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 2023  ottobre 25 Mercoledì calendario

Le chiese fintamente gemelle di piazza del Popolo

Insieme all’Obelisco e alla fontana con i Leoni, le chiese gemelle sono il simbolo di piazza del Popolo; immediatamente visibili appena si varca la porta Flaminia, antico ingresso monumentale di Roma. Esse si stagliano come dei guardiani al vertice del famoso tridente, costituito da via del Babuino, via del Corso e via di Ripetta. Apparentemente identiche le chiese gemelle di Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli ebbero come principale compito quello di organizzare l’accesso settentrionale a Roma. All’epoca piazza del Popolo era ancora trapezoidale. Questa soluzione impediva di costruire case intorno alla piazza. I lavori furono affidati all’architetto Carlo Rainaldi nel 600 su ordine di Papa Alessandro VII che voleva creare un punto focale che attirasse l’attenzione di tutti coloro che passavano per la piazza, le due chiese in origine avrebbero dovuto essere simmetriche, ma l’architetto Rainaldi dovette fare i conti col fatto che a sinistra lo spazio disponibile era minore rispetto a quello di destra. Il problema fu risolto dotando Santa Maria dei Miracoli di una cupola ottagonale e Santa Maria in Montesano di una dodecagonale, forma che permetteva di schiacciarla nel poco spazio disponibile. Sempre per la medesima ragione, la pianta della chiesa a sinistra è ellittica, mentre quella dell’altra è circolare; nonostante questo i due edifici, per un particolare effetto ottico, visti dal centro della piazza sembrano perfettamente uguali. Il Rainaldi controllò fino al 1673 i lavori di Santa Maria in Montesanto che vennero proseguiti ed ultimati dall’arch. Carlo Fontana sotto la direzione di Gian Lorenzo Bernini. Per finire Carlo Rainaldi iniziò i lavori della chiesa gemella di Santa Maria dei Miracoli, completata sempre dal Fontana tra il 1677 e il 1681. Per entrambe le chiese, il modello è il Pantheon. Ma in uno spazio di così differenti proporzioni era necessario rinforzare l’efficacia delle forme, soprattutto delle cupole. Di conseguenza il Rainaldi disegnò le due cupole con tamburi molto alti, i cui costoloni modellano ulteriormente la luce che li investe. Allo stesso modo l’architetto intervenne sull’elegante portico classico di colonne, riducendolo a quattro coppie di colonne sormontato da un timpano. Le chiese presentano inoltre decorazioni dello scultore Antonio Raggi. I campanili sono settecenteschi e anche in questo caso diversi tra loro. La chiesa di Santa Maria in Montesanto deve il suo nome al fatto che venne fatta edificare al posto di un piccolo edificio di culto appartenente ai Carmelitani della provincia di Monte Santo in Sicilia. Quasi tutti la conoscono però come”chiesa degli artisti” perché a partire dal 1953, divenne sede della cosiddetta messa degli artisti; da quasi 70 anni, tutte le domeniche si tiene una particolare celebrazione eucaristica cui prendono parte esponenti della cultura e dell’arte. Mentre riguardo la chiesa di Santa Maria dei Miracoli secondo la tradizione, si narra che nel 1325 una donna, per salvare suo figlio caduto nel Tevere, invocò un’immagine della Vergine dipinta sulle mura lungo il fiume. Il miracolo avvenne e, come ringraziamento, vicino all’attuale ponte Margherita venne costruita una cappella dedicata a Maria, dove fu sistemata l’immagine miracolosa. Dopo essere passata sotto la direzione di varie congregazioni, aver superato varie piene del Tevere, l’effige originale della Madonna dei Miracoli venne trasferita per sicurezza nella nuova chiesa in piazza del Popolo, che venne appunto ribattezzata Santa Maria dei Miracoli; oggi la chiesa conserva una copia dell’immagine della Vergine (l’originale si trova nella chiesa di San Giacomo in Augusta). Sotto le due chiese gemelle si trovano i resti di due monumenti funerari a piramide, molto simili per forma e dimensioni alla piramide di Caio Cestio ed alla demolita piramide Vaticana: anche questi due sepolcri dovevano risalire all’età Augustea ed erano posti come ingresso monumentale di Campo Marzio, proprio la funzione che hanno oggi le due chiese. Ma le chiese non sono le due uniche gemelle della piazza: ai due lati est ed ovest si scorgono le fontane di Nettuno e della Dea Roma; anche in questo caso si parla di fontane quasi gemelle. Nella meravigliosa cornice di piazza del Popolo svetta anche l’obelisco Egiziano alto 23,9 metri del XIV sec. a. c.. Fu il primo obelisco ad essere trasportato a Roma al tempo di Augusto per festeggiare la vittoria sull’Egitto, esso simboleggia il sole e fu inizialmente collocato nel Circo Massimo e poi spostato per decisione di Papa Sisto V a fine 500. Piazza del Popolo all’inizio dell’ 800 si unificò con il colle del Pincio in una struttura scenografica unica e suggestiva realizzata dall’ arch. Valadier. Le chiese gemelle con piazza del Popolo sono meta di numerosissimi turisti e sede di tantissime manifestazioni e rappresentano uno dei centri nevralgici di Roma sia dal punto aggregativo e sociale della città che dal punto di vista culturale.