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 2023  ottobre 27 Venerdì calendario

Intervista a Sofia Goggia


Domani la prima gara sul ghiacciaio austriaco di Soelden, il gigante femminile. È una stagione senza Giochi o Mondiali, ma all’insegna delle Coppe del mondo (lei ne vuole due: la quinta in discesa e la prima in superG). C’è una promessa griffata Sofia Goggia, Nostra Signora delle Nevi in vista del cancelletto dello start: «La pelle da iena l’ho sempre. Anzi, da puma, perché la iena approfitta, mentre il puma attacca. E io attaccherò».
Ultimamente lei ha fatto trasparire una metamorfosi interiore.
«Parlerei di un’evoluzione. Il carattere resta per la vita, ma nel tempo hai visioni più ampie su vari fronti. Ciò non vuol dire che sia venuta meno la belva che è in me».
Le capita di essere sorpresa da sé stessa?
«Raramente».
Significa che sa sempre che cosa combinerà?
«Di sorprese non me ne sono mai fatte tante. Per spiegare: il giorno in cui mi rompo la mano e già al traguardo preparo il programma delle successive 24 ore, finalizzato a tornare subito in pista, la gente si stupisce, ma io no».
Non molti anni fa parlava come se fosse vicina a mollare. Può dirci quanto lo è stata veramente?
«Da un po’ i ritmi che vivo mi portano a rimuovere le cose. Non rammento quelle frasi, però il punto critico era capitato molto prima. Nel dicembre 2013, dopo l’incidente di Lake Louise a pochi giorni dal debutto nella Coppa del mondo, sono entrata in un vortice nero. In quel periodo ho fatto tanta fatica».
Possiamo parlare di depressione, visto che ha dichiarato di capire i tormenti di Fedez?
«Magari ciò che è depressione per me è cosa lieve per alcuni e gravissima per altri. Però un po’ depressa lo ero: non riuscivo a uscirne».
In quanto personaggio noto, è inseguita dai gossip: non le converrebbe aprirsi e annullarli sul nascere?
«È necessario avere una stanza nella quale condividere solo certe cose e solo con certe persone, senza spiattellarle ai media o alla dimensione pubblica».
Almeno vuole dirci la verità ultima sul presunto flirt con Massimo Giletti? Vi sentite ancora?
«Tengo la mia vita privata».
Dice di aver trovato una quadra con Federica Brignone.
«Ormai siamo donne e non più ragazzine. È giusto avere reciproco rispetto, senza ostilità e senza sterili polemiche. Però tra me e Federica, salvo qualche battibecco – cosa comune in una squadra —, non c’è mai stato nulla d’altro».
Le cicatrici che ha sul corpo sono a loro volta delle medaglie?
«Più che medaglie sono segni di guerra. Sono “sbreghi”, ma io fatico soprattutto a rimarginare le cicatrici dell’anima. Ci sono poi infortuni e infortuni: posso rompermi una mano e vincere il giorno dopo; ma se mi rompo una gamba, soffro “dentro” in modo terribile».
Gossip
La vita privata è solo mia, come una stanza in cui solo io posso entrare
Nella miniera sportiva di Sofia Goggia quante pepite restano da estrarre?
«Speriamo il più possibile, so di avere un potenziale inespresso: quindi avanti con elmetto e piccone».
C’è una Shiffrin onnivora.
«Ma tutte noi siamo pronte a sfidarla».
Con Mikaela nascerà un’amicizia come quella che ha con Lindsey Vonn?
«No. Lindsey aveva una caratura europea, anche come imprinting culturale. Shiffrin l’ho conosciuta soprattutto dalle interviste, peraltro belle e calibrate. È circondata dal team, la distanza che avverti da lei è lo sfogo con cui si protegge».
In attesa di un colpo d’ala dei maschi, lo sci azzurro punta ancora sul tridente rosa Bassino-Brignone-Goggia. Quando avremo una svolta?
«Non scordate Elena Curtoni, comunque. Il tempo per darsi una mossa c’è, spero che le squadre B e C crescano e siano pronte a raccogliere un’eredità che sarà pesante. Detto questo, il nuovo che avanza per me è aver visto una Brignone che a 33 anni si allena come una dannata e si diverte come una giovincella».
Grazie agli studi universitari in scienze politiche, che idea si sta facendo del mondo?
«Seguo con angoscia quanto capita in Israele e in Palestina. Sono basita dalle disumanità che accadono: di mezzo anche i bambini, Madonna santa... Per parlare a fondo servirebbe un’esperienza che non ho, ma un conflitto geopolitico così complesso mi lascia due domande inquietanti: si allargherà? Dove si sposterà?».
Lei è dura con sé stessa: non è ora di ammorbidirsi?
«Chi non è esigente con sé stesso non è ambizioso. E io sono estremamente ambiziosa. Però, sì, forse devo smussare la rigidità. Ho finalmente capito che sbagliare non significa essere… sbagliati».
Come va la fattoria delle galline?
«Benissimo. Fanno l’uovo ogni giorno, speriamo di imitarle».
Ha un futuro da imprenditrice?
«C’è tempo, vedremo. Però nello sci sono già un’imprenditrice, a capo di una piccola azienda: da me dipendono più persone e Sofia Goggia è diventata un “brand”».
Oltre le sliding door della vita può esserci pure la politica?
«Non lo escludo, ma non penso. Vivo in un sistema meritocratico – il giudice è il cronometro —, mentre in altri ambiti servono compromessi che non saprei accettare. Peraltro dopo lo sport mi attende la vita: sono consapevole che funziona con schemi non sempre delineati dal merito».
Shiffrin
Non sarà mai amica come lo è Lindsey Vonn con me. Sono tipe diverse
Quando presenterà il suo fidanzato?
«Quando sarò certa dell’uomo che ho a fianco».