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 2023  ottobre 15 Domenica calendario

Delitti

Alfio Sciacca per il corriere
Ha ucciso la moglie da cui si stava separando nel cuore della notte, con quindici coltellate. Poi ha chiesto alla figlia di chiamare i carabinieri e si è fatto arrestare. Concetta Marruocco aveva 53 anni, abitava a Cerreto d’Esi, nell’Anconetano. L’assassino, Franco Panariello, 55 anni, operaio, era già sotto processo per le violenze contro la donna, aveva il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinarsi a lei.
Dopo anni di abusi e violenze lei lo aveva denunciato e gli era stato imposto il divieto di avvicinamento e l’obbligo del braccialetto elettronico. Non è servito a niente. Nel cuore della notte Franco Panariello, operaio di 55 anni, è entrato in casa della moglie dalla quale si stava separando, utilizzando una copia delle chiavi, e l’ha uccisa con quindici coltellate. Questa volta non c’è stata alcuna imprudenza della vittima, come accettare un ultimo incontro chiarificatore. Concetta Marruocco, infermiera di 53 anni, è morta nonostante avesse fatto tutto ciò che si deve fare: si era rivolta a un centro antiviolenza, aveva presentato denuncia per maltrattamenti, facendo scattare le misure cautelari del divieto di avvicinamento e del braccialetto. E poi aveva confermato tutto nel processo in corso.
Ma qualcosa non ha funzionato. Su questo si dovranno trovare risposte, più che sulla dinamica dei fatti che sembra drammaticamente chiara. «Alle forze dell’ordine non è arrivato alcun segnale di allarme dal braccialetto elettronico», dicono i carabinieri. Non ha funzionato oppure potrebbe esser stato manomesso. Ma com’è possibile che nessuna se ne fosse accorto? Anche il legale dell’uomo si dice meravigliato. «Non sappiamo perché non abbia funzionato il braccialetto elettronico – afferma l’avvocato Ruggero Benvenuto —. In ogni caso è una cosa grave, perché si poteva evitare questo tragico epilogo». In linea teorica non si può neanche escludere che le forze dell’ordine non siano arrivate in tempo dopo l’alert.
Il centro antiviolenza che seguiva Concetta, parlando di «femminicidio annunciato», prospetta addirittura uno scenario ancora più allarmante. «Panariello – sostiene lo sportello antiviolenza Artemisia – era sottoposto a misura cautelare con l’applicazione del braccialetto, misura cautelare che più volte era stata violata, senza che venissero prese altre misure più restrittive». Un mistero.
Il resto della ricostruzione, invece, non lascia zone d’ombra. Panariello è piombato in casa della moglie alle tre di notte e l’ha uccisa con un coltello da cucina che si era portato dietro. Segno che aveva premeditato tutto. Lei lo aveva denunciato lo scorso gennaio e a marzo erano scattate le misure cautelari. Da quel momento l’uomo era andato a vivere in un’altra abitazione, a Cancelli di Fabriano, mentre Concetta era rimasta a Cerreto d’Esi (Ancona), con la più piccola dei tre figli. Una 16enne che è stata svegliata dalle urla disperate della madre. «Ho fatto un casino, chiama i carabinieri», le ha detto il padre.
«Sono stato io ad ucciderla, volevo solo un chiarimento» ha raccontato quando sono arrivati i militari ai quali ha fatto ritrovare il coltello. Prima di ucciderla era stato in ospedale lamentando di stare male. Dopo essere stato dimesso era rientrato a casa. Ma invece di mettersi a letto aveva puntato spedito verso casa di Concetta. L’ennesima lite e poi si è accanito con 15 fendenti. Il calvario della donna durava da 20 anni. Nel 2004 era finita in ospedale per un trauma cranico. Poi una sfilza di maltrattamenti, bottigliate in faccia, scatti d’ira e violenze sessuali. Da ultimo pure le liti per l’identità di genere di uno dei figli. Lei, ormai, denunciava tutto. L’ultima volta a settembre, durante il processo. Qualche giorno dopo lui aveva avuto un infarto. Ma né il braccialetto né i problemi di cuore l’hanno fermato.