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 2023  ottobre 07 Sabato calendario

Guido Tonelli risponde al questionario di Tuttolibri

Il primo libro letto da bambino?"I ragazzi della via Pál” di Ferenc Molnár.Nella casa dov’è cresciuto che libri c’erano?Da bambino pochissimi, perché costavano troppo. Mio padre, ferroviere, amava la lettura, ma col suo stipendio dovevamo mangiare in otto. I libri arrivarono più tardi, quando le cose cominciarono ad andare meglio: Pavese, Fenoglio, Cassola, Faulkner, Steinbeck, Hemingway.Il più amato?"Grande Sertão” di João Guimarães Rosa. Perché è un canto epico del coraggio di vivere. È un’opera nella quale agiscono tutte le forze che segnano l’esperienza umana: il coraggio, la sfida, la morte, l’amicizia, l’amore, la ferocia, la generosità. I personaggi sono divisi tra Dio e il diavolo, sono un impasto di bene e di male, come ognuno di noi. È uno di quei libri che non vorresti finire mai perché quando chiudi l’ultima pagina, provi un senso di privazione.Il più noioso che non è mai riuscito a finire?"Sotto il Vulcano” di Malcolm Lowry. Molti lo considerano un capolavoro, io l’ho trovato scontato e illeggibile.C’è un libro che cita senza averlo letto?Sì, mi è capitato con la “Recherche” di Proust.Quale eroe di romanzi le piacerebbe essere?In realtà sarebbe un personaggio storico, John Franklin, il grande esploratore, che è il protagonista di “La scoperta della lentezza”, il bellissimo romanzo di Sten Nadolny.Qual è il migliore libro di fisica?” Sei pezzi facili” di Richard Feynman: è un genio.C’è un libro che l’ha fatta piangere?Sì, a dirotto, “Uomini e topi” di John Steinbeck; nel finale quando George uccide Lennie come estremo atto di amore verso il suo fragile amico.Il miglior romanzo d’amore?"L’amore ai tempi del colera” di Gabriel García Márquez. Mi ha incantato la fiducia assoluta, totale di Fiorentino Ariza che non dubita neanche per un istante che il suo amore per Fermina Daza finirà per prevalere su tutto.Il libro d’avventura più amato?"Moby Dick” di Hermann Melville perché ci spiega che avere un sogno, un grande obiettivo della vita è importante, ma non deve diventare un’ossessione.Il genere meno amato?Romanzi rosa. Capisco che sognare è un bisogno primordiale, ma sono troppo stucchevoli.Quanto tempo dedica alla lettura?Raramente riesco a sottrarre agli impegni più di una ventina di ore la settimana.La posizione preferita?Supino sdraiato sul divano.Il momento della giornata migliore per leggere?Nel tardo pomeriggio o la sera dopocena.Quanti libri possiede (più o meno)?Poco meno di tremila.Come li tiene in ordine?Un ordine piuttosto caotico. Cerco di organizzare gli scaffali un po’ su basi geografiche -tutti i latino-americani-, un po’ sul genere -saggi politici, grandi classici etc.Dove?Librerie, scaffali, qualche armadio e qualche cassetto, impilati su scrivanie e così via.Ha regalato un libro per sedurre?Vuole scherzare? Le ragazze che frequentavo me l’avrebbero tirato in testa.È stato mai sedotto con un libro?Ma figuriamoci! Meglio non entrare nei dettagli di ciò che mi seduceva nelle ragazze.Come tiene il segno della lettura?Facendo le orecchie.Li sottolinea?No.Ha mai buttato via un libro?Mai. Con sofferenza li ho regalati a biblioteche popolari.Li impresta?Sì, ma non riesco a nascondere una certa riluttanza.Li restituisce se li imprestano a lei?Certamente.Che cosa c’è sul comodino da notte?Ora le poesie di Daniele Cavicchia “La solitudine del fuoco” e un saggio sul cervello di Arnaldo Benini “Neurobiologia della volontà”.L’ultima lettura?"Negli abissi luminosi. Sciamanesimo, trance ed estasi nell’antica Grecia.” Un saggio di Angelo Tonelli, un grande grecista, mio amico e quasi mio omonimo. Bellissima la tesi centrale del libro: che negli antichi sapienti gli aspetti oscuri, irrazionali, misterici del sapere siano inseparabili da quelli puramente razionali e logici che, tradizionalmente, attribuiamo al pensiero della Grecia classica.Se dovesse andare su un’isola deserta che libro porterebbe con sé?Lo “Zibaldone” di Leopardi. Mi aiuterebbe a sopravvivere meglio.