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 2023  settembre 05 Martedì calendario

Biografia di Roger Waters (George Roger)

Roger Waters (George Roger), nato a Great Bookham (Inghilterra), il 6 settembre 1943 (80 anni). Cantautore, musicista. Cofondatore, bassista e cantante dei Pink Floyd, gruppo di cui è stato il principale compositore dal 1968 in poi, dopo l’abbandono di Syd Barrett. Ha proseguito la carriera solista con spettacolari esibizioni live e album solisti, come Radio K.A.O.S. (1987), Amused to death (1992), l’opera rock Ça ira (2005), Is this the life we really want? (2017) e Us and them (2020). «È un grande artista, un ossessivo totale e il sogno di ogni psichiatra» (Bob Ezrin)
Biografia «Suo padre Eric Fletcher Waters, caduto il 18 febbraio 1944 a pochi chilometri da Anzio, c’è in ogni sua opera. Quando è morto, lei aveva cinque mesi. “Ho sempre pensato di dover essere alla sua altezza. Era un uomo coraggioso, non solo perché era obiettore di coscienza nel 1939 e si rifiutò di arruolarsi nell’esercito. Poi cambiò idea quando capì che il suo credo politico prevaleva sulla sua fede cristiana e decise che doveva combattere contro i nazisti durante la Seconda guerra mondiale. È stata una figura eroica del mio passato e significa ancora tantissimo per me» (ad Andrea Scanzi) • «Nativo di Great Bookham, cittadina del placido Surrey, cresce a pane e disciplina con la madre vedova, severa insegnante di fede laburista che per motivi di lavoro porta presto i suoi due figli a Cambridge, centro universitario ed enclave di giovani di buone letture. Non poteva esserci posto più stimolante per Roger che, brillante e curioso in fatto di arte, ai tempi del liceo lega con il ragazzo più sveglio in circolazione: tale Syd Barrett. Per completare gli studi si sposta a Londra, dove tra i banchi del Politecnico di Regent Street fa amicizia con altri due giovani artistoidi aspiranti rivoluzionari: Nick Mason e Richard Wright. Sono i primi anni Sessanta e in Inghilterra, sull’onda lunga della Beatlemania, chi ambisce a fare la rivoluzione va a finire che fonda una band. Syd Barrett suona la chitarra, scrive canzoni, sa cantare ed è pure bello e maledetto. Si tira dietro Roger, Nick Mason e Richard Wright in un progetto musicale che deve partire blues ma arriva psichedelico: The Pink Floyd. Il gruppo, tra l’Ufo Club e le prime prove discografiche, ci mette poco a imporsi come colonna ultrasonica della controcultura londinese. Waters fa il gregario onesto e laborioso, con in mano uno strumento che nemmeno padroneggia. Ma tra i ragazzi è quello che parla meglio, dote che lo abilita da subito a portavoce con la stampa. Chi come lui è intelligente capisce presto che la comunicazione è potere. Quando, ai tempi di A saucerful o secrets, Barrett inacidisce sino a perdere completamente il lume della ragione, il verdetto di Roger riuscirà decisivo nella scelta della band di affiancare prima e sostituire poi l’ormai ex leader con l’affidabilissimo David Gilmour, altro amico d’infanzia di Waters. Da quel momento in poi, ha inizio l’ascesa progressiva, prodigiosa e inarrestabile del bassista nelle gerarchie floydiane: scrive sempre più spesso e, quasi in tutti i casi, si tratta di pezzi che non passano inosservati. Green is the colour, firmata a quattro mani con Gilmour, Grantchester Meadows, If: brani nei quali non fai fatica a rintracciare una certa vena folk, attinta dai dischi dell’amato Bob Dylan. Il grande salto arriva nel 1973 con The Dark Side of the Moon: per la band è il passaggio dal circuito off al mainstream con 50 milioni di copie vendute, per Roger il riconoscimento definitivo del proprio talento di songwriter. Con brani come Money e Brain Damage nel curriculum pretenderà di strafare e potrà pure permetterselo. In Whish you were here, poema epico sul tema