Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  ottobre 17 Martedì calendario

Ecco chi c’è dietro Corona

Da qualche giorno Fabrizio Corona, l’ex re dei paparazzi, pare che tenga in pugno le sorti del calcio italiano. Con i suoi annunci, uno alla volta, dei nomi dei calciatori della serie A coinvolti in un giro di scommesse. Tutto questo in parallelo a un’indagine della procura di Torino: per ora sono tre gli indagati, Nicolò Fagioli, juventino (ieri per lui sette mesi di stop), Nicolò Zaniolo, ex attaccante della Roma e ora all’Aston Villa, e Sandro Tonali, ex milanista e ora al Newcastle. Non risulta indagato Nicola Zalewski, terzino polacco della Roma. Chiamato in causa da Corona, il giocatore ha minacciato querela. Un misterioso personaggio presentatosi come fonte di Corona, ha smentito tutto spiegando che il nome del romanista è stato fatto a casaccio, e lo avrebbe fatto per soldi, 20mila euro, promessi dallo stesso Corona.
Un altro mistero, l’ultimo dei tanti in questa storia che l’ex re dei paparazzi sta cavalcando rilanciando se stesso e il sito Dillinger. Accusando i “giornaloni” di non saper fare più i cronisti. Il resto ha promesso di rivelarlo, dietro lauto compenso, durante l’ospitata al programma Avanti popolo di Nunzia de Girolamo. Era già stato pagato per le precedenti ospitate a Belve di Francesca Fagnani e Domenica in di Mara Venier. Ma Corona osa e alza la posta.
Poco o nulla, finora, si conosceva però dei compagni di avventura di Corona, della macchina che gestisce gli introiti pubblicitari di Dillinger srl e dei suoi veri proprietari. Domani ha ricostruito chi c’è dietro il sito, usando documenti societari e investigativi.
Partiamo dall’inizio. Il socio unico di Dillinger Srl è un commercialista, sconosciuto ai più: originario di Vibo Valentia, in Calabria, si chiama Andrea Betrò. Betrò è anche il socio dell’azienda Montecarloadv, insieme a Pubbliemme, la società dell’editore di LaC, emittente calabrese. Montecarlo si dovrebbe occupare della pubblicità, ma non è ancora attiva.
Mai indagato, il suo nome è citato in alcuni atti giudiziari riguardanti le infiltrazioni dei clan nel settore petrolifero. Non solo: a parte i misteri di Betrò, risulta, dall’analisi del canale Telegram ufficiale di Corona, legami del pregiudicato con il mondo delle scommesse sportive. Proprio quelle che lui denuncia e che stanno terremotando il calcio italiano.
L’amministratore
Corona è stato sentito dalla procura di Torino come persona informata sui fatti per le notizie sui calciatori dipendenti dal gioco rivelate da Dillinger. Luca Arnaù è il direttore responsabile della testata, già guida di molte riviste di gossip. Lui è uno dei membri della «banda», come Corona ama chiamare la redazione, che ha preso in prestito il nome della testata da John Dillinger: un gangster statunitense degli anni della grande depressione.
Il suo faccione è replicato sui social della testata, il cui slogan è in inglese. Tradotto suona così: «Solo i fuorilegge saranno liberi». Corona non è l’azionista di Dillinger. I soldi li mette Betrò. Capitale sociale da 10 mila euro, è stata costituita a Roma il 19 luglio 2023. Il nome di Betrò compare in alcuni atti di due anni fa sulle infiltrazioni della ’ndrangheta e della camorra nel settore petrolifero. Betrò è citato solo perché è stato socio, nella Multijet srl, con Domitilla Strina, la quale ha poi ceduto la sua partecipazione nel 2020. Strina è la figlia dell’ex showgirl Anna Bettozzi, con cui aveva la Max petroli.
Di Bettozzi si è parlato molto due anni fa: coinvolta nell’operazione sul clan Moccia e l’affare milionario del contrabbando di carburanti. Strina non è stata coinvolta dall’indagine (risulta un controllo in auto con due amici del clan), ma Bettozzi è stata arrestata come braccio imprenditoriale della camorra e condannata, di recente, a 13 anni e due mesi di carcere in primo grado.
Betrò e Strina si sono ritrovati consiglieri anche nella società Mediolanum holding fino allo scorso anno, oggi la srl è in liquidazione così come è in fallimento la Mediolanum oil srl.
Betrò è citato anche in una segnalazione della Banca d’Italia su alcune operazioni sospette riconducibili in particolare ad Antonio Di Fazio, l’imprenditore della Milano bene, di recente condannato per violenza sessuale, e Mauro Russo, quest’ultimo in passato condannato in via definitiva per fatti di camorra.
