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 2023  ottobre 27 Venerdì calendario

Su Erdogan

Caro Aldo,
il presidente turco Erdogan ha detto che Hamas non è un movimento terrorista ma di liberazione. L’Italia organizzerà in futuro il campionato di calcio con la nazione turca.
Cosa ne pensa?
Franco Manuel PorcelluzziCaro Franco Manuel,
l’uscita di Erdogan è ovviamente INACCETTABILE. E questa terza guerra mondiale a pezzi creerà molti problemi anche allo sport, non solo agli Europei di calcio di cui lei parla ma già alla prossima Olimpiade di Parigi, e pure a Milano-Cortina 2026.
Il nostro rapporto con la Turchia è un tema da approfondire. Italia e Turchia hanno ovviamente legami secolari: veneziani e turchi si combattevano ma si parlavano, alcuni sultani erano figli di veneziane, l’influenza reciproca è stata fortissima; e se nella cultura materiale è rimasto un pregiudizio negativo – si fuma come turchi, si bestemmia come turchi, si fanno cose turche, si grida «Mamma li turchi!» —, le nostre storie sono profondamente intrecciate. I legami commerciali sono altrettanto forti: l’Italia è il secondo partner della Turchia subito dopo la Germania. Poi, certo, Erdogan è un problema. Il rifiuto di condannare Hamas come organizzazione terroristica è molto grave. Tuttavia, Erdogan non è Putin. Si è sottoposto più volte al vaglio del consenso popolare; anche se elezioni che si tengono con oppositori in carcere non sono pienamente libere. Eppure nel suo ventennio Erdogan ha rimesso il suo Paese al centro della scena internazionale. Non c’è crisi in cui Ankara non giochi un ruolo, dai migranti all’Ucraina, dalla Libia al Medio Oriente (lo racconta bene Marco Ansaldo, giornalista italiano che parla perfettamente la lingua di Atatürk, nel suo saggio «La marcia turca», Marsilio). Ovviamente noi europei dobbiamo tenere il punto ed esprimere il nostro dissenso da Erdogan, su Hamas e sul rispetto dei diritti umani, compreso il diritto di Israele a difendersi. Quel che non possiamo fare è fingere che Erdogan non ci sia, e che la maggioranza dei turchi non sia con lui.