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 2023  ottobre 11 Mercoledì calendario

Intervista a Corrado Nuzzo e Maria Di Biase

Personaggi e interpreti. Corrado Nuzzo, Maria Di Biase. Più il bassotto Oliver.
Nuzzo-DiBiase, il cane dorme con voi?
(Corrado) Ha le gambe corte, non arriva al letto. E io dormo sul divano. Per non sporcare.
Chi si gira per primo dall’altra parte?
(Maria) Diciamo 1, 2, 3, via. Per il rito mettiamo la sveglia.
(C) Dopo le nostre torride session?
(M) Non ricordo.
Corrado, come conquistò Maria?
(C) Le portavo la colazione e un girasole. Costoso, 4 euro. Ogni giorno per un anno.
Una serra.
(C) Metteva sempre il fiore in angoli lontani. Alla fine mi confessò che era allergica.
(M) E i fiori marciscono. Non erano meglio le piante?
Però gli cedette.
(M) Lui cambiava spesso fidanzate. Me le presentava per strada e pensavo: non è quella dell’altra volta. Io ero l’amante fissa. La sua certezza.
Si fidava del playboy?
(C) In 26 anni ha imparato a conoscermi. Potrei mettere sul furgone la scritta ‘Nuzzo vuol dire fiducia’.
Quando siete tra amici vi chiederanno barzellette…
(M) Non ne so una. Lui mi fa fare il lavoro sporco di raccontare, poi mi brucia il finale.
Essere comici procura vantaggi. Vi hanno mai strappato multe?
(C) A Milano, in moto. Ero senza casco. I vigili mi fermarono. Dissi che me l’avevano scippato dalla testa.
A casa siete seri?
(M) Mai a lungo. Dopo i tre quarti d’ora ci preoccupiamo.
Lavorate insieme. A cena che vi raccontate?
(M) Vorrei un uomo al quale parlare male di quello stronzo del collega. Che è lui.
(C) Lei si chiude in un’altra stanza, telefona a un’amica e dice cose brutte su di me. Ad alta voce. Soffro in silenzio.
Non vi siete sposati.
(M) Cerco di schivare quei momenti.
(C) Stavamo insieme da due anni, mi inginocchiai. Feci la proposta. Scoppiò a ridere irrefrenabilmente. Per la posizione tenevo compresso il diaframma, mi rialzai e vomitai.
Siete due punk.
(M) La nostra troupe lo dice: due comici punk.
Però resistete.
(C) Non solo sotto le lenzuola. Ci divertiamo da sempre. La prima volta in coppia su un palco era a Bologna, serata con altri attori e musicisti. Portammo in scena una cosa inventata in giornata.
(M) L’embrione di Tua Sorella, lo sketch che avremmo sviluppato con la Gialappa’s.
E?
(M) A noi piaceva. Il pubblico era basito. Più loro restavano interdetti, più ci convinceva.
(C) Maria ha una perversione per il fallimento.
In due potete proteggervi.
(C) L’esperienza più spiazzante fu una sera con Sogno di una notte di mezza estate, regia di Gioele Dix. Spettacolo rodatissimo. L’impresario disse: qui il pubblico non ride mai. E fu così. Restarono in silenzio. Poi applauso fragoroso e standing ovation.
(M) Siccome abbiamo imparato a non aspettarci risate, nel 2024 faremo Delirio a due di Ionesco.
Siete reduci dalla tv, tre puntate di Pour Parler, Rai2, coproduzione Rai-Verve.
(C) Una quarta serata, praticamente. Quasi Unomattina. Ma è quello che ci andava di fare. Il comedy talk. Con un terzo incomodo magnifico come Francesco De Carlo. Rock’n’roll.
Siete tornati alla radio.
(C) Numeri Uni, con Barty Colucci, Radio2, senza dimenticare l’esperienza nel lascito di Vaime, Black Out, in team con Federica Cifola ed Edoardo Ferrario.
(M) Per la radio abbiamo affrontato diecimila rinunce.
Se vi costringessero a scegliere tra radio, tv, cinema e teatro?
(M) Devo? Mi piace fare tutto e male, è uno stile. Un anno fa avrei detto radio, ora sento il bisogno di avere il pubblico davanti.
(C) Io opto per i balletti su Tik Tok, con tuta paillettata.
(M) Ti seguo, sono una ballerina virtuale.
Corrado, è vero che lei deve il nome al presentatore?
(C) Sì. Mia sorella vide un suo show in tv; è andata bene, mio padre voleva chiamarmi Rossano, forse per le caramelle.
Maria, quando si esibì per la prima volta?
(M) Alla recita delle elementari, in Molise. Ero nella fila di dietro, tra i bambini non parlanti. Mascherata da fiore.
I fiori tornano, nella vostra storia.
(M) Potremmo scrivere I fiori calpestati.
(C) O La figlia dei fiori.