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 2023  settembre 12 Martedì calendario

Biografia di Antonangelo Pinna

Antonangelo Pinna (1938-2023). Giornalista. Già vicedirettore dell’Europeo. «Di uno come Toni, senza il quale il giornale verrebbe fuori mal titolato, male impaginato, con didascalie raffazzonate, non puoi fare a meno. In quell’Europeo – che per tanti di noi è stato una palestra di giornalismo – il direttore era Lamberto Sechi (l’inventore della formula Panorama) e il vicedirettore Claudio Rinaldi, con Paolo Mieli il più talentuoso giornalista della mia generazione. Pasquale Chessa sovrintendeva alle pagine culturali, e aveva imparato da Valerio Riva a farlo molto bene. La nostra era una squadretta con i fiocchi. Ebbene quel lavoro gigantesco a tirar fuori ciascun numero del settimanale, in termine tecnico “la macchina” del giornale, gravava interamente sulle spalle di Toni. Quando le cartelle che avevamo battuto ai tasti della macchina da scrivere e più tardi del computer erano bell’e ultimate, andavi nella stanza di Toni ad aiutarlo a trovare un titolo attraente, il che vuol dire che nello spazio di una giornata di lavoro lui di titoli ne faceva almeno una ventina, beninteso sugli argomenti i più disparati. Una volta gli portai le cartelle di un articolo che sapevamo entrambi fosse rognoso da titolare. Nello spazio di tempo intercorso tra il momento in cui le mie dita mollarono le cartelle e le sue dita le afferrarono, Toni aveva trovato il titolo. Affidargli un pezzo era come metterlo in cassaforte da come lui lo avrebbe protetto da infezioni di sorta, a cominciare dalla banalità che è forse il morbo più micidiale di cui soffrono i giornali. Un’altra volta, e me ne ricordo come se fosse accaduto ieri e non la bellezza di quarant’anni fa, mi accorsi dopo aver consegnato un pezzo che avevo sbagliato una certa data di due anni. Solo che ormai non c’era più niente da fare, ormai le rotative stavano girando. Quando il giornale uscì andai a guardare il mio articolo in questione. Ebbene Toni aveva corretto la data, quei dannatissimi due anni non ricordo se in più o in meno. E sto scrivendo tutto questo sapendo che io e Toni stavamo su due latitudini politico-culturali ben diverse. Lui era un comunista più o meno fedele e ortodosso, io già allora ero un fervente anticomunista […]. Addio Toni, ti voglio bene» [Mughini, Foglio].