sete, cashmere e cotoni sempre più sostenibili per creare nuove collezioni naturali e di qualità».