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 2023  ottobre 27 Venerdì calendario

Evan Spiegel, Mr. Snapchat che non usa i social

I social network? «Non li uso». La tv? «Non la guardo, non lo facevo neanche da ragazzo». L’intelligenza artificiale? «Oggi non ci schiaccia e va sfruttata come strumento di produttività ma bisogna stare attenti ai danni che potrebbe creare se usata, ad esempio, per commettere truffe». A rispondere non è un anziano signore ma il 33enne californiano Evan Spiegel: il co-fondatore e ceo di Snapchat. La piattaforma di messaggistica istantanea, lanciata nel 2011, che ha come icona un fantasma giallo: la prima ad avere i messaggi effimeri o le foto verticali. «Nel mondo, ogni giorno, è utilizzata da 375 milioni di utenti». Ad ascoltarlo a Firenze sono stati 400 studenti delle scuole secondarie superiori italiane in rappresentanza degli alunni che partecipano al progetto «Quotidiano in Classe», promosso dall’Osservatorio permanente giovani-editori, presieduto da Andrea Ceccherini.Ragazzi che «vivono» sui social e ne subiscono, talvolta, l’influenza. «Io non li uso e per questo non hanno alcuna influenza nella mia vita – ha spiegato Spiegel incalzato da Luciano Fontana, direttore del Corriere — ma, a volte, sono i colleghi che mi dicono cosa accade su Instagram e comunque non mi interessa».
L’intelligen-za artificia-le? Non mi preoccupa capire come sarà usata tra 30 anni, dobbiamo guardare
ai danni
che può
fare oggi
L’imprenditore miliardario di Los Angeles, faccia da eterno ragazzo, una laurea a Stanford, insieme con il suo socio e amico Bobby Murphy hanno avuto la forza di dire di no, nel 2013, a un’offerta d’acquisto da tre miliardi di dollari avanzata da Facebook: «Con Mark Zuckerberg o con Elon Musk ci vediamo ogni tanto, ci confrontiamo, impariamo gli uni dagli altri e loro sono una fonte d’ispirazione».
Spiegel non si è sottratto a domande sul mondo dell’informazione. «L’accesso a notizie accurate è un elemento fondante della democrazia – ha continuato – ma l’informazione online è stata protagonista di profonde evoluzioni ed è sempre più difficile capire cosa sia vero e cosa no e, per questo, lavoriamo costantemente per assicurarci che i contenuti pubblici della nostra app rispettino le più severe linee guida sui contenuti». C’è di più: «Bisogna sostenere i giornali di qualità e noi distribuiamo anche contenuti da fonti certificate, Snapchat è sviluppata per prevenire la diffusione di fake news».
Con Mark Zuckerberg o Elon Musk ci vediamo ogni tanto, ci confron-tiamo, ci ispiriamo e
impariamo gli uni
dagli altri
Inevitabile un passaggio sull’intelligenza artificiale: «La mia visione è abbastanza ottimistica e non mi preoccupa capire come verrà usata fra 20 anni ma guardo ai danni che può fare oggi». Poi l’appello ai ragazzi: «State attenti alle frodi perché è usata per imitare le voce di conoscenti che magari vi convincono a inviare denaro; o è usata per propagare disinformazione sulla base dei vostri interessi». Si aprono scenari: «Potrebbe essere usata per le elezioni dell’anno prossimo negli Usa o in altri Paesi. Bisognerà sperimentare molto per trarre beneficio dall’Ia».