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 2023  settembre 09 Sabato calendario

Biografia di Santino Bozzal

Santino Bozzal (1948-2023). Politico. «Di professione artigiano, lavorava il ferro battuto, ma è nella politica che ha profuso incontestabilmente tutta la sua passione. Leghista della prima ora, fedelissimo di Umberto Bossi tanto da essere ribattezzato “il Bossi della Bassa”. L’Umberto originale, nei suoi comizi veneti, strillava “Santino libero!”. Controcorrente, contro le spinte centrifughe che una decina di anni fa iniziavano a cambiare il dna della Liga, Bozza era un duro e puro. Accanto a lui, in mille battaglie politiche, inclusa la celebre protesta di Pontida contro Bobo Maroni e Flavio Tosi in cui si venne persino alle mani, c’era sempre l’ex parlamentare Paola Goisis. Era l’anno dei tumulti nel partito. Tosi segretario dal pugno di ferro, decideva 35 espulsioni, inclusa quella di “Santino” che alla Lega si era iscritto nel 1992. Aveva iniziato come consigliere comunale a Monselice. ruolo che ha ricoperto fino alla fine. Di mezzo ci sono stati gli anni a palazzo Ferro Fini da consigliere regionale, a partire dal 2010. Fu anche segretario di commissione. La rottura col partito, nel 2013, si consuma durante la celebre notte in cui Tosi viene scortato dai carabinieri fuori dalla sede di Noventa Padovana fra le proteste dell’opposizione interna. Qualcuno alza le mani, altri finiscono portati via da un’ambulanza. E Tosi chiede l’espulsione per Bozza che aveva denunciato alcune irregolarità nella richiesta di rimborsi spesa da parte di iscritti al partito. Come molti duri e puri, Bozza una volta lasciata la Liga, ormai a suo vedere snaturata, si avvicina al mondo venetista ed è fra i fondatori di “Prima il Veneto”. A un certo punto finisce persino in una lista che, alle Regionali del 2015, sostiene Alessandra Moretti del Pd. Spirito libero o sulfureo se si chiede ai detrattori, Santino dichiarava senza imbarazzi ai microfoni de La Zanzara, nel 2012: “Non conosco la parola gay, io li chiamo culattoni. Gay è in inglese, io non conosco l’inglese. Qui in Veneto li chiamiamo culattoni. A me i gay non piacciono, se me li trovo vicino mi stacco di qualche metro. Sono diversi. Purtroppo esistono, sono malati, sbullonati”. Nel 2017, poi, Bozza si scaglia contro Equitalia: si rifiuta di pagare le cartelle esattoriali che gli arrivano spiegando di aver già versato allo Stato, giocando al Lotto, ben 230 mila euro in pochi anni: “una truffa di Stato”. Battagliero e controverso, fino alla fine» [Zambon, CdS]. Aveva 75 anni.