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 2023  ottobre 12 Giovedì calendario

Periscopio

Kfar Aza è un nome che abbiamo sentito per la prima volta poche ore fa e che non dimenticheremo mai: l’esercito israeliano ha reso noto ieri che nel kibbutz sono stati trovati, fra le decine di morti lasciati da Hamas, anche quaranta bambini, alcuni dei quali decapitati, e alcuni dei quali ancora neonati. Paolo Giordano 1, Corriere della Sera.
Uccidere i bambini è l’atto simbolo della volontà di annientamento dei popoli, fa sì che l’uomo si senta estraneo alla creazione. È la vittoria assoluta della morte. Su Israele incombe l’ombra immane di Auschwitz. Domenico Quirico, La Stampa.

Forse un editoriale dovrebbe interrompersi qui. Paolo Giordano 2, Corriere della Sera.

Chi mi dirà se scorri nel perduto / labirinto di fiumi secolari / del mio sangue, Israele? Chi le terre / che il mio sangue e il tuo sangue hanno percorso? / Non importa. Tu sei, lo so, nel sacro / libro che abbraccia il tempo e che la storia / del rosso Adamo serba e la memoria / e l’agonia del Cristo crocifisso. / Tu sei dentro quel libro, che è lo specchio / d’ogni volto che su di esso si china / e del volto di Dio, che in quel cristallo / arduo e complesso atroce s’indovina. / Salve, Israele, alla rocca di Dio / è scudo il fuoco della tua battaglia. Jorge Luis Borges, Israele (in Elogio dell’ombra, Adelphi 2017).
[Harvard, Massachusetts]. Subito dopo l’attacco terroristico di Hamas, 33 organizzazioni studentesche «ritengono il regime israeliano interamente responsabile di tutte le violenze in corso». il Foglio.
Il consenso intorno ai terroristi cresce perché la questione israeliana [mica palestinese: israeliana] non è mai stata risolta. Lo Stato ebraico faccia un esame di coscienza. Rosy Bindi (Pasquale Napolitano, il Giornale).

[Vabbè i bambini, una prece, ma] Israele fa 900 morti in 48 ore. Titolo del Fatto quotidiano.
Il governo Netanyahu è una delle dittature più brutali del mondo. [Di più, senza rete:] lo sterminio d’un popolo sarà sempre possibile fino a quando ci saranno persone come Netanyahu. Alessandro Orsini, un tweet.
Io so cos’è un pogrom, ci sono finita dentro con la mia famiglia. E quando siamo arrivati al ghetto, ricordo d’aver visto il primo nazista della mia vita… Quel soldato della Wermacht – enorme, un Moloch – aveva una fibbia lucida, all’altezza dei miei occhi. «Gott mit uns», c’era scritto. «Dio è con noi…» E anche questi hanno ucciso urlando «Allah Akbar», «Dio è il più grande...» Hanno ucciso ridendo, in nome di Dio. Edith Bruck (Brunella Giovara, Repubblica).

Adesso gli Usa, mentre la loro portaerei Uss Gerald Ford si sta dirigendo minacciosamente verso le coste palestinesi, avranno buon gioco e buon pretesto [i bambini bruciati vivi e le donne stuprate e sgozzate: un pretesto] per attaccare l’Iran che vogliono spazzar via dalla faccia della terra da quando nel 1979 l’ayatollah Khomeini scalzò lo Scià di Persia che era totalmente ai loro ordini. Massimo Fini, il Fatto quotidiano again.
La Kurva Manzoni Antifa, gruppo sportivo del Liceo Manzoni, ha condiviso su Instagram una foto di palestinesi esultanti per l’aggressione, con scritto «quant’è bello quando brucia Tel Aviv». Mosaico-Bet.
Qualcuno si chiederà come mai, in una città Medaglia d’oro della Resistenza come Milano, si sia potuta tenere una manifestazione di fan dei nazisti di Hamas, sostenuta dai centri sociali e da gruppi come Giovani palestinesi e Unione democratica arabo-palestinese. «Massima solidarietà alla popolazione palestinese di nuovo minacciata dalla violenza del colonialismo israeliano», hanno proclamato. Che una parte della sinistra milanese tifi per gli antisemiti è del resto noto dai tempi delle contestazioni alla Brigata ebraica il 25 aprile. Va però sottolineato che quelli che fa comodo definire estremisti sono invece una costola della sinistra milanese in quanto tale. Lunedì, in Consiglio comunale, esponenti del centrodestra avevano proposto una mozione per esporre davanti a Palazzo Marino la bandiera d’Israele, ma la maggioranza si è spaccata, con parte del Pd e i Verdi pronti a votare contro. il Foglio.

Il più bell’esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere (e ne raccomandiamo agli esperti la più accurata descrizione e catalogazione) è quello del sedicente antifascista. Leonardo Sciascia (dal web).
[A proposito:] Massimo D’Alema l’ha poi finita quella bella passeggiata sottobraccio ai compagnucci di Hezbollah? O girella ancora, aspettando che venga onorato l’impegno d’ottenere in omaggio il primo civile ebreo sequestrato dall’eroica resistenza sciita lungo i confini col Libano [per poi] metterlo subito a lavorare (al minimo contrattuale) dentro il recinto senza buchi della sua bella vigna? Andrea’s Version, il Foglio.
In anticipo sul clima meteorologico, il clima politico ha fretta d’archiviare la vecchia stagione e d’inaugurare una nuova fase, senza vincoli e obbligazioni. Proprio in questi giorni stiamo assistendo ai segnali diffusi che annunciano uno sbalzo nella temperatura della pubblica opinione in Europa e negli Stati Uniti, dove fino a poco tempo fa si professava il culto della democrazia come valore assoluto e universale, destinato a imporsi ad ogni latitudine dopo avere vinto la sfida del Novecento con i totalitarismi. Oggi le nuvole dell’incertezza s’accumulano in Occidente coprendo l’orizzonte, e si preparano a scaricare i loro fulmini sul teatro di guerra in Ucraina. Ezio Mauro, Repubblica.
[E per finire, un po’ di cabaret italiano.] Nel giro d’un mese il generale grafomane Roberto Vannacci ha fatto i soldi, almeno un milione di euro col suo manoscritto, chiamarlo libro forse è un po’ azzardato, e si è bruciato. [Guardatelo: sulla copertina di Chi sguazza a piedi nudi sul bagnasciuga.] doveva essere la nuova coscienza della destra «signora mia», quella del qualunquismo svolazzante che ce l’ha con gli statali ma cerca di piazzare i figli nel pubblico impiego, quella del razzismo strisciante per cui la colpa di tutto ce l’ha sempre il diverso, quella del cosiddetto buon senso, pane al pane e, soprattutto, vino al vino, «ah, lui sì che gliele canta chiare». A chi? Max Del Papa, ItaliaOggi.
Ci sono uomini che sanno tutto e non t’insegnano niente. Roberto Gervaso.