30 settembre 2023
Tags : Milly Carlucci (Camilla Patrizia)
Biografia di Milly Carlucci (Camilla Patrizia)
Milly Carlucci (Camilla Patrizia), nata a Sulmona (L’Aquila) il 1° ottobre 1954 (69 anni). Conduttrice tv. Di Ballando con le stelle (dal 2005) e Il cantante mascherato (dal 2020), entrambi su Raiuno. Prima Giochi senza frontiere, L’altra domenica, Blitz, Risatissima, Fantastico, Scommettiamo che..., il flop Uomo e gentiluomo (gennaio 2008, sospeso dopo due puntate causa i bassi ascolti), ecc. «Non posso e non voglio lavorare 360 giorni all’anno, mi servono degli intervalli. Non ho mai inseguito la presenza quotidiana. Che è poi quella che ti fa diventare una persona di successo».
Biografia Figlia di un militare e di una casalinga, sorella maggiore della conduttrice tv e politica Gabriella (Alghero, 28 febbraio 1959) e di Anna (Udine, 26 maggio 1961), che ebbe un po’ di notorietà come valletta di Luciano Rispoli in Parola mia • «Da bambina pattinavo a Udine, convinta che la mia carriera sarebbe stata quella di una campionessa sulle quattro rotelle. Nata a Sulmona per ragioni di servizio di mio padre, mi trasferii subito con la famiglia in quella città del nord vicino alla base di Campoformido, dove papà era pilota. Udine è stata determinante per il mio successo. È stata un ideale completamento della mia famiglia. Vede, il papà militare e la mamma Maria, una insegnante di ginnastica, hanno da subito inculcato in me e nelle mie sorelle (Anna e Gabriella, ndr ) valori molto forti e precisi: il rigore, l’onestà, la fede cattolica che ancora oggi ci accomuna tutti. Udine, con il suo spirito spartano, con la sua gente che non spreca inutilmente parole, è stata per me una scuola di pragmatismo e di solidità. Due cose indispensabili in una carriera come la mia, per natura costruita sulle sabbie mobili. A scuola non ero la prima, ho avuto ottimi maestri. Di più: una delle mie insegnanti era una profuga istriana, una, cioè, che in Italia non ha cercato solo lavoro ma anche una patria. Ecco, immaginatevi una ragazza sportiva, intrisa di questi valori, dall’amor patrio alla famiglia, che a 17 anni si trasferisce a Roma per finire il liceo classico» (a Roberto Scorranese) • A Roma frequentò Architettura, rinunciando a pochi esami dalla laurea. La sorella Gabriella: «Aveva tutti dieci a scuola, ma dieci al liceo classico, quindi una scuola difficile, e nessuno pensava che avrebbe intrapreso una carriera così lontana dagli studi di filosofia, di greco, di latino» • «A tre anni ho cominciato a fare pattinaggio artistico, che è uno sport di esibizione, e mi piaceva immensamente. Sognavo di esibirmi, anche se era un sogno molto ma molto segreto perché non era confessabile a casa...»: quarta ai campionati europei giovanili di pattinaggio artistico a rotelle, sesta in quelli italiani assoluti, quest’esperienza le ha poi permesso di condurre con la massima disinvoltura la gara-reality Notti sul ghiaccio • «Da Renzo Arbore, lei che studiava architettura, c’era arrivata attraverso Gbr, una delle prime tv libere romane. Faceva l’inviata speciale con Isabella Rossellini e Michel Pergolani mentre Roberto Benigni si esibiva come stralunato critico tv accanto a una lampada parlante assai futuribile. “Mi inviavano nei posti più strani. Mi ricordo una sagra della mucca in Val d’Aosta e un palio degli asini da qualche altra parte. Ma lavoravo nel programma più di culto del momento. Una occasione rarissima perché, di solito, si scopre di esser stati di culto quand’è finito. Non ero una valletta muta: avevo diritto di parola e l’usavo. Se penso alle divette di oggi sento di esser stata fortunatissima”. Allora, però, i canali erano due: bastava comparire su uno o sull’altro perché la gente per strada ti fermasse. Altri tempi. E infatti quella di Milly Carlucci è una carriera d’altri tempi. Subito Giochi senza frontiere. Poi un tentativo a Mediaset, nell’83, per Risatissima con Lino Banfi, Massimo Boldi, Ric e Gian e Silvio Berlusconi che controllava ogni puntata, concentratissimo nella costruzione del suo impero mediatico. Differenze tra quella Rai e quella Mediaset di ieri? “Enormi. La