Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  ottobre 27 Venerdì calendario

Periscopio

I militanti di Hamas non sono terroristi ma liberatori. Recep Tayyip Erdoan 1, presidente della Turchia, paese Nato.
Non ci sono prove che il 7 ottobre siano stati decapitati dei bambini. [Fakes del Mossad]. Rania di Giordania.
Almeno la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini. Si tratta di crimini contro l’umanità premeditati. [Lo dicono i liberatori, che non conoscono la menzogna]. Recep Tayyip Erdogan 2, presidente della Turchia, paese Nato.

[Raina di Giordania è] nuora del defunto re hashemita Husayn che nel luglio del 1971 represse il tentativo delle organizzazioni armate palestinesi, Fatah in testa, di rovesciare la monarchia giordana e impadronirsi del paese. La repressione del tentato colpo di mano provocò pesantissime perdite fra i civili palestinesi. Fu allora che al Fatah costituì l’organizzazione terroristica Settembre Nero, nata per vendicare l’attacco dell’esercito giordano ai campi palestinesi ma che per lo più promosse dirottamenti e attentati antisraeliani e antioccidentali, tra cui il massacro (11 atleti israeliani uccisi) al villaggio olimpico di Monaco del 1972. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.

Scopriremo nel dettaglio cos’è successo al confine sud. Il fallimento del 7 ottobre verrà indagato a fondo. Tutti dovranno dare risposte, anch’io dovrò farlo. Ma accadrà soltanto dopo la guerra. Benjamin Netanyahu.
Mio marito è il più forte del mondo. Come primo ministro protegge la nazione. Lo ammirano ovunque. Sta facendo cose grandiose per gl’israeliani, sono i giornali e le televisioni che lo massacrano, massacrano, massacrano. Sara Netanyahu (Davide Frattini 2, Corriere della Sera).
Bibi Netanyahu ripete sempre: se io frano, il popolo ebraico frana. Arnon Milchan, produttore cinematografico.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato la risoluzione presentata dagli Stati Uniti in merito agli aiuti alla popolazione civile nella Striscia di Gaza. Il testo, che non menziona il cessate il fuoco e dichiara che Israele ha il diritto di difendersi, ha ottenuto i voti di dieci Stati. Russia e Cina, membri permanenti, hanno posto il veto. Corriere della sera.

Anche se Hezbollah [non entra nel conflitto] il popolo israeliano ha dovuto lasciare le sue case nell’alta Galilea e non tornerà fin quando Hezbollah avrà i suoi missili a 200 metri dalle nostre camere da letto. La comunità internazionale ha accettato che il Libano sia controllato dall’Iran. (…) Quando avremo finito con Hamas, dovremo occuparci di Hezbollah. Giora Eiland, ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale (Giulio Meotti, il Foglio).
Giovedì scorso, secondo il Wall Street Journal, l’Arabia Saudita ha abbattuto uno dei missili da crociera iraniani che dallo Yemen vengono lanciati contro Israele. Anche una nave da guerra americana ne aveva abbattuto uno, ma l’episodio che ha coinvolto i sauditi indica che i missili lanciati dal gruppo sciita Ansar Allah sono una minaccia tutt’altro che sporadica e che alcuni meccanismi di cooperazione tra sauditi, israeliani e americani funzionano nonostante tutto. Micol Flammini, il Foglio.

Per molti intellettuali israeliani ed ebrei, al dolore per i massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre si è aggiunto [il] dolore per la «mancanza di solidarietà» dimostrata dalla sinistra. È un tema attorno al quale sono state scritte diverse lettere aperte firmate da eminenti personalità della cultura, tra i quali David Grossman, Michael Walzer e il leader dell’opposizione Yair Lapid, che ha lanciato un attacco durissimo alla «sinistra globale». «Quanti ebrei devono morire prima che smettiate di incolparci per tutto ciò che accade?» chiede Lapid in un post pubblicato su X. «In quel terribile sabato di due settimane fa ne sono stati assassinati 1400. Quanti ve ne servono? Diecimila? Sei milioni? Sì, ho fatto riferimento all’Olocausto. Noi ebrei facciamo sempre così. Tiriamo fuori l’Olocausto per poter affermare d’essere le vittime, non è vero?». Giulia Belardelli, HuffPost.
Il destino d’Israele dipenderà anche dalla nostra comprensione delle vicissitudini che l’hanno portato a dare risposte sbagliate. (…) Il che non comporta adesione acritica, semmai il contrario. Aiuta Israele chi rifugge la logica della rappresaglia. Gad Lerner, il Fattoide quotidiano.

Come si conduce una guerra – si chiedeva Walzer, filosofo liberale, ebreo americano – in cui ogni vittima civile [sia palestinese sia israeliana] si trasforma in una vittoria per Hamas e in una sconfitta per Israele? Mattia Feltri, La Stampa.
L’esercito russo ha simulato un attacco nucleare in un’esercitazione supervisionata dal presidente Putin. L’esercitazione è stata seguita da una votazione del parlamento per revocare la ratifica da parte del paese del divieto globale di test nucleari. repubblica.it
Vittorio Sgarbi nella bufera. Il sottosegretario alla Cultura è indagato per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Non avrebbe pagato debiti per 715mila euro. Si parla anche di 300mila euro incassati nel 2023 per consulenze, presentazioni e mostre. tgcom21.mediaset.it

Sgarbi sarebbe stato scaricato dal ministro Sangiuliano, «indignato» e arcistufo delle intemperanze del suo sottosegretario al punto da avere trasmesso tutte le spese sospette di Sgarbi all’Antitrust affinché verifichi se le attività di Vittorio sono contrarie alla legge oppure no. Brunella Bolloli, Libero.
È illegale prendere soldi così. Sono indignato. Gennaro Sangiuliano, ministro dei beni culturali (intervista al Fatto quotidiano).
Il ministro mi ha scritto che non ha dato interviste. Titolo del Fatto quotidiano.
[Non gli ho scritto e] non l’ho mai neppure sentito. Gennaro Sangiuliano.
Ho cominciato a leggere l’ultimo libro di Martin Amis La storia da dentro (uscito in Italia, per Einaudi, pochi giorni dopo la morte dell’autore) e dico libro perché non è facile capire che cosa sia questo fluviale e spesso vacuo sproloquio. Pretende cioè di essere sia un’autobiografia che un romanzo. (…) Sembra che Martin Amis, come suggerisce la troppo giovanile foto di copertina, sia rimasto il ragazzo scapigliato, nevrotico e viziato che era. Alfonso Berardinelli, il Foglio.
I biografi non dicono mai la verità, ma la loro verità. [Figurarsi gli autobiografi]. Roberto Gervaso