ItaliaOggi, 11 ottobre 2023
Il difensore del fumo
Sir David Hockney è probabilmente il più noto pittore inglese attivo. Nato nello Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra nel 1937, è stato tra gli apripista della pop art negli anni ’60. Nel 2018 il suo dipinto Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) fu battuto all’asta da Christie’s per la cifra record di 90,3 mln di dollari, diventando allora l’opera d’arte più costosa realizzata da un artista vivente. Abita e lavora in Francia da anni.
A 86 anni è ancora in grado di dare scandalo, restando tra le pochissime figure pubbliche, ammesso ce ne siano altre, a difendere il vizio del fumo. In un recente intervento sul Daily Telegraph di Londra, Hockney ha condannato il progetto del governo inglese di vietare gradualmente la vendita di sigarette nei prossimi anni. «È una follia», ha spiegato, «io fumo da 70 anni, da quando ne avevo 16, e sto abbastanza bene. Amo il tabacco e continuerò a fumare finché crepo». L’artista ha sostenuto la sua posizione discettando sul rapporto tra artisti e fumo: «Picasso era fumatore ed è morto a 91 anni, Matisse fumava e morì a 84 anni. Monet accendeva una sigaretta dietro l’altra. È morto a 86 anni. Fumava e dipingeva insieme. Io non ci riesco. Non fumo mentre dipingo. Accendo una sigaretta ogni 15 minuti quando mi fermo per controllare come procede il quadro».
È un curioso commentario su questa nostra epoca il fatto che Hockney, una volta scandaloso per i suoi quadri, allora troppo all’avanguardia e molto pubblicamente gay, ora attiri l’attenzione perché difende un vizio fino a poco fa davvero molto comune, per non dire pedestre…