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 2023  ottobre 06 Venerdì calendario

Intervista a Barbara Bouchet


Nella nuova serie Anima gemella di Francesco Micciché, dall’11 ottobre su Canale 5, in cui il medico fascinoso Daniele Liotti, vedovo, si fa travolgere dalla truffatrice che si finge medium Chiara Mastalli, Barbara Bouchet interpreta la contessa Ortensia, nobildonna torinese che vuole rievocare lo spirito del marito.
L’attrice torna alla fiction: carriera lunghissima, sex symbol che ha fatto sognare, donna spiritosa, nonna che invece dei giocattoli regala libri alle nipoti, è battagliera. «Mi piace lavorare e voglio continuare: non so stare senza fare niente».
Le serie tv offrono ruoli?
«Ormai sono relegata a fare le contesse o le nonne, anche contesse e nonne insieme. Ma è divertente trasformarmi in un personaggio.
Abbiamo girato a Torino di notte con un freddo cane, sotto il costume ero impacchettata».
Le piace ancora il set?
«Mi piace da morire lavorare, altrimenti mi sarei già ritirata. Ma ritirata de che?, come si dice a Roma.
Poi mi viene la depressione. Non mi piace stare a casa, posso giocare a burraco ma mi annoio. A novembre inizio un’altra miniserie per Mediaset ambientata in una casa di riposo per anziani, che poi si confrontano con i giovani ospiti di una casa famiglia, è l’incontro di due mondi. Bella storia».
Lavora da quando è ragazza, non è disonorevole stare a casa non trova?
«Questo è vero ma io non so stare senza fare niente. Ho iniziato a 15 anni, quando sono andata a Los Angeles, ho fatto tanti lavoretti: ho venduto il pollo fritto, le scarpe. Non avevo nessuno che mi mantenesse. A 17 anni ho avuto i primi ruoli, piccolini ma sempre con grandi attori, non sapevo neanche chi fossero…Solo dopo ho capito chi erano Marlon Brando, David Niven, Robert Mitchum. La fortuna più grande è stata incontrare Otto Preminger con cui ho girato Prima vittoria ero la moglie di Kirk Douglas».
Si sentiva bella?
«Non ho avuto tempo per pensarci, la testa era sul lavoro. Finché la bellezza mi dava la possibilità di lavorare, tutto ok. Non sono una persona presa da sé stessa e questo si capisce».
Le persone lo capiscono?
«Mai sentito l’invidia. Quello che mi fa più piacere è che vengono persone della mia età a salutarmi. Mi sono spogliata al cinema, pensavo che il pubblico femminile mi guardasse male. Invece no: la cosa più bella sono i complimenti delle donne».
Con gli anni quando c’è stato il cambiamento?
«Grazie al film Metti la nonna in freezer di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi. Quella commedia mi ha sdoganata, facevo una anziana e questo ha aperto occhi e mente di produttori e registi che mi vedevano come bella donna e pensavano: “Più di quello non sa fare”».
Ha appena compiuto 80 anni.
Per la bellezza contano più il Dna o la disciplina?
«Santa pazienza, era già successo per i 70 anni. Non sa questa estate le telefonate che ho ricevuto: su Internet c’è scritto nata nel 1943. Ho provato a far cambiare la data, io sono nata nel 1944. L’estate del 2024 avrò 80 anni. Siccome mi hanno riempito di telefonate, ho scritto i nomi: voglio vedere se l’anno prossimo mi rifaranno gli auguri».
Che rapporto ha con l’età?
«Nei giorni normali, bellissimo. In quelli in cui sento gli acciacchi o ho l’influenza mi dico che sto invecchiando. La bellezza è Dna o disciplina, tutte e due. Mia mamma a 80 anni era bellissima, però è importante mantenere quello che ci è stato dato. Non faccio stravizi».
Segue una dieta?
«No. Soffro di inappetenza, sono avvantaggiata.
Sa quando sono ingrassata? Durante il Covid perché mi facevo una vaschetta di gelato, gusto fiordilatte, davanti alla tv.
Vaschette a go go. Mi sono fermata quando è cresciuta la pancetta».
È stata molto corteggiata?
«C’era sempre l’idea di uscire col personaggio, di essere fotografati con l’attrice. Quando mi corteggiò il mio ex marito e sono arrivati i paparazzi, si è scusato. Venne il maître: “Il signor Borghese chiede scusa, vi sentirete più tardi a casa”. Ho pensato: “Questo sì che mi piace, ha fatto tutto il contrario degli altri”. Per gli altri ero il trofeo, lui mi ha rispettato».
Da ragazza la volevano relegare a casa?
«Steve McQueen era giovane, invitava i motociclisti e mi chiedeva di fare le uova con le patate fritte e i fagioli. Non mi piace cucinare, non poteva essere il mio futuro. Gli lasciai un biglietto. Omar Sharif mi dice: “Vai a Parigi e arreda la casa, non voglio oggetti e quadri”. Che è un ospedale?
A casa mia non c’è un buco sul muro dove non ci sia attaccato qualcosa».

Come mamma che voto si dà?
«Ho fatto del mio meglio, lavorando.
Con gli uomini sono sempre stata autonoma, non devo ringraziare nessuno. L’indipendenza è una grande cosa, anche per questo non accettano la fine di un rapporto».
Che nonna è?
«Alle nipotine regalo i libri più dei giocattoli.
Meglio leggere».
Oggi cosa manca agli uomini?
«Vedendo come è l’andazzo, un po’ di carattere
. La nostra libertà, l’indipendenza, anche economica, li mette in difficoltà. Sono più insicuri».
Ha raccontato di essere stata molestata, e che purtroppo succederà sempre. Perché?
«Vorrei che finisse ma temo che da qualche parte ci sarà sempre un problema. Leggendo i giornali, mi sono fatta questa idea. Bisogna denunciare subito, oggi si può fare e non ci si deve vergognare, non bisogna avere paura. Alle più giovani dico: “Raccontalo a tua madre, a tuo padre, a un’amica e cerca di salvarti”. Sono ferite difficili da eliminare dalla nostra anima».