Corriere della Sera, 15 ottobre 2023
Bruce Willis sta morendo
«Ho la sensazione che Bruce capisca chi sono, quando vado a trovarlo. Almeno per i primi tre minuti. Non riesce del tutto a comunicare con il linguaggio; era un lettore vorace – non voleva che nessuno lo sapesse – e ora non legge più. Tutte quelle facoltà non sono più a sua disposizione, eppure è ancora Bruce. È ancora il mio amico».
Alla festa per il telefilm Moonlighting (1985-1989) che torna a disposizione del pubblico grazie allo streaming dopo decenni di oblio per questioni legali (i diritti sulla colonna sonora) c’erano tutti tranne il protagonista Bruce Willis, che da sconosciuto diventò una star grazie a quella commedia brillante. Ma il creatore della serie Glenn Gordon Caron ha aggiornato il pubblico sulle condizioni dell’amico attraverso una lunga intervista con il New York Post.
Willis, 68 anni, è molto malato da tre anni almeno ma i sintomi iniziali della demenza frontotemporale si erano già manifestati in precedenza, occultati sul set da assistenti e colleghi. Il decorso è purtroppo quello prevedibile, il declino cognitivo inarrestabile, la facoltà di parlare e di comprendere il linguaggio svanisce rapidamente. La moglie Emma che ora deve crescere da sola le due figlie piccole, Mabel e Evelyn di 11 e 9 anni, ci tiene a aggiornare regolarmente via Instagram i milioni di fan dell’attore, e nelle sue foto lo fa con grazia e ammirevole dignità: ecco Bruce in giardino che tiene per la mano le sue bambine, Bruce in campagna con gli scarponi per passeggiare, Bruce sorridente in pigiama, Bruce con il cane.
«Non sono sempre così bravo da riuscire a andare a trovare Bruce tutti i mesi, ma ci provo – ha aggiunto Caron —. Parlo con lui, con sua moglie Emma... Abbiano lavorato insieme tanti anni fa ma ho provato davvero a restare nella sua vita. La cosa che rende la sua malattia così sconvolgente è che, se hai mai trascorso del tempo con Bruce Willis, sai che nessuno al mondo aveva più gioia di vivere di lui. Amava la vita e adorava svegliarsi ogni mattina e cercare di viverla, la vita, al massimo. Nel profondo Bruce è la stessa persona di prima, ma è come se stesse guardando la vita attraverso una porta schermata. Quando sei con lui, capisci che Bruce è ancora lui e sei grato che sia lì con te, ma la sua gioia di vivere se n’è andata».
Moonlighting rappresentava un cruccio per Willis: nel ruolo del detective privato David Addison simpatico e un po’ smargiasso, a fianco di Cybill Shepherd, aveva subito dimostrato di essere – prima di diventare un divo dei kolossal cinematografici d’azione come Trappola di cristallo – un attore perfetto per la commedia brillante. Prima che le condizioni di Willis peggiorassero ulteriormente, Caron è riuscito a dirgli che la complicata trattativa per sbloccare i diritti musicali stava per andare in porto e che alla fine la serie sarebbe stata trasmessa in streaming su Hulu: «So che è davvero felice che lo show sia finalmente disponibile, anche se non riesce a dirmelo. Ne avevamo parlato tempo fa: so che è emozionato».