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Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

 2023  ottobre 24 Martedì calendario
La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti 

Corriere della Sera, 24 ottobre 2023

Giorgia e Arianna, il fronte comune tra sorelle

«Ma come volete che stia? Ma rendetevi conto! Che domande mi fate? Io mi vergognerei». Non ha bisogno di niente e di nessuno, Giorgia, che, se nasci underdog, come lei stessa si definisce, lo sai che si ricomincia sempre da capo. Non ha bisogno di nessuno tranne che di una, Arianna, la sorella più grande, la «Montagna», il gigantesco personaggio del Trono di spade, che non si fa domande perché sa già tutto quello che vuole sapere, e cioè che deve difendere, placcare, distruggere chiunque attenti alla sorella più piccola.
E allora il «come volete che stia», con i suoi poco più di cinquanta chili, Arianna lo spara in faccia ai giornalisti non tanto per loro, ma perché chi deve capire capisca. Quelli che offrono solidarietà pelosa, che non mancano nemmeno tra gli alleati e magari anche proprio nel condominio di Fratelli d’Italia. Mediaset con i suoi fuorionda, sospettata di usare le spalle larghe di Antonio Ricci come foglia di fico per consumare vendette che risalgono almeno a un anno fa, quando Silvio Berlusconi lamentava che con una come Giorgia Meloni non si può dialogare. E soprattutto quelli che, paternamente, con tono amorevole velato di minaccia, avvertono la premier che a far da soli ci si scotta, che è ora di abbassare le penne, di venire a più miti consigli, perché purtroppo, in questa politica feroce, di «non ricattabile» non c’è proprio nessuno. La telefonata di Piersilvio Berlusconi non è bastata ad affievolire i sospetti di Giorgia Meloni, e non è un caso se ieri, al termine del consiglio dei ministri, sia stato proprio Antonio Tajani ad avvicinarla. Forte di un rapporto di lealtà cementato fin dai primi vagiti del governo, è stato lui a farsi da garante della difficile ricucitura con la famiglia Berlusconi, negando complotti e ritorsioni. Ma ora, come sempre, è soprattutto di Arianna che ha bisogno Giorgia perché, quando si è più deboli si tratta, ma forse anche no, se l’interlocutore punta a tenerti una mano bonaria sulla testa, a normalizzarti, a insegnarti a stare al mondo, che altrimenti si finisce nel tritacarne.
«A testa alta, insieme, da sempre e per sempre», è solita rivendicare Giorgia Meloni parlando della sorella. E Arianna non teme l’ingenuità delle parole quando le dice: «Ti accompagnerò sul monte Fato, a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo». E poi quelle frasi, pronunciate dall’una e dall’altra, ma intercambiabili, perché la simbiosi tra loro è totale. «Quando avevi bisogno di riposare, di piangere o di un consiglio, io c’ero». «Lei è la più grande, la più bella, la più coraggiosa». E ancora:«Siamo sempre state dinamite insieme. Non c’è segreto che non le confessi, non c’è consiglio che non le chieda». «Oh, se solo sapessero!». «Non le dirò mai grazie abbastanza per l’amore che mi ha regalato».
Il nuovo fronte
È Arianna che risponde a muso duro
ai giornalisti:
come volete che stia?
Che non fosse giunto il tempo di riposare sugli allori, Giorgia se ne era accorta già da tempo, tanto che aveva affidato ad Arianna, non senza accuse di familismo, la responsabilità della segreteria politica di Fratelli d’Italia. Ora è ancora di più il momento di stringere i bulloni e rafforzare il tandem, perché «sono umana anch’io», ha detto la premier, umiliata e offesa dai fuori onda dell’ormai suo ex compagno Andrea Giambruno, dove sbanda, sbraca e sbroda. E perché, avverte ancora Giorgia pensando agli avversari visibili e agli amici camuffati: «Noi siamo il nemico da abbattere perché siamo uno specchio, uno specchio della loro meschinità, la cattiveria e i metodi che usano per indebolirci hanno raggiunto vette mai viste prima».
Le due Meloni. Arianna, classe 1975, è di due anni più grande. È anche più alta di sette centimetri, forse 1,67 contro 1,60. Giochi di bimbe sulla bellezza, con canzoni tormentone inventate all’istante che cominciavano con «Arianna è bella, Giorgia è una cozza». Arianna che le racconta le favole per consolarla quando alle elementari la chiamavano cicciona. Hanno anche lo stesso timbro di voce, che le rende intercambiabili al telefono, chissà se solo per fare degli scherzi, Giorgia che le si chiude la vena se solo provano ad attaccare la sorella. Arianna che le si chiude la vena se solo sfiorano la sorella con una critica. Arianna che lascia il liceo per lavorare. Giorgia che quando, tempo dopo, la sorella si presenta agli esami di maturità al Mamiani, si intrufola dribblando le bidelle per arrivare ai quadri e le urla: promossa! Arianna che si scambia il primo bacio con Francesco Lollobrigida, che poi diventerà suo marito, e subito corre dalla sorella: «Giorgia, non puoi capire!». Giorgia che si erge come una furia per stroncare le voci di un presunto tradimento di Francesco.
Anche adesso ci sono loro due a far fronte comune, in tempo di pace e in tempo di guerra, soprattutto adesso che i tempi di pace appaiono finiti e il futuro si fa incerto.