Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  ottobre 22 Domenica calendario

Piersilvio chiama Giorgia

ROMA Nessun complotto, nessuna manovra politica per indebolire la prima donna italiana presidente del Consiglio. Giorgia Meloni, ancora scossa e addolorata per la fine della storia d’amore con Andrea Giambruno, con il quale era in crisi da mesi, si sarebbe convinta che non ci sia stata alcuna macchinazione della famiglia Berlusconi per colpirla nella sua sfera privata. A spazzar via le ombre su un coinvolgimento degli eredi del Cavaliere è stato venerdì l’amministratore delegato di Mediaset. Pier Silvio Berlusconi ha telefonato a Giorgia Meloni e, con parole «cordiali e di vicinanza», l’ha rassicurata: «Sono molto dispiaciuto, non sapevo niente del contenuto dei fuorionda, altrimenti ti avrei avvisata. Antonio Ricci ha libertà assoluta, non ho potuto impedirlo».
Le battute sessiste e imbarazzanti del giornalista tv hanno convinto Meloni a scrivere quel post di rottura senza appello, che è rimbalzato anche all’estero e ha riscosso un trasversale consenso. Per la divulgazione di quei fuorionda «rubati», che hanno innescato il clamoroso addio, il secondogenito del fondatore di Forza Italia non si è limitato alle scuse. Pier Silvio Berlusconi ha parlato con lo sceneggiatore di Striscia la notizia e ne avrebbe ottenuto la rassicurazione che, se pure nel suo «frigo» ci fossero altri fuorionda, finiranno nel reparto ghiaccio. È stato lo stesso Ricci a lasciarlo intendere, raccontando la telefonata in cui Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, lo ha (affettuosamente) ammonito: «Sei il re dei rompicoglioni». I meloniani più vicini alla premier sono fiduciosi, sperano che «Giorgia» sia riuscita a stoppare lo stillicidio di fuorionda ancor più sconvenienti.
Per la presidente del Consiglio, apparsa al Cairo comprensibilmente turbata e infastidita per il clamore del caso, la cosa importante è che la famiglia Berlusconi non abbia usato le sue tv per regolare i conti con il governo e che non ci sia una guerra sottotraccia con Forza Italia. Gli azzurri vicini ad Antonio Tajani assicurano che «la premier non ha assolutamente chiamato il ministro degli Esteri per lamentarsi di Mediaset». Eppure, a scatenare retroscena e ricostruzioni politiche sulla sua separazione è stata la stessa Meloni, con quel post scriptum in cui mandava un messaggio a chi avrebbe provato a indebolirla colpendola «in casa». Segno che per qualche ora, se non giorni, la paura del complotto ha aleggiato sul cielo di Palazzo Chigi. Su X, già Twitter, il social media manager della leader di Fratelli d’Italia Tommaso Longobardi ha stigmatizzato la «campagna bieca non contro una Premier, ma contro una mamma e una bimba di 7 anni» ed è giunto a una conclusione tutta politica: «Se a questo sono ridotti per cercare di buttarla giù, significa che è sulla buona strada».
Questa mattina al Teatro Brancaccio la fondatrice di FdI, di ritorno dalla missione in Egitto e Israele, celebrerà il suo primo anno a Palazzo Chigi, lancerà la campagna per le Europee e scandirà, prevedono i fedelissimi, un discorso «tutto rabbia e orgoglio». Rivendicherà i «buoni risultati» che ritiene di aver raggiunto e proverà a voltare pagina. Il lungo fidanzamento con il papà di Ginevra è finito e Giorgia Meloni non vuole parlarne «mai più».