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 2023  ottobre 18 Mercoledì calendario

Periscopio

Aumenta il numero d’ucraini che credono nella propaganda russa circa un conflitto tra la leadership politica e quella militare del nostro paese, o che pensano che il governo ucraino sia pronto a fare concessioni alla Russia e l’Occidente stanco d’aiutare l’Ucraina. Ukrainska Pravda.
[Notizia pari]. In Polonia le opposizioni hanno vinto le elezioni. Coalizzandosi, possono mettere fine al governo [sovranista] d’estrema destra Diritto e Giustizia. ilPost.it
[Notizia dispari]. «Allah è grande». Due morti [svedesi] a Bruxelles. Titolo di Libero.

Chi semina vento raccoglie tempesta. Gl’israeliani hanno sempre tenuto i palestinesi in schiavitù. [Ma anche gli svedesi, evidentemente, hanno le loro colpe]. Angelo d’Orsi, «storico», Piazzapulita, La7.

Una strage d’innocenti bambini ebrei punita con una strage d’innocenti bambini palestinesi, la cui dimensione è calcolata più o meno con la vecchia legge «uno nostro contro dieci vostri». Spaventoso. [Spaventoso è anche scrivere sciocchezze e diffondere fake]. Piero Sansonetti, l’Unità rediviva.
Netanyahu è diventato ufficialmente il più grande massacratore di bambini innocenti dopo Hitler. Alessandro Orsini, un tweet.
C’è un solo gruppo di persone più spregevole dei terroristi d’ogni risma e colore: sono quelli che qui in Occidente ne prendono le parti (…) giustificandone le imprese. Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della Sera.
[Antisemitismo]. Nessuno ne ha spiegato bene il concetto quanto Amos Oz nel suo capolavoro, Storia di amore e tenebra. Prima della Seconda guerra mondiale, scrive Oz, sui muri d’Europa si leggeva: «Sporchi ebrei tornate in Palestina». Oggi sui muri d’Europa si legge: «Sporchi ebrei fuori dalla Palestina». Mattia Feltri, La Stampa.

Erano progettati a tavolino gli orrori del 7 ottobre nei kibbutz a ridosso della striscia di Gaza. (…) A provarlo sono documenti «top secret» trovati in un veicolo utilizzato dai commando palestinesi e abbandonato nei pressi del Kibbutz Reim, a breve distanza dalla barriera. Ansa.
A dieci giorni dall’attacco di Hamas che ha causato la morte di 1.400 israeliani e il ferimento di quasi 4 mila persone, Israele rivendica di avere ucciso il capo dell’intelligence di Hamas, Khan Yunis. Agi (Agenza Italia).
Iran, spari contro un alto funzionario dell’intelligence delle Guardie rivoluzionarie: Mohammad Akiki in condizioni critiche. L’ipotesi è che l’agguato sia parte della risposta di Israele all’attacco di Hamas. repubblica.it
Passi che non si sappia che gli ebrei abitano quella terra da sempre, passi che non si sappia cos’è successo nel 1948, quando l’Onu ha proclamato la nascita di due nazioni, Israele e Palestina, e gli arabi il giorno stesso hanno detto no alla Palestina e attaccato militarmente Israele. Passi che non si sappia cos’è successo nel 1967 e nel 1973 né si abbia idea circa chi ha fatto saltare gli accordi di pace di Oslo. [Ma come si fa a non sapere] che Israele ha occupato la Striscia dopo la guerra del 1967, poi si è ritirato unilateralmente nel 2005 (…) lasciando case, fattorie, fabbriche e infrastrutture che Hamas ha subito distrutto condannando i palestinesi a contare solo sugli aiuti umanitari per sopravvivere. [Come si fa a non sapere che] Hamas ha occupato Gaza cacciando dalla Striscia l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) al termine d’una guerra civile che ha lasciato centinaia di cadaveri palestinesi per strada. Christian Rocca, Linkiesta.

Il maggior partito della sinistra ha cercato e continua a inseguire l’alleanza con i 5telle in nome del «campo largo». Ma i 5stelle hanno assunto sulla guerra in Israele una posizione di sostanziale sostegno politico ai nemici di Gerusalemme e quindi agli avversari della liberaldemocrazia. (…) Chi già aveva dubbi sulla possibilità di realizzare un’alleanza Pd-5S che non provocasse una reazione di rigetto da parte degli elettori, almeno quelli che condividono i valori repubblicani, oggi ha delle certezze. Stefano Folli, HuffPost.
Ottant’anni fa, in questi stessi giorni, gli italiani non si comportarono tutti allo stesso modo con i compatrioti ebrei, ai quali i nazisti davano la caccia. Alcuni rischiarono la vita per proteggerli. Altri, per ideologia o per denaro, li vendettero. Aldo Cazzullo, Corriere della Sera.
Gli ebrei avranno pur fatto qualcosa per farsi odiare. Dal web.

Ora son vuoti i patiboli, / ci cercano, senza trovarci. Ingeborg Bachmann, Invocazione all’Orsa Maggiore, Adelphi 2023.
Con maligna passione, Flaubert collezionava le formule stereotipate che sentiva pronunciare intorno a sé. Ne ricavò il suo Dizionario dei luoghi comuni. (…) La scoperta flaubertiana della bêtise è più importante per il futuro del mondo che non le idee più sconvolgenti di Marx o di Freud. È infatti possibile immaginare il futuro senza la lotta di classe o senza la psicoanalisi, ma non lo si può immaginare senza l’ascesa irresistibile dei luoghi comuni, i quali, iscritti nei computer, diffusi dai mass media, rischiano di diventare in breve tempo una forza che schiaccerà ogni pensiero originale e individuale soffocando l’essenza della cultura europea. Milan Kundera, Discorso di Gerusalemme (in L’arte del romanzo, Adelphi 2023).
Scusi la mia ignoranza se non è pari alla sua! Vittorio Gassman (La grande guerra, Mario Monicelli, 1959).
È possibile che nel Cosmo ci sia stata in passato della vita ed è possibile che ci sarà in futuro. Quel che è impossibile è che in tempi cosmici, che si misurano in miliardi di miliardi di anni, queste vite si siano presentate contemporaneamente. Dobbiamo rassegnarci, come canta Don Backy che si sente «una nullità in questa immensità». Massimo Fini, il Fatto quotidiano.
Punto primo: l’età dell’universo non si misura in «miliardi di miliardi di anni»; basta andare su Wikipedia per sapere che gli si attribuisce un’età di circa 14 miliardi di anni, che sono tanti, ma non quanti ne fantastica il Fattoide quotidiano, la stessa gazzetta che col suo pallottoliere fascistoide (abundandis abundandum, diceva Totò) conta «già 700 bambini morti» a Gaza. Punto secondo: complimenti, a proposito di «nullità» e «immensità», per la profondità di pensiero (anvedi er filosofo). Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.
Tanti, troppi nostri intellettuali [e giornalisti] vogliono cambiare la società, mentre dovrebbero cambiare mestiere. Roberto Gervaso.