Rai nasceva da lontano aveva figure professionali capaci, tanta burocrazia e molti filtri prima di arrivare al gran capo. A Mediaset ci si arrangiava con l’entusiasmo e l’improvvisazione ma sentivi che il gran capo era là. Anche lo stile fu subito diverso. Mediaset proponeva Drive in rompendo ogni schema, la Rai si dipingeva come la Casa degli italiani”. Indiscussa signora del piccolo schermo Milly Carlucci non è diventata una icona come Raffaella Carrà, Simona Ventura, Maria De Filippi: come mai? “Mi piace adattarmi alle cose che faccio e non viceversa. E poi non seguo le tendenze. Non ho mai voluto fare un reality. Li detesto. E li detesto da prima che arrivassero da noi. Ne vidi uno in Germania dove un gruppo di persone s’annoiava a morte. Misero nella casa una spogliarellista che faceva la doccia nuda e il pubblico arrivò. Non sono moralista. Ma se si vuole conquistare l’attenzione così, basta mandare in chiaro qualche filmetto pornografico”» (Simonetta Robiony). • Prima donna a condurre Miss Italia, nel 2009 • Soprannominata “Il generale”. «Spero di essere una donna senza pregiudizi, coltivo l’insegnamento di mio padre, un uomo aperto. Era un generale dell’esercito, poteva essere una persona retriva, invece ci ha insegnato a non giudicare e a metterci nelle scarpe degli altri. Quello che cerco di fare a Ballando» (a Silvia Fumarola) • Sulle polemiche per l’ultima edizione di Ballando con le stelle (le barzellette sboccate di Iva Zanicchi, gli attacchi e gli insulti a Selvaggia Lucarelli, la maglietta della Xmas indossata da Enrico Montesano, ecc.): «Trovo che sia miracoloso che un programma tematico, una gara di ballo, un talent, dopo 17 anni crei ancora così tanto interesse e divida l’Italia in un tifo tra guelfi e ghibellini. Riscaldarci nelle polemiche è tipico della nostra passionalità latina. E sono anche felice di aver rinnovato il pubblico di Rai1, siamo forti tra i ragazzi e i laureati. Perché quando si fa tv la qualità conta, ma il mercato decide se vai in onda o no» (a Massimo Franco) • Sulla rivalità con Maria De Filippi: «Il sabato sera è la serata per andare a ballare, fa parte del costume nazionale, quindi è la scelta migliore. Poi certo è la serata di spolvero, con le reti che mettono il loro abito migliore, quindi non ci possiamo lamentare se Canale 5 punta sui suoi prodotti più forti. Questo dualismo ha alimentato un’idea di inimicizia personale con Maria che non esiste assolutamente. Anzi spesso ci siamo sentite e abbiamo sorriso insieme su questa presunta inimicizia mortale, che però fa bene al programma, interessa alla stampa e al pubblico, per il motivo di cui sopra: questa ricerca del dualismo, del campanile, ce l’abbiamo nel dna» (ibidem) • «Se dovessi mascherarmi per un giorno, non ho dubbi: sarei una tigre. Di mio sarei un pulcino, ma mi costringono a fare la tigre. Per sopravvivere, devo essere sempre sul pezzo, con le unghie sfoderate a difesa di quello che ho creato» (a Oggi, a proposito del Cantante mascherato) • «Ho cominciato a fare televisione nel 1977, 45 anni fa. Tutti annunciano la morte della televisione generalista, che invece continua a esistere egregiamente. Siamo in difficoltà per la polverizzazione di canali, cento rivoli che impoveriscono il torrente principale. Ma questo deve sviluppare la capacità di parlare a tutti. Vinci se riunisci davanti alla tv la famiglia: bambini e anziani» (a Silvia Fumarola) • «Quasi mai si fa il suo nome per Sanremo: le spiace? “No: a cavallo di Sanremo io lavoro intensamente su Ballando e non voglio buttare alle ortiche questo impegno... Non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di propormi. Sanremo è una meravigliosa occasione di creatività, ma anche un immenso lavoro che si brucia in una settimana: preferisco ancora le mie dieci puntate, mi consentono un dialogo più approfondito con il pubblico”. Un commento sulle sue colleghe? “Maria De Filippi riassume i ruoli di cui parlavamo, ha fatto molto per la causa femminile. Clerici, Venier, Ventura sono persone di cuore, amiche”. Barbara d’Urso? “Ha un suo stile con cui devi fare i conti. Chiaramente punta