Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  ottobre 07 Sabato calendario

Nessuno usa più i soldi


Il sorpasso potrebbe arrivare prima del previsto. Già entro il prossimo anno. Nei primi sei mesi del 2023 in Italia i pagamenti digitali hanno quasi raggiunto quelli fatti in contanti. Sono cresciuti a 206 miliardi, il 13% in più rispetto ai primi sei mesi del 2022. Di questo passo entro la fine dell’anno 440 dei circa 1.100 miliardi di pagamenti che ogni anno vengono fatti in Italia saranno fatti con strumenti digitali: carte, pos e smartphone.L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Innovative Payments (in italiano, pagamenti innovativi) del Politecnico di Milano fotografa i pagamenti digitali come una realtà consolidata. Vicini a diventare il mezzo di pagamento preferito dagli italiani. Se la tendenza fosse confermata, entro la fine dell’anno il 40% dei pagamenti sarà digitale, il 16% con bonifici, il restante 44% in contanti. Un fenomeno impensabile fino a qualche anno fa ma che ha subito una forte accelerazione dallo scoppio della pandemia in poi. Se evitare i contanti era in quel periodo uno strumento anti-contagio, oggi è una comodità. E la crescita non si è esaurita. Un fenomeno che fa felice anche l’erario: secondo il Polimi, il 35% dei pagamenti in contanti sfugge al fisco. Se il digitale rosicchia terreno al contante, lo rosicchia anche al nero.È vero che la spesa è aumentata anche per via dell’inflazione, stimata dall’Istat al 6,4%. Ma i pagamenti digitali crescono comunque di più. Se gli italiani hanno pagato di più con carte e smartphone non è solo per via dell’aumento del costo della vita. Il motivo più vicino alla realtà sembra il più semplice: pagare senza contanti è più comodo. E più gli strumenti sono facili e veloci, più sono preferiti. Oggi con un tocco dello smartphone si paga facilmente anche un caffè: «Oramai i clienti pagano quasi solo con carte e cellulari. I più giovani pagano quasi solo col cellulare». Massimiliano è il proprietario del Caffè Zama in zona San Giovanni, a Roma. Un crocevia di turisti, autisti del trasporto pubblico e tassisti. Nell’ultimo anno, racconta, i pagamenti in contanti sono crollati. «Per noi è meglio accettare bancomat o Satispay. Certo, sarebbe ancora meglio se le commissioni fossero più basse».Nel semestre appena concluso il valore dei pagamenti “contactless” (senza contatto, quando sfioriamo con la carta o col cellulare il pos dell’esercente) ha superato i 100 miliardi. E 7 pagamenti su dieci vengono fatti “senza contatto”. Un dato da sottolineare. Spiega Ivan Asaro, direttore dell’Osservatorio: «Significa che lo strumento e il suo livello di utilizzo stanno raggiungendo il loro livello di maturità». Ma comunque avverte: «Senza misure mirate all’adozione di strumenti di pagamento digitali la loro crescita tornerà a livelli pre pandemici». Si assesterà. Ma non si fermerà.Il volume dei pagamenti senza contanti aumenta. Ma aumenta ancora di più il numero delle transazioni: 4,5 miliardi, +17,6%. In compenso diminuisce lo scontrino medio, sceso a 45 euro (2 in meno rispetto a dodici mesi fa). Ancora più significativo è il dato dei pagamenti con strumenti “contactless”, generalmente più rapidi e immediati: sono cresciuti del 97% a 12,2 miliardi, per un totale di 450 milioni di transazioni effettuate (+108%). In questo settore dei pagamenti digitali lo scontrino medio scende ancora a 27 euro. Dati confermati da Nexi, che nello stesso periodo ha registrato pagamenti via smartphone del 104%. Numeri. Ma che raccontano quanto questi strumenti abbiano già cambiato le abitudini degli italiani che sempre più numerosi preferiscono fare a meno del contante. Anche per spese piccole e piccolissime. Lo smartphone sta rendendo il portafogli superfluo. Un fenomeno che riguarda ogni angolo d’Italia. Se ne sono accorti quanti sono riusciti a fare la spesa senza contanti in estate anche in una piccola isola siciliana.Nel caffè romano entra una donna dall’accento est-europeo. Prende una bottiglietta d’acqua e chiede se è meglio pagare con venti euro o con la carta di credito. Il barista prende i venti euro e le dà il resto: «Per un euro…». Al supermercato di fronte, i clienti in fila già brandiscono le carte prima di poggiare la spesa sul rullo. Scene familiari a tutti oramai. A cui ci siamo abituati in tempo record, senza nemmeno accorgercene. —