Corriere della Sera, 11 ottobre 2023
A Roma muoiono tanti pedoni
Li chiamano utenti deboli della strada. Il motivo è semplice: quando sono coinvolti in incidenti hanno spesso la peggio rispetto a chi viaggia su quattroruote, bus o Tir. Basti pensare che in Italia – spulciando i dati del rapporto Aci-Istat 2022 – ci sono state 706 vittime fra pedoni, ciclisti, motociclisti e conducenti di monopattino: in media quasi uno ogni 12 ore.
La fotografia per provincia assegna a Roma la «maglia nera» di quella con più pedoni morti. Sui 485 in tutto il Paese (+3% rispetto al 2021), 56 hanno perso la vita in quest’area. Poi quella di Milano (24), Napoli (23) e Torino (18).
Se si guarda ai 205 ciclisti morti (-6,8%) – di cui 20 su bici elettrica (+53,8%) – in testa c’è la provincia di Padova (10), poi Udine (9); Milano, Venezia e Ravenna (8).
In 2.929 scontri sono stati coinvolti dei monopattini: i morti sono stati 16 (+77%). La maggioranza (56%) in tre province: Milano (4), Roma (3) e Torino (2).
Il bilancio complessivo dei 165.889 scontri del 2022 (454 al giorno) è di 3.159 morti: 8,7 al giorno. È come se, lo scorso anno, un intero piccolo comune fosse stato decimato.
A ben vedere, dopo la «tregua» dovuta alla minore mobilità causata dalla pandemia, si è ritornati ai livelli del 2019 e in 53 province su 107 c’è stato un aumento del numero dei decessi sulle strade.
In valori assoluti, il maggiore si è avuto nel Romano (+33 morti), seguito da Latinese (+18), Novarese e Foggiano (+15) mentre il calo maggiore nel Bresciano (-20), poi Modenese (-17), Forlivese-Cesenate e Veneziano (-16).
L’incremento percentuale più alto si è toccato nell’Oristanese (+180%: 14 morti nel 2022, 12 nel 2021 e 5 nel 2019) poi via via Aostano (+150%: 10 nel 2022, 1 nel 2021 e 4 nel 2019) e Novarese (+79%: 34 nel 2022, 19 nel 2021 e 19 nel 2019). Di converso, si è avuta una maggiore diminuzione nella provincia di Vibo Valentia: -67% (3 morti nel 2022, 6 nel 2021 e 9 nel 2019). Poi -63% nel Biellese (3 nel 2022, 13 nel 2021 e 8 nel 2019); – 60% nel Reggino e Goriziano (rispettivamente 10 morti nel 2022, 22 nel 2021 e 25 nel 2019 e 4 nel 2022, 10 nel 2021 e 10 nel 2019). Da segnalare la Calabria: tranne che nel Cosentino (+5%) ci sono stati decrementi nel Catanzarese (-50%), Crotonese (-8%), Reggino (-60%), Vibonese (-67%). Una performance che ha portato la regione ad avere il 29 per cento in meno di morti.
Se, infine, si vuole una percezione della gravità degli scontri bisogna guardare l’indice di mortalità: in Italia, in media, ogni 100 incidenti ci sono 1,9 vittime. Le province dove l’indice è più basso (sotto 1) sono Biella, Genova, Gorizia, La Spezia, Milano, Monza e Brianza, Prato e Savona. Va male a Matera (5,91), Foggia (5,18), Nuoro (5,15) e Vercelli (5,13).
Infine i feriti. Sono dovuti ricorrere alle cure mediche in 223.475: più degli abitanti di Messina che è la tredicesima città più grande d’Italia.
Tutti questi tristi dati hanno anche una conseguenza economica per il Paese. Per Aci-Istat i costi sociali nel 2022 hanno sfiorato i 18 miliardi di euro (+ 9,8% sul 2021).