la Repubblica, 13 ottobre 2023
Un topo di cent’anni
LONDRA – «La nostra missione? Innanzitutto, portare gioia e spensieratezza», racconta Eric Goldberg, 68 anni, uno dei più celebri animatori della Disney, papà del “Genio della lampada” diAladdin e regista di Pocahontas, mentre sta disegnando Minnie. Di questi tempi, come dire no all’offerta di un po’ felicità? Del resto, «è divertente fare qualcosa di impossibile», diceva proprio “papà” Walt Disney e «una risata è senza tempo, così come i sogni sono per sempre».
In realtà, il tempo c’è. Perché ora la Disney compie un secolo, da quel 16 ottobre 1923 quando il visionario Walt firma il primo contratto per Alice comediesche segna l’inizio della Disney Bros: si tratta di cortometraggi animati in cui una ragazza di nome Alice viaggia nel Paese dei cartoni, incontrando Julius il gatto. Di qui inizia la leggenda, che da oggi viene celebrata a Londra in una grande rassegna all’ExCel London della capitale britannica, Disney100: the Exhibition, aperta fino a inizio 2024, che ripercorre – tra cimeli, documenti inediti, costumi, pregevoli chicche e dieci gallerie immersive e interattive – questa favola lunga cento anni.
È solo l’inizio di un sogno, nonostante Walt Disney, nato nel 1901 a Chicago, abbia dovuto affrontare molte difficoltà da giovane. Anzi, sull’orlo della bancarotta con la sua prima agenzia creativa a Kansas City, nell’estate del 1923 spende gli ultimi 40 dollari per trasferirsi in California e lavorare con suo fratello Roy O. nel garage dello zio.
Alice nasce proprio di lì e poi Oswald il coniglio fortunato e presto pure famoso, anche se Disney ne perde ingenuamente i diritti a favore di Universal. Allora, sul treno di ritorno per Los Angeles, il delusissimo Walt pensa a un nuovo personaggio. Un topolino simpatico e dispettoso: Mortimer. Ma la moglie Lilly gli dice: «Che nome orrendo! Chiamalo Mickey, Mickey Mouse». Topolino, appunto. Dal cui mito, nel 1928, arriverà il primo capolavoro Plane Crazy, seguito a pochi mesi di distanza dal celebre Steamboat Willie e poi da una schiera di altri indimenticabili personaggi come Paperino, Zio Paperone, eccetera.
Ma eccolo, Mickey Mouse. O meglio, la sua voce ufficiale (in inglese) dal 2009. È l’attore americano Bret Iwan, 41 anni, che incontriamo a margine della mostra. «Eppure studiavo arte, sono diventato la voce di Topolino per caso: un’amica mi ha inoltrato un annuncio». E dopo 14 anni che cosa ha imparato da questo personaggio animato e amato in tutto il mondo? «Che voglio preservare lui, la sua semplicità e come ispira bambini e adulti a perseguire i propri sogni. Per me è questa l’eredità di Walt Disney».
La mostra – che appassionati e curiosi apprezzeranno – «non è organizzata a livello cronologico ma per temi», spiega Becky Cline, a capo dello sterminato archivio della Disney. Per esempio “lo spirito di avventura”, “la magia del suono”, “le musiche” e così via. «Ci sono voluti ben quattro anni per organizzarla. E dimostra che, ancora oggi, siamo un marchio che unisce le famiglie ma allo stesso tempo raggiungiamo le nuove generazioni, perché oltre alla tradizione ci piace anche sperimentare».
Niente spoiler. Ma la kermesse sfoggia ogni meraviglia di questo fantasmagorico mondo parallelo, dai classici fino alle ultime produzioni di Marvel, Pixar eStar Wars.
Circa 250 rarissimi manufatti, reperti, cimeli preziosi delle produzioni più famose come ilRe Leone, La Sirenetta, Winnie the Pooh, La Bella e la Bestia, Cenerentola con la scarpetta del film del 2015, Mary Poppins, Pinocchio, le riproduzioni del parco Disneyland ad Anaheim (1955) sceneggiature inedite e costumi originali come quelli di Topolina, Crudelia della Carica dei 101,Elizabeth Swann deI Pirati dei Caraibi. Per non parlare dell’evoluzione tecnologica per un brand che, con Steamboat Will ie, ha realizzato il primo cartone con il suono completamente sincronizzato e il primo film prodotto in Technicolor a tre colori,Fiori e alberi.
E da oggi sino al 30 ottobre, i fan possono partecipare online all’asta “Create 100” per aggiudicarsi un autentico reperto di storia Disney.
Ma a proposito di tecnologia. Che fare con l’intelligenza artificiale? La responsabile creativa di Walt Disney Animation Studios, Jennifer Lee, ha dichiarato ieri che la produzione potrebbe essere rallentata a causa dello sciopero degli attori a Hollywood. Tra i motivi di attrito, proprio il ruolo dell’intelligenza artificiale. Ma Iwan non è preoccupato: «Il calore e il cuore dietro un doppiatore sono impossibili da replicare». E Goldberg: «Certo che l’intelligenza artificiale sarà sempre più realistica. Ma non sarà mai davvero credibile. Questo riescono a farlo solo gli umani».