Corriere della Sera, 6 ottobre 2023
Anche i Del Vecchio lasciano il fisco a secco
Il dossier è in mano all’Agenzia delle Entrate che dovrà decidere sulla richiesta dei figli di Silvio Berlusconi: l’esenzione dalle tasse di successione. È un’opportunità prevista dalla legge, secondo quanto trapela dell’istanza depositata pochi giorni fa dal notaio Mario Notari. Le stesse norme si applicano anche alla ben più ricca eredità Del Vecchio? No, come vedremo.
Dunque mentre si avvicina la convocazione delle assemblee straordinarie che dovranno modificare la governance del gruppo Berlusconi, i figli del Cavaliere hanno chiesto l’esenzione per il passaggio di 423 milioni di euro, il valore di libro delle quattro holding cui fa capo il 61,2% di Fininvest. Cioè la quota di controllo che era di Silvio. Lo conferma l’istanza allegata alla Dichiarazione telematica di successione dopo le anticipazioni di Repubblica sul tema. La richiesta riguarda le holding “sopra” Fininvest che, a patrimonio netto ai fini fiscali, valgono appunto 423 milioni benché il patrimonio ereditario a valori di mercato sia stimato circa 4 miliardi. Ai 423 milioni vanno aggiunti altri 35 milioni in immobili (a valore catastale) intestati direttamente a Silvio, nonché mobili, quadri e barche. La richiesta di Marina, Pier Silvio, Eleonora, Barbara e Luigi Berlusconi avviene in base a una norma del 1990 (Testo unico su successioni e donazioni) per cui i trasferimenti, a favore dei discendenti «di aziende o rami di esse, di quote sociali e di azioni non sono soggetti all’imposta» di successione se gli eredi proseguono l’esercizio dell’attività d’impresa o ne detengono il controllo per almeno cinque anni.
Differenza
Nella successione Del Vecchio non transita la maggioranza di Delfin
Nel patto tra i fratelli c’è infatti l’impegno formale a non cedere le quote per 5 anni. Con le prossime assemblee (entro il 30 novembre) saranno approvati i nuovi statuti con la regole di governance concordate (vincolo di 5 anni, nomine consiglieri, distribuzione utili) e dunque il patto a cinque si scioglierà. Resterà quello tra Marina e Pier Silvio che di fatto blinda il controllo del gruppo: insieme hanno infatti circa il 76% di Fininvest. La chiave dell’esenzione è quindi in due elementi: il trasferimento per successione del controllo (61%) di Fininvest e il lock up di 5 anni che è negli accordi firmati. La palla passa ora all’Agenzia delle Entrate che dovrà rispondere.
Le norme richiamate dai Berlusconi valgono anche per l’eredità di Leonardo Del Vecchio? Il quadro è molto diverso. Nella successione Del Vecchio non transita la maggioranza della cassaforte Delfin ma solo una quota del 25% lasciata alla vedova Nicoletta Zampillo che in seguito ne ha girato metà al figlio Rocco Basilico. Le altre quote, ciascuna del 12,5%, erano già nella nuda proprietà dei sei figli che, per altro, non hanno stipulato alcun patto tra di loro. E avrebbero ricevuto queste quote anni fa attraverso una donazione che ha un trattamento fiscale agevolato. Restano da versare 120-140 milioni per la successione del 25% oltre alle imposte sui legati.