22 ottobre 2023
UN SATELLITE PERSONALE A SOLI 1000 EURO? PRESTO SI POTRA’ – UNA STARTUP ITALIANA HA PRESENTATO ALLA “MAKER FAIRE” DI ROMA I NUOVI SATELLITI “SPRITE” (“FOLLETTO” IN INGLESE) DI 4 CENTIMETRI PER 4 E SPESSI POCHI MILLIMETRI – LE UNITÀ PIÙ PICCOLE DI SATELLITI ATTUALMENTE IN COMMERCIO SONO I “CUBESAT", DEI CUBI DI 10 CM DI LATO CHE POSSONO ESSERE MESSI IN ORBITA PER CIRCA 100MILA EURO - PERCHE' FARLO? L'IDEA SERVE A... -
(ANSA) - Spogliare i satelliti fino ai minimi termini arrivando a un oggetto ultra lowcost per offrire a chiunque la possibilità di avere il proprio satellite personale, al costo di appena 1000 euro: è l'obiettivo del maker Giuseppe Talarico che ha presentato alla Maker Faire i suoi satelliti 'folletto'. "Al momento - ha detto Talarico - le unità più piccole di satelliti disponibili in commercio sono normalmente i cosiddetti cubesat, cubi di 10 cm di lato che possono essere messi in orbita e circa 100mila euro, poco ma non così poco da permettere a tante scuole o università di realizzare e davvero mettere nello spazio i loro satelliti". È possibile ridurre ancora di più il costo? È la sfida che si è imposto Talarico che ha lavorato per anni nel mondo delle comunicazioni digitali e nel settore dell'aerospazio e ora in pensione ha deciso di aiutare tutti ad andare in orbita. L'idea, mutuata dai cosiddetti Sprite, folletto in italiano, è quella di realizzare minisatelliti fatti appena da una scheda madre su cui sono istallati dei mini pannelli solari sul retro, un piccolo 'cervello' elettronico mutuato dalla scheda Arduino e uno spazio per sensori capaci di analizzare ad esempio i livelli di ozono oppure di CO2.
Il tutto nella grandezza di un francobollo, di 4 centimetri per 4 a spessi pochi millimetri. L'obiettivo è poi caricare un tradizionale cubesat, come una sorta di distributore di microsatelliti, con circa 100 di questi semplicissimi satelliti arrivando dunque ad abbattere il costo di lancio per singolo oggetto a 1.000 euro. Costo a cui si deve aggiungere quello del satellite, tra le 300 e le 600 euro.
"Usiamo elettronica non pensata per lo spazio, dunque meno costosa, ma che ovviamente resiste poco tempo nell'ambiente spaziale", ha aggiunto Talarico. "Ma l'idea - ha proseguito - è che i satelliti siano operativi solo per un breve periodo, giorni, e messi in orbita a 250 chilometri di altezza una quota che permette poi il loro rientro nel giro di 1 o 2 mesi prime di bruciare nell'atmosfera e non produrre altri detriti spaziali pericolosi".