sull’essere divisiva, ma è pop e fa bene quello che fa”. La sua è stata una carriera sempre felice? “I momenti no ci sono stati: una carriera non può essere di tutti 110 e lode. Ma se sei onesto poi il pubblico ti vuole bene... e ti accoglie di nuovo”» (a Chiara Maffioletti) • «Quando cambierò vorrei prima di tutto tornare all’università: vorrei studiare sociologia, filosofia, approfondire la storia dell’arte, anche se non so se potrebbe derivarne un lavoro» • «Qual è la cosa che sa fare meglio? “La mia dote maggiore credo sia la curiosità”. Accetterebbe di fare il direttore di rete? “Mai, per carità”. L’equivoco più frequente sul suo conto qual è? “Quello che io sia rigida e fredda, equivoco alimentato anche dalle responsabilità del mio ruolo di direttore artistico. La realtà è che non lo sono per niente, anzi: mi adatto a tutto e cambio pelle ogni volta che serve”. L’errore più grande che ha fatto qual è stato? “Sono sincera: non sarei arrivata fin qui se avessi fatto grandi sciocchezze. Ogni tanto penso solo al mio sliding doors: se fossi rimasta a Los Angeles per diventare un’attrice, dopo aver studiato all’Actor’s Studio, ce l’avrei fatta o sarei finita a fare la cameriera per sempre?”. Con le sue sorelle, Gabriella e Anna, pensate mai di fare qualcosa insieme? “No, mai”. Il tempo che passa le fa paura? “No, però temo le malattie”. Pensa mai alla pensione? “Mi viene da ridere. Nel mio mondo è il mercato, con la concretezza dei risultati, a decidere chi deve andare in pensione. Io, però, li porto ancora a casa, e quindi non ci penso proprio”» (Andrea Scarpa).
Amori È sposata con l’ingegnere Angelo Donati: «Il nostro incontro? Tanto casuale da far venire i brividi. Ci siamo conosciuti, persi di vista e rincontrati dopo due anni in un parcheggio che si trovava sotto il suo ufficio. Ero lì perché ero appena uscita dallo studio di un fotografo che mi aveva fatto degli scatti per la copertina di Epoca. Se non fosse stato tutto così armoniosamente casuale probabilmente non avrei mai avuto un compagno con il quale condividere 26 anni della mia vita» (nel gennaio 2008). Due figli: Angelica, manager, entrata nel cda di Terna nell’aprile 2023, e Patrick. «Angelica Krystle Donati è nata nel 1986 a Los Angeles, ha passaporto americano e vive tra Roma e Londra. In Inghilterra ha studiato alla Marymount International School, la Sevenoaks School e poi ha preso la laurea in Management alla London School of economics. Nel 2009 ha frequentato il master of Business Administration dell’Università di Oxford e nel 2012 è entrata a far parte del Donati immobiliare Group, società della Donati Spa, fondata dal padre nel 1978. È Presidente di Ance Giovani, il ceo della Donati immobiliare Group» (Valerio Salviani).
Salute È astemia • «Seguo diete ferree ma bilanciate, faccio ginnastica tutti i giorni, evito di espormi al sole d’estate. Mi mantengo bene ma purtroppo già so che tra qualche anno mi manderanno in pensione. Proverò allora a tornare alla fiction in ruoli di madre».
Critiche «Per capire Milly Carlucci non bisogna fermarsi alle apparenze perché è una donna straordinariamente aperta. È avanti» (Costantino della Gherardesca) • «Sarà che il ballo è una manifestazione artistica, sarà il potere persuasivo di Milly Carlucci che lo conduce con lo stesso piglio di quando guidava Scommettiamo che...?, fatto sta che il casting di Ballando abbraccia tutto l’arco costituzionale e tutto lo spettro delle possibilità dello showbiz: politici, nobili, attori impegnati, sportivi, starlet e personalità note soprattutto per essere al centro del gossip e via così. Tutti appaiati a prestanti ballerini professionisti, anche con la speranza di scatenare il classico effetto della paglia vicino al fuoco» (Aldo Grasso) • «I critici più velenosi l’hanno definita una «valeriana catodica». Che cosa ne dice? “Ma ve la immaginate una Milly Carlucci cattiva in tv? Non sarei io e se c’è una regola chiave per resistere in televisione, è quella di assomigliare a noi stessi. Il pubblico da anni mi vede come una cugina che entra in casa e che regala buonumore. Perché dovrei cambiare?”» (a Roberta Scorranese).