il Fatto Quotidiano, 23 ottobre 2023
In Europa ci sono sempre meno cattolici
In attesa di capire quanto si sia indebolito il vento sovranista e clericale in Europa (si vedano i risultati elettorali di Spagna e Polonia), prosegue il processo di secolarizzazione del Vecchio Continente. Ieri era la 97ª giornata missionaria mondiale e per l’occasione l’Agenzia Fides (Agenzia delle Pontificie opere missionarie) ha divulgato i dati (al 31 dicembre 2021) dell’Annuario Statistico della Chiesa.
Il primo numero riguarda la percentuale dei fedeli cattolici in tutto il mondo su una popolazione di quasi otto miliardi, 7.785.769.000 persone: il 17,67 per cento pari a 1.375.852.000 credenti. Il dato è in diminuzione rispetto all’anno precedente (il 2020), ossia -0,06, ma registra comunque un aumento di 16 milioni e 240mila cattolici nel mondo. In tutti i continenti tranne che in Europa. I dati riferiscono di un aumento considerevole in Africa (+8 milioni e 312mila) e in America (+6 milioni e 629mila) a fronte di un meno 244mila nel Vecchio Continente.
Complessivamente, dunque, la distribuzione al 31 dicembre 2021 è questa. Africa: 265 milioni e 152mila cattolici su una popolazione di 1.368.512.000, pari quindi al 19,38 per cento. America: 660 milioni e 297mila cattolici su una popolazione di 1.030.365.000, pari al 64,08 per cento. Asia: 153 milioni e 355mila cattolici su una popolazione di 4.621.713.000, pari al 3,32 per cento. Europa: 286 milioni e 63mila cattolici su una popolazione di 722 milioni e 832mila, pari al 39,58 per cento. Oceania, infine: 10 milioni e 985mila cattolici su una popolazione di 42 milioni e 347mila, pari al 25,94 per cento. Il dato negativo dell’Europa è poi simmetrico a quello demografico. La popolazione mondiale è infatti cresciuta di 118 milioni e 633mila persone e gli aumenti riguardano tutti i continenti tranne l’Europa.
A questo punto può essere utile confrontare la distribuzione dei credenti cattolici nel mondo con la composizione dell’attuale Conclave, laddove i cardinali elettori non devono aver raggiunto gli 80 anni. Attualmente il Sacro Collegio è formato da 241 cardinali, divisi in 136 elettori e 105 non elettori. Tra i primi ormai prevalgono quelli creati da papa Francesco, ben 98. Seguono i 29 di Benedetto XVI e 9 di Giovanni Paolo II. Precisato questo e a fronte del numero calante di cattolici nel Vecchio Continente, il “partito” europeo nel Conclave è ancora maggioranza, seppur relativa: 52 cardinali elettori (a loro volta gli italiani sono i più numerosi, 14) su 136, pari al 38,24 per cento dei componenti. Quelli dell’America (nord, centro e sud) sono invece il secondo gruppo: 39 cardinali che rappresentano l’élite di oltre 660 milioni di fedeli (quasi tre volte l’Europa). Completano il quadro: 19 cardinali dell’Africa, 23 dell’Asia (a fronte di una percentuale bassissima di fedeli in quel continente, appena il 3,32 per cento) e 3 dell’Oceania.
Ovviamente, questo è solo il criterio geografico della distribuzione dei cardinali elettori e non tiene conto delle divisioni tra progressisti, moderati e conservatori all’interno di ciascun gruppo continentale. In ogni caso non bisogna dimenticare che l’elezione di un papa argentino nel 2013, dopo due europei, ha sancito la supremazia mondiale dei cattolici americani.