Corriere della Sera, 6 ottobre 2023
La dieta dei campioni
Che cos’hanno in comune Sofia Goggia e Flavio Briatore, Olivier Giroud e Bebe Vio, Pecco Bagnaia e Larissa Iapichino? La notorietà certo, il successo, ma anche la necessità di nutrirsi tutti i giorni nel modo più sano e bilanciato – e senza dannose scorciatoie – anche se per affrontare sfide ben distinte, in campo e nella vita. Come tutti gli sportivi a ogni livello anche i «soldati semplici» vogliono e devono mangiare bene per vivere meglio, senza necessariamente cercare l’impresa. Il segreto è l’equilibrio.
Equilibrio e conoscenza. Parola di Nicola Sorrentino, medico, dietologo, maestro dell’alimentazione, direttore scientifico della Iulm Food Academy e autore di saggi sulla nutrizione, punto di riferimento per pazienti, tra questi uomini e donne normali, ma anche campioni e artisti molto popolari, che semplicemente desiderano adottare una dieta intelligente, su misura e senza sofferenze. Ecco allora che nasce Mangia come un campione (Sperling & Kupfer, 240 pagine, 18,90 euro, in libreria da martedì 10 ottobre), il libro che Sorrentino ha scritto sulla base della sua esperienza ma anche delle ultime indicazioni della scienza alimentare.
La promessa del sottotitolo è mantenuta: l’alimentazione ideale per ogni attività fisica, la dieta plant based, gli integratori, le ricette e i segreti dei grandi atleti: a completare il volume ci sono le interviste realizzate dal giornalista sportivo Daniele Dallera, caporedattore del Corriere della Sera, che ha messo a tavola alcuni grandi campioni carpendo i segreti delle loro abitudini alimentari da cui emerge una voglia di mangiare bene secondo i piani dei rispettivi nutrizionisti e stando ben distanti da qualsiasi aiutino, spesso inutile, sempre devastante. Il professor Sorrentino risponde a domande fondamentali che permettono al lettore e all’atleta di conoscere il proprio corpo, il metabolismo specifico, individuando le vere (e le false) richieste dell’organismo. Un racconto appassionato, una guida scientifica e didattica alla portata di tutti, questo talento nel raccontare e spiegare è la forza di Sorrentino, motivare il paziente-atleta e ovviamente fornirgli le giuste indicazioni, proteine, una corretta idratazione, la scelta degli integratori (funzionano ma non tutti e non sempre), il ruolo di carboidrati, grassi, vitamine, sali minerali. L’importanza degli abbinamenti dei piatti, gli orari corretti per mangiare e non mangiare, le regole per rimediare a eventuali e umanissimi sgarri. A ognuno il suo percorso di cibo e di vita, perché vent’anni non sono settanta, passeggiare in montagna non è come tirare di boxe, giocare la partitella a calcetto non è come scendere in campo a San Siro.
Per rendere ancora più concreto il messaggio, vengono proposte ricette su misura, da quelