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 2023  ottobre 18 Mercoledì calendario

I sondaggi su Hamas


Quando l’opinione pubblica non piace ce la si prende con il sondaggio. Solitamente è uno sport riservato ai politici, ma l’ultimo studio condotto dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica, sulle reazioni degli italiani all’indomani dell’attentato di sabato 7 ottobre in Israele, ha sollevato alcune polemiche da parte di opinion leader. Ciò che lascia perplessi è che invece di soffermarsi sul contenuto e sui motivi per cui parte della popolazione italiana (anche se in maniera minoritaria) giustifica da un punto di vista politico Hamas, si è etichettato il sondaggio come banale. Il risultato evidenziava che il 18% degli italiani si dichiara solidale con le posizioni politiche di Hamas, una netta minoranza rispetto al 63% che si sente vicino allo Stato di Israele, ma comunque un dato rilevante. Tra l’altro successivamente al nostro sondaggio ne sono stati divulgati altri in cui addirittura le percentuali di giustificazione di Hamas aumentano di molto. Per esempio, secondo SWG per La7 un italiano su due ritiene che l’attacco di Hamas agli israeliani sia stata una reazione comprensibile dopo anni di repressione da parte della autorità israeliane. Anche l’analisi di Euromedia Research per “In Onda (La7)” racconta che solo un italiano su due attribuisce tutta la responsabilità dell’attacco ad Hamas e al fronte anti Israele, fra cui Iran, e addirittura il 15,2% ritiene che Israele non abbia il diritto di reagire perché in parte corresponsabile dell’attacco di Hamas. Last but not leastQuorum/You Trend per Sky da cui si evince che è il 35% a ritenere che gli abusi compiuti da Israele ai danni dei palestinesi spiegano la violenza dell’attacco di Hamas.
Al di là della dimensione dei numeri che è frutto anche della diversa metodologia applicata, il concetto fondamentale è che quattro sondaggi raccontano la stessa cosa, cioè che non si deve dare per scontato che Hamas non goda di alcuna giustificazione nella popolazione italiana. Questa percezione da parte dell’opinione pubblica non può essere banalizzata o ridicolizzata. D’altronde il ruolo delle rilevazioni statistiche è proprio questo. Un sondaggio è un termometro dell’opinione pubblica e quando segna febbre alta non dovrebbe mai essere ignorato, soprattutto su un argomento così delicato come i rapporti tra palestinesi e israeliani. I dati possono essere interpretati, ma non derubricati. Stupisce, ma forse non dovrebbe, che alcuni opinion leader invece di interrogarsi sull’evidenza di un fenomeno sociale in atto possano ridicolizzare il dato marchiando come banale uno studio che per primo in Italia ha dato un “alert” su quanto sta accadendo. Non a caso altri 3 sondaggi usciti successivamente addirittura delineano il fenomeno in maniera ancora più marcata. Che si guardi la luna e non il dito che la indica, altrimenti diventiamo tutti più poveri culturalmente e rischiamo di trascurare un pericolo che potrebbe avere conseguenze impensabili a livello internazionale.