Nella segnalazione sui due si menziona la Multijet srl con un riferimento a un’indagine giudiziaria risalente al 2019. Domani ha contattato Betrò che ha risposto alle nostre domande.
La versione di Betrò
Partiamo da Corona e dalla sua asta per le notizie. «Lui è collaboratore di Athena con la quale la mia Dillinger ha un contratto. Ho fatto questo investimento perché volevo una rivista di gossip, non mi aspettavo questo inizio e questo scoop. Corona l’ho conosciuto tramite Arnau», dice Betrò, che avverte Corona: «Se dovesse eccedere ed esagerare gli chiederò di allontanarsi. Vediamo come andrà in Rai e poi tireremo le somme». Betrò spiega di aver conosciuto Domitilla Strina «negli aperitivi romani e siamo stati soci. Non ho mai sospettato e nemmeno conosciuto i soggetti coinvolti nell’inchiesta con la madre. Ho venduto le quote in Multijet, anche se non è stato ancora formalizzata la cessione, così come ho ceduto le quote nelle altre srl quando erano ancora in salute. Non ho indagini a carico di nessun genere».
Da Dillinger al tipster
Oltre a Dillinger, Corona usa anche Telegram per rilanciare gli “scoop”. Nel suo seguitissimo canale c’è ancora traccia di un’altra sua passione: le scommesse sul calcio. Il 19 aprile Corona consiglia una giocata sulla sua squadra del cuore, l’Inter: «Entrateci e stasera (anche con soli 10€) vi vedete la partita vincendo altri 60€ facili».
Il giorno della finale di coppa Italia, il 24 maggio pronostica la vittoria dell’Inter: «L’Inter che vince la Coppa Italia a Quota 4 (invece di 1,50)», clicca e rimanda al sito della Snai, post visualizzato da 72mila persone.
Tanti di questi consigli rimandano a un altro canale Telegram, quello di “Prof. Reggio”, all’anagrafe Fabrizio Iaquinta, 30 anni, un tipster che dispensa consigli sulle scommesse da fare. Con lui anche “Paolo”, amico di vecchia data, con cui fonda il canale nel 2020, dopo anni a studiare l’ambiente scommesse. Iaquinta dal 2018 è amministratore unico della ZioLab srl, una società per la conduzione di marketing e servizi pubblicitari, che nel 2020 ha un fatturato di circa 21mila euro. Prof. Reggio è un canale con 35mila iscritti su Telegram, 150mila su Instagram, 12mila su Twitch, seguaci pronti ad ascoltare questi studiosi della sorte.
Ma cosa fanno i tipster ? Forniscono un tip, cioè un suggerimento, un pronostico. Non è una pratica illegale, sono figure ormai note nel mondo delle scommesse, soprattutto per quelle online: sono molti i canali che vantano migliaia di iscritti, di tipster noti in tutto il mondo. Si può diventare tipster anche per i regolari siti per scommesse registrati all’Agenzia delle Dogane, costruendosi una carriera.
Prof. Reggio, pubblicizzato da Corona, non è neanche il canale con i numeri più alti – alcuni arrivano fino a mezzo milione di follower – ma, come spiega «noi siamo realmente dei professionisti e il settore delle scommesse è realmente uno dei nostri investimenti. A noi non interessa divertirci, per noi conta solo il risultato». Ha però il fattore Corona: che lo sponsorizzava e invitava i suoi 175mila iscritti su Telegram – ma anche su Instagram, dove i follower sono 1,3 milioni – a seguire i consigli del «suo amico», un imprenditore digitale a tutti gli effetti, con dietro un’azienda e un team.
«Ventisettemilacinquecento euro in una sera li vinco solo io in Italia, anzi che dico in Italia, in Europa! Ve lo avevo detto oggi ragazzi, non come questi trapper che fanno due spicci e li sventolano, io sono 30 anni che faccio e sudo soldi», ha scritto Corona il 22 maggio dopo Roma-Salernitana mostrando la vincita sull’app di un sito di scommesse legali.
Il tipster guadagna, tra le altre cose, anche dagli abbonamenti al canale, dietro il pagamento di un canone mensile, o annuale, si possono ricevere ulteriori giocate da puntare. Al canale di Iaquinta Prof Reggio si accede anche con un conto “premium” gratis, si depositano dieci euro utilizzabili per le scommesse, passando prima però dal sito dove si preferisce puntare: il tipster guadagna direttamente dai siti di scommesse: lo pagano a ogni iscrizione che riesce a portare. In un mese il servizio pubblico ha garantito a Corona lauti compensi, come emerso nei giorni scorsi intorno ai 30mila euro. Quasi quanto la vincita vantata su Telegram scommettendo grazie al suo tipster Prof Reggio.