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 2023  ottobre 08 Domenica calendario

Il carabiniere che girò il video della Apostolico


Roma Un’inchiesta della Procura di Catania e un’indagine interna dei carabinieri chiariranno i contorni del «giallo» sul video della giudice Apostolico alla manifestazione pro migranti diffuso dal vicepremier, Matteo Salvini. Ora si sa chi è stato a girarlo: un carabiniere in servizio di ordine pubblico quel giorno, con il proprio cellulare e «senza alcuna finalità», che non ne avrebbe fatto parola con i superiori, ma lo avrebbe condiviso giorni fa in chat. Saranno compiuti accertamenti e verifiche tecniche sul cellulare per chiarire a chi sia stato inviato. E nell’Arma si verifica se l’averlo girato e tenuto per sé senza riferirne ai superiori possa far intravedere profili disciplinari. I superiori del carabiniere hanno avvertito la Procura di Catania: si vedrà poi come evolverà, mentre a Roma si procede dopo la denuncia di Bonelli per rivelazione di segreto d’ufficio.
Ma ieri è spuntato anche un secondo video pubblicato da LaPresse. Si vede la giudice avvicinarsi ai poliziotti, mentre i manifestanti gridano: «Ve la siete presa con una ragazzina, assassini». Immagini che hanno rinfocolato le accuse della maggioranza contro la magistrata. La Lega attacca: «Apostolico non difende donne e uomini in divisa insultati, alza la voce e il braccio, tace davanti a grida e parole irriferibili». E tornano a chiedere «dimissioni immediate» per una «pagina oscena della nostra democrazia». Fratelli d’Italia, con Giovanni Donzelli, aggiunge: «Adesso con il secondo video non ci sono scuse. Chi difende la giudice è in malafede».
Parallelamente allo scontro politico, va avanti quello tra il governo e i magistrati che difendono la collega. Ieri Magistratura democratica ha censurato l’«uso spericolato di ingerenze nella sua vita privata» che prefigura «un attacco all’intera indipendenza di tutta la magistratura». E «un pericoloso scivolamento verso una grammatica estranea alla Costituzione».
Posizioni che rendono sempre più alta la tensione. Schizzata all’insù nei giorni scorsi quando al Csm la maggioranza dei consiglieri togati ha chiesto l’apertura di una pratica a tutela della giudice Apostolico. C’è chi interpreta quegli «approfondimenti» annunciati dal ministro della giustizia Carlo Nordio venerdì come un cambio di rotta. Se all’inizio si faceva riferimento solo al ricorso contro i quattro provvedimenti della giudice escludendo di fatto l’apertura di un’indagine disciplinare ora sembra cambiato il clima. E se non arriveranno segnali distensivi la settimana che si apre potrebbe registrare un salto di livello dello scontro istituzionale.
La difesa
Magistratura democratica: «Si tratta di un attacco alla nostra indipendenza»
«Discutere sulle ragioni del video, sulle modalità del video, e non del fatto in sé è un errore di fondo perché obiettivamente c’è un fatto gigantesco», dichiara il ministro di FdI per gli Affari europei Raffaele Fitto. Dalla Lega, per bocca di Andrea Crippa, si chiedono non solo le dimissioni di Apostolico ma anche che «intervengano gli organi competenti con un gesto a dir poco esemplare». «In tempi brevi e senza infingimenti» aggiungono i colleghi della commissione Giustizia alla Camera.
L’opposizione ieri si è concentrata ancora sul presunto «dossieraggio». Il leader cinquestelle Giuseppe Conte ha intimato: «Salvini dica come e perché ha avuto il filmato, non possiamo permetterci che ci sia una schedatura». Così Anastasio Carrà, ex sindaco di Mottola ed ex sottufficiale dei carabinieri, che per primo ha riconosciuto nel video la giudice, ha tenuto a precisare che non è stata opera sua: «Non avevo mai visto il video prima che Salvini lo postasse».