dell’assenza in forma di musica, darà i compiti ai tre sodali come sua madre faceva con gli alunni. Animals e The Wall sono concept frutto esclusivo del suo genio, nei quali pretende addirittura i gradi di lead vocalist. E ci vuole coraggio, quando la natura non ti ha fatto proprio dono di corde vocali eccelse e accanto hai un mostro di bravura canora del calibro di Gilmour. Coraggio o una smodata fiducia nei propri mezzi. La stessa che, per The Final Cut, lo porterà prima a estromettere Wright, poi a pretendere per decreto regio lo scioglimento della band. Gilmour non sarà dello stesso avviso. Guai a contraddire un condottiero: come minimo ti dichiara guerra. Ne nascono liti e contenziosi destinati alla definitiva archiviazione solo con la reunion del Live 8, nel 2005» (Francesco Prisco) • «Waters lasciò la band dopo l’uscita dell’album The Final Cut (1983) per questioni di denaro e per concentrarsi sulla carriera da solista, credendo che senza di lui i Pink Floyd non sarebbero andati avanti. Non fu così: ci fu una causa legale per l’utilizzo del nome “Pink Floyd”, che venne risolta con un accordo extragiudiziale, e la band continuò a scrivere album e a fare concerti, ma questa volta sotto la guida creativa di Gilmour, considerato da vari critici e soprattutto da Waters meno talentuoso e originale di lui. Waters si riunì a Gilmour e al resto dei Pink Floyd il 2 luglio del 2005 per un concerto benefico a Londra, il primo con la formazione storica dopo più di 24 anni. Parlando del concerto, Gilmour disse di aver capito come mai al tempo potessero essersi creati certi dissidi nella band, aggiungendo che però “adesso non ci saltiamo più alla gola come prima”. Sul palco, Waters aveva detto che era stato “emozionante” ritrovarsi con gli altri tre membri della band dopo tutti quegli anni. Waters si esibì assieme a Gilmour in altre occasioni, tra cui durante un concerto tributo per Barrett, morto nel 2006. In un’intervista data a Rolling Stone nel 2018, Mason raccontò tuttavia che Waters era ancora irritato per il fatto che negli anni Ottanta la band aveva continuato a suonare senza di lui; aggiunse che secondo lui Waters “non rispettava davvero David [Gilmour]”, motivi per cui erano ancora “ai ferri corti”» (il Post) • Negli ultimi anni ha litigato ripetutamente e platealmente con David Gilmour. Da ultimo, nel marzo 2023 la giornalista Polly Samson, compagna di Gilmour su Twitter aveva accusato Waters di essere «antisemita fino al midollo», un «apologeta» del presidente russo Vladimir Putin e un «megalomane bugiardo, ladro, ipocrita, misogino, malato di invidia, che non paga le tasse e canta in playback». Gilmour aveva ritwittato il post della compagna, aggiungendo che ciascuna delle sue parole era vera e dimostrabile. il commento di Samson aveva a che fare con un’intervista data da Waters al quotidiano tedesco Berliner Zeitung, in cui aveva di una «campagna diffamatoria spregevole e vergognosa» promossa nei suoi confronti dalle «lobby israeliane», che lo accusano di antisemitismo e a suo dire vorrebbero boicottare i suoi concerti in Europa per via del suo sostegno alla causa palestinese. Sempre su Twitter, Waters aveva risposto di essere a conoscenza dei commenti «provocatori e incredibilmente inaccurati» di Samson, e che avrebbe cercato consulenza legale su come affrontare la questione • Di recente ha annunciato di voler registrare di nuovo The Dark Side of the Moon come album solista, cosa che ritiene di poter fare piuttosto liberamente, visto che aveva scritto tutti i testi, la musica per tre delle sue dieci canzoni ed è co-autore di altre due: «The Dark Side of the Moon l’ho scritto io. Basta con tutte queste stronzate del ‘noi’! Certo che eravamo una band, eravamo in quattro, tutti ci abbiamo lavorato – ma è il mio progetto e l’ho scritto io. Quindi… blah!».
