La Stampa, 8 ottobre 2023
Verstappen campione per la terza volta
Il Mondiale 2023 della Formula 1 finisce al giro 12 della gara sprint in Qatar. Max Verstappen è campione per la terza volta consecutiva. A regalargli l’aritmetica certezza è un incidente: il suo compagno di squadra Sergio Perez, preso a sandwich tra la Alpine di Ocon e la Haas di Hulkenberg, finisce spiaggiato nella via di fuga. Mancano sei gare alla fine: solo Michael Schumacher riuscì a spuntarla con tanto anticipo. Era il luglio 2002. A metà film la F1 svelava già il nome dell’assassino. Come ieri sul circuito di Lusail.
Il cerimoniale della sprint non prevede podio. È una festa in tono minore, ma lo stesso suggestiva. Dai box arriva la comunicazione ufficiale: «Max, sei campione del mondo per la terza volta». «Sbagliato, noi siamo campioni del mondo per la terza volta», risponde il pilota. Il team principal Christian Horner gli recita il nome dei tre volte campioni del mondo: Jack Brabham, Graham Hill, Jackie Stewart, Niki Lauda, Nelson Piquet, Ayrton Senna. E Max Verstappen.
È tra i più grandi di sempre? Quanto conta la macchina e quanto il pilota? Di sicuro la Red Bull è progettata a sua immagine, ma questo non basta a spiegare il vantaggio su Sergio Perez, il suo sventurato compagno di squadra. La differenza tra i due è quella che passa tra un fenomeno e un buon pilota,
SuperMax è cresciuto in fretta. A 17 ha debuttato in Formula 1: è il primo minorenne nella storia del Circus, a 300 all’ora senza patente. E tale resterà: dopo di lui la Federazione dell’automobile ha posto il limite della maggiore età. A 18 anni vince la sua prima gara. Un confronto? Senna ci è riuscito a 25, Schumacher a 23, Vettel a 21 e Hamilton a 22. Il primo titolo Verstappen l’ha festeggiato a 24 anni, Schumacher a 25, ma i più giovani sono stati Hamilton e Vettel.
Non è solo questione di anagrafe. Il Verstappen 3 è diverso dalle precedenti edizioni. Dal 2021 a oggi il ragazzo è maturato, ha affinato le sue armi e le ha adattate alle nuove situazioni. È diventato meno aggressivo anche perché le minacce sono diminuite. Nel 2021 contro l’ultimo Hamilton competitivo ha lottato in senso fisico, ha fatto a sportellate e alla fine l’ha spuntata all’ultimo, contestatissimo giro del Gp di Abu Dhabi. Nel 2022 ha guadagnato in buon senso e tecnica: contro la Ferrari che volava nelle prime gare della stagione ha avuto la pazienza di attendere il momento buono. Ha ridotto gli errori e appena la Ferrari ha perso l’abbrivio iniziale ha cominciato a correre. Il 2023 è il racconto di una invincibilità interrotta una sola volta a Singapore: lì Carlos Sainz e la Ferrari hanno firmato l’unica vittoria “no Red Bull” e interrotto una serie record. Poi sono risprofondati nella crisi, che ieri li ha visti al sesto e settimo posto di Sainz e Leclerc.
«Pensiamo alla prossima», taglia corto il tre volte campione. Mancano sei gare alla fine. L’enorme superiorità Red Bull lascia pensare che la festa sarà ancora lunga.