la Repubblica, 8 ottobre 2023
Cose da cancellare
Alla luce dei prodigiosi passi in avanti della tecnologia digitale, mi domando se non sia disponibile un algoritmo, molto personalizzato, al quale ognuno di noi possa affidare il compito di oscurare, in via permanente e su qualunque medium del quale si è clienti, tutte le notizie su alcuni specifici argomenti. Io per esempio, nella mia “cancel list”, metterei al primo posto ogni ulteriore informazione sui Rolex di Totti e Ilary e ogni aggiornamento sulla lite della coppia di Torino che doveva sposarsi ma poi non si è sposata, con pubblico annuncio dei tradimenti di lei (quanta eleganza!) e lite successiva sui rispettivi redditi (doppia eleganza!).
Dal momento che ognuno di noi è schedato dai propri clic, non ditemi che questa minuziosa identificazione dei nostri gusti, fonte inesauribile del bombardamento pubblicitario ad personam, non potrebbe funzionare anche al contrario. Una cosa tipo: sappiamo chi sei, quanti anni hai, dove abiti, dove vai, che cosa compri, che cosa guardi, che cosa leggi, di che cosa parli nelle tue conversazioni; ma prendiamo atto che ne hai le scatole piene dei Rolex dei Totti e della coppia torinese in rotta. Sarebbe equo, no?
Mi arrendo al pedinamento commerciale e sono perfino disposto a comperare una dentiera e un montascale anche se ho tutti i denti e salgo le scale due a due. In cambio, per cortesia, oscurate in via definitiva alcuni argomenti che mi fanno venire l’orticaria.
Fate che finiscano automaticamente nello spam. So che è molto improbabile che questo accada. Perché il nostro mondo funziona sempre per aggiunta, mai per sottrazione. E non c’è nessuna pietà per chi vorrebbe levare, dal suo cammino, almeno un poco di zavorra.