Amori Cinque matrimoni. Nel 1969 sposò la fidanzata d’infanzia Judith Trim, una ceramista. Trim è apparsa sulla copertina della versione originale dell’album Ummagumma dei Pink Floyd. Divorziarono nel 1975. Lei è morta nel 2001 • Nel 1976 sposò Lady Carolyne Christie, la nipote del terzo marchese di Zetland. Hanno avuto un figlio, Harry, che suona le tastiere con la band del padre dal 2002, e una figlia, India Waters, modella. Christie e Waters hanno divorziato nel 1992 • Dal 1993 al 2001 è stato sposato con Priscilla Phillips, dalla quale ha avuto un figlio, Jack Fletcher • Dal 2012 al 2015 è stato il marito dell’attrice e regista Laurie Durning. Infine, nel 2021 ha sposato la sua ex autista, Kamilah Chavis.
Calcio Grande tifoso dell’Arsenal.
Politica Noto da tempo per le posizioni molto dure contro Israele. Sostiene il movimento BDS (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni), la principale campagna globale per il boicottaggio di Israele, ha parlato di quello che definisce il «genocidio» compiuto ai danni dei palestinesi, e ha detto che i rabbini di estrema destra credono che tutte le persone non ebree «siano state messe sulla Terra per servirli». Ha più volte ribadito però che per come la vede lui fare queste critiche verso Israele non vuole dire essere antisemiti • Nel maggio 2023 la polizia tedesca ha avviato un’indagine su Roger Waters per il costume di scena da ufficiale nazista indossato da durante i suoi concerti a Berlino del 17 e 18 maggio, in seguito alle proteste del governo israeliano. In Germania è vietato mostrare simboli legati all’ideologia e al regime nazisti, ma la legge prevede eccezioni per i contesti scolastici, accademici o artistici. Secondo Waters le critiche allo spettacolo sono dovute alle sue idee sulle politiche israeliane • Sostiene poi il movimento Black Lives Matter per i diritti delle persone afroamericane negli Stati Uniti e ha criticato alcuni noti populisti di destra, tra cui l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro e il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Ha però sostenuto posizioni che sono popolari in alcuni ambienti della sinistra radicale ma anche tra movimenti complottisti di destra: per esempio ha detto che i Caschi bianchi, l’organizzazione umanitaria formata durante la guerra civile siriana, sono una montatura, come sostengono il regime siriano di Assad e il governo russo • Tra le altre cose ha anche sostenuto pubblicamente che Taiwan fa parte della Cina, come dice la propaganda del governo cinese • Si è anche avvicinato alle posizioni della Russia sull’invasione dell’Ucraina. Waters sostiene che quella in Ucraina (che definisce «un paese profondamente diviso», che «non è affatto un paese») probabilmente è «l’invasione più provocata di sempre», basata sulla necessità di evitare il genocidio dei popoli russofoni del Donbass ed eliminare i nazisti nel paese: tra le giustificazioni più usate dalla propaganda russa per motivare l’invasione. Durante un concerto ha detto che il presidente statunitense Joe Biden è un «criminale di guerra», e in un’intervista data a Rolling Stone nell’ottobre 2022 ha sostenuto che le prove raccolte sui crimini di guerra compiuti dalla Russia in Ucraina sono «solo bugie su bugie» e che i media che se ne occupano sono «completamente controllati da chi comanda». Ha anche raccontato di essere su una lista di persone nemiche dell’Ucraina che un’organizzazione di estrema destra del paese vorrebbe eliminare, con il presunto favore del governo di Kiev.