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 2023  ottobre 06 Venerdì calendario

Intervista a Elodie


«Il mio corpo non dovrebbe suscitare scandalo perché è il “mio” manifesto di donna libera. In questo momento c’è una battaglia da fare contro chi non ha ancora capito che il mondo è cambiato, certi diritti sono inalienabili, importantissimi, sacrosanti e per fargliela capire dobbiamo unirci, soprattutto tra donne». Sono ancora calde le polemiche sulla foto che ha lanciato il singolo A Fari Spenti e ritraggono la cantante senza veli tanto che ieri, alla presentazione del nuovo disco («non un album o un EP ma un vero e proprio clubtape del quale sentivo l’urgenza») intitolato Red Light, Elodie ha dato sfogo alla sua sensibilità verso le problematiche che affliggono il mondo femminile e LGBTQ+.
Red Light contiene sette tracce e per ognuna c’è un video (hot) che racconta una storia sensuale, consapevole, esagerata, fortissima e la copertina è disegnata da Milo Manara. Cosa vuole dirci, Elodie?
«Dall’esibizione del mio corpo sino all’incontro con il maestro Milo Manara, che non ringrazierò mai abbastanza, tutto ha a che fare con la libertà delle donne. Dobbiamo e possiamo mostrarci come vogliamo e Manara ha usato la foto del singolo disegnandomi togliendo la mano che in foto mi copre i genitali; l’ha spostata sul fianco e col pugno chiuso. Lo ha fatto per sottolineare la forza delle donne».
Appena uscì la foto senza veli, sui social in molti hanno scritto: «non avevi bisogno di mostrarti». Cosa risponde?
«Invece c’è bisogno, eccome! Il corpo è nostro e dobbiamo essere liberi di decidere come utilizzarlo. Per me è arte in libertà».
Quando è nata l’urgenza per realizzare un disco così?
«Dopo la data di maggio al Forum di Assago. I video sono firmati dai The Morelli Brothers e, così come le canzoni, interpretano il mio immaginario vicinissimo a Madonna e a quello che ha rappresentato negli anni ‘80 e ‘90. In questo momento storico mi sembra doveroso sfogarmi con un messaggio visivo forte, libero, cattivello, deciso».
Un momento storico che vede il nostro Paese alle prese con un Governo divisivo. Lei come si pone?
«Mi sono sempre divertita a infastidire e lo farò sempre. Quest’anno la Regione Lazio ha tolto il patrocinio al “Pride”, ma io so da che parte stare. Sono offesa e arrabbiata perché stiamo tornando indietro e non bisogna leggere fra le righe per capire che c’è un messaggio preciso contro gli esseri umani, contro chi non è omologato. Ma voglio rimanere ottimista anche perché le minoranze da sempre sono vessate, ma da sempre esistono».
Nel suo futuro intravede la politica?
«Intellettualmente non farei mai politica, ho la terza media. All’Italia, a tutti noi serve gente che sappia quello che fa e se è vero che io sono mossa da un buon sentimento è anche vero che di certe cose non so tutto. Tranquillizzerò tutti dicendo che non mi candiderò ma qualche idea su come cambiare le cose ce l’avrei».
Nelle clip lei è quasi sempre sola ma in un video c’è la fashion icon Anna Dello Russo. Com’è nata la collaborazione?
«Anna è una delle più importanti influencer della moda, un mondo che spesso si prende troppo sul serio e quando succede non mi piace. Anna ha accettato di partecipare per giocare con me».
Conosce bene il mondo rap e tra le sue canzoni ce ne sono alcune dove rappa. Cosa pensa dei rapper e dei trapper che spesso sconfinano nella misoginia?
«Io non collaborerei mai con certi rapper e trapper misogini perché non abbiamo nulla in comune, ma li porterei a scuola per imparare come vanno le cose nella vita reale. La violenza che viene espressa in certe rime sembra figlia di un modo di fare che sta tutto in quel linguaggio, sbagliato».
La violenza sulle donne è sempre più presente tra i titoli delle cronache. Da dove partire per un cambio culturale?
«È stata un’estate molto brutta per noi donne e la violenza non va giustificata in nessun modo. Sono secoli che dobbiamo fare un passo indietro e capire la fragilità dell’uomo, ma io sono stanca di giustificare la loro paura della bellezza della donna. Dovremmo metterci in discussione e pensare a quante volte abbiamo atteggiamenti sessisti, anche e a volte soprattutto noi donne. Ci innamoriamo della bellezza dell’uomo che poi ci tratta di merda finché ti convince e ti fa sentire in difetto. È successo anche a me e mi sono detta: fuori fai la tosta e poi a casa giustifichi certi atteggiamenti? La soluzione è passata anche per la terapia, vado da una terapeuta Emdr e mi ha aiutata a riconoscere i traumi, fare un passo avanti». —