ItaliaOggi, 6 ottobre 2023
Veneto, addio alla rete di rame
Il Veneto spegne la rete in rame. Ed entro il 2030 sarà la prima regione in Italia a utilizzare solo quella in fibra ottica. La scorsa settimana, all’H-Farm di Roncade, in provincia di Treviso, si sono tenuti gli Stati generali della fibra ottica, un incontro tra istituzioni, aziende e associazioni per fare il punto sullo stato dell’arte della connettività in Veneto e sulle possibilità di sviluppo che un’infrastruttura all’avanguardia offre a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
I servizi digitali più recenti e quelli in fase di test, per essere fruiti in maniera ottimale, necessitano di un’infrastruttura di rete all’avanguardia, come la fibra ottica fino a casa, l’unica in grado di raggiungere la velocità di connessione di un gigabit al secondo. Non a caso abilitare la connettività gigabit in tutto il territorio nazionale è l’obiettivo del governo di Giorgia Meloni col piano Italia un giga da attuare entro il 2026.
All’H-Farm i lavori sono stati aperti dal governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, e hanno visto l’alternarsi di tre panel e una tavola rotonda in cui sono stati illustrati l’avanzamento dei lavori dei piani di infrastrutturazione digitale in Veneto, in Italia e in Europa, che entro il 2030, tramite l’Ue, avvierà il piano Digital compass.
«Non sarà una cosa immediata, ma ritengo sia arrivato il momento di accelerare e favorire il passaggio dalla rete in rame alla fibra ottica», ha spigato Zaia. «La disponibilità di una connettività veloce e affidabile è diventata imprescindibile per il nostro sviluppo sociale ed economico. Le nostre competenze industriali, agricole, turistiche e culturali, per rimanere competitive nel mondo moderno, devono abbracciare la trasformazione digitale».
«Come Veneto ci candidiamo a diventare la prima regione in Italia a spegnere la rete in rame per utilizzare solo quella in fibra ottica», ha aggiunto il governatore. «Un appuntamento che vogliamo si realizzi entro il 2030. La rete in fibra, come dicono gli esperti, è il futuro, con velocità di download sempre maggiori, una rete scalabile, più sicurezza nella trasmissione e minori costi di gestione anche per gli utenti. Un’autostrada digitale in cui vogliamo far crescere i servizi pubblici, con in testa la telemedicina e la sanità».
L’infrastruttura tecnologica a banda ultralarga, secondo Zaia, rappresenta una questione cruciale in un’epoca in cui la tecnologia sta guidando il progresso e la competitività economica. «È un impegno importante, soprattutto a fronte di dati nazionali molto bassi rispetto a quelli europei. Per il Veneto i numeri sono importanti: nella nostra regione il piano banda ultralarga conta 453 progetti definitivi approvati e 335 ultimati con tecnologia fiber to the home. L’infrastruttura realizzata è di 8.400 chilometri, pari all’80% del progetto».