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 2023  ottobre 13 Venerdì calendario

Intervista a Gabriella Golia

Da ragazzina era in fissa con la Carrà.
«Quando finivano le sue trasmissioni, piangevo. Adoravo le sue gambe ben tornite, io ero una stecca, le avevo secche secche. Volevo imitarla, purtroppo non ho mai incontrato un pigmalione come Boncompagni».
Si è industriata lo stesso.
«Studiavo danza e sognavo la Scala e Carla Fracci, non è andata. Non avevo la più vaga idea di come entrare nel mondo dello spettacolo. A 14 anni, su un settimanale, ho visto il tagliando per il concorso Miss Teenager. Ci ho allegato una mia fotina al mare e l’ho spedito. Mi hanno chiamato. E nel 1975 ho vinto. Se fossi stata a Roma, avrei tentato con il cinema, chissà. Ma ero a Milano e mi hanno consigliato di provare con la pubblicità».
Da cosa nasce cosa.
«Il regista di uno spot lavorava per Antenna Nord, emittente privata allora di Rusconi. Nel 1978 diventai annunciatrice e volto della rete. C’era la mia faccia sui tram: “Ci vediamo stasera”».
A quel punto Silvio Berlusconi cominciò a corteggiarla per portarla nella sua tv.
«Mi chiamò per due anni, tentando di convincermi. Mi invitò pure negli studi di via Rovani, mostrandomi i dati di ascolto. “Chiedimi quello che vuoi”. Ma io, cretina, risposi di no. Nel contratto era previsto che mi fermassi per un anno. Senza andare in video. Non me la sono sentita».
Però nel 1982 si ritrovò comunque sua dipendente.
«Lui ci scherzava: “La signorina Golia non voleva venire da me, così mi sono comprato tutta la tv”».
Prima però aveva fatto un passaggio in Rai, valletta di Raimondo Vianello.
«Non capivo mai se mi parlava sul serio o mi prendeva in giro. Avevo 19 anni ed ero molto timida. Prima ancora avevo fatto un’apparizione in uno show di Enzo Trapani, facevo un balletto, con me c’era Barbara D’Urso, molto più estroversa di me».
Per 20 anni di fila è stata voce e volto di Italia 1. Ne avrà collezionate di papere.
«Sì, però non me le ricordo. C’era una scommessa con la troupe: chi sbagliava pagava l’aperitivo per tutti. Era dura, mica c’era il gobbo elettronico, si andava a memoria».
Fuoriprogramma?
«Una volta, mentre parlavo, è caduta una bandiera per le luci, una lastra di metallo sottile. Ha fatto un botto. Sono saltata sulla sedia».
Incidenti di trucco e parrucco?
«No. Ma nel periodo di Visitors, seguitissima serie di fantascienza, indossavamo abiti con spalline assurde e portavamo i capelli gonfi e cotonati. Tremendi, eppure ci piacevano».
Con Fiorella Pierobon, volto di Canale 5, ed Emanuela Folliero, quello di Rete 4, eravate amiche o rivali?
«Amiche. Fiorella non la vedo da un po’, con Ema invece ci siamo trovate domenica scorsa a una sfilata. Sento anche Susanna Messaggio».
Berlusconi vi dava indicazioni su come vestirvi?
«No, mai».
Nella sitcom «Vicini di casa» con Teo Teocoli e Gene Gnocchi.
«Uno scherzo continuo. Per mettermi in imbarazzo e farmi ridere, Teo mi sussurrava zozzerie all’orecchio».
Il caschetto castano, la frangia sugli occhi azzurri, poi via la frangia, il suo look era super-copiato.
«Allora non me ne rendevo conto. Ancora oggi incontro le ragazzine di allora che mi dicono: “Volevo essere come te”. Anni bellissimi, si faceva compagnia anche dopo il lavoro. Ci si ritrovava a casa di Roberto Giovalli per sfide accanite a Trivial o al gioco dei mimi con Giorgio Gori, Cristina Parodi, Elena Guarnieri e tutte le altre colleghe».
Emanuela Folliero fece un calendario sexy. A lei non lo hanno mai proposto?
«No. Forse lo avrei fatto, non so. Però mio papà era molto rigido, non credo che avrebbe approvato. Adesso lui non c’è più ma non c’è più nemmeno l’età».
Fece un annuncio con accanto Alain Delon.
«Ero ancora ad Antenna Nord. Presentavamo insieme una serie di suoi film. Che ansia. Pensavo: “Se sbaglio, questo mi ammazza”. E poi era bello bello, eh».
Qualche vip ci avrà provato, con lei.
«Mmm… beh, Tony Hadley degli Spandau Ballet. Era ospite a Sanremo. Gli dissi che mi sarebbe piaciuto vederlo dal vivo. “Okay, ti passo a prendere stasera”. Si è presentato in hotel e siamo ripartiti con due auto separate, ma alla fine mi hanno dato un pass per stare dietro il palco, non in platea. Dopo siamo andati in discoteca e lì ci ha un po’ provato. Ci è scappato giusto un bacetto, poi l’ho bloccato: “Guarda che io volevo davvero vederti al Festival, tutto qui”. Ci è rimasto male. “Sai che ci sono ragazze che pagano cifre pazzesche per stare nel nostro albergo e poi me le ritrovo in camera?”. Purtroppo mi ero appena fidanzata. Fossi stata libera, magari».
In quante l’avranno invidiata, ai tempi.
«Pure troppo, è bastato che uscissero le fotografie della serata in discoteca perché alcune sue fan fuori di testa mi scrivessero delle lettere bruttissime, di una cattiveria pazzesca».
Dopo 20 anni di onorato servizio, Italia 1 disse basta all’ annunciatrice.
«La scelta coincise con la mia maternità. Ero in grado di fare molto più che gli annunci, non me ne venne offerta l’opportunità. Continuai con gli sponsor, poi più nulla».
Non provò a rivolgersi a Berlusconi in persona?
«Quando era premier lo incrociai in una trasmissione in cui era ospite e gli dissi: “Presidente, ho bisogno di parlarle”. “Dimmi pure, cara Gabriella”. Non mi pareva il momento, così per educazione risposi che l’avrei chiamato più in là. Che sbaglio. Non sono più riuscita a contattarlo. Mi avrebbe aiutata, di sicuro. Lontana dal video, ho perso ogni visibilità. Ho lavorato per emittenti regionali e sul web, poi più niente».
Ogni tanto qualche ospitata tv. E i provini per «Ballando con le stelle».
«Ho fatto una call via Zoom con Milly Carlucci, purtroppo non sono stata scelta. Spero si ricordi di me per la prossima edizione, nel frattempo purtroppo invecchio eh!».
Provi con Pier Silvio.
«Forse dovrei. Certo che mi piacerebbe tornare. Tanta gente, quando mi incontra per strada, mi chiede: “Perché non ci sei più?”. La televisione, per chi la fa, è come una droga. Dopo che l’hai provata, non vuoi più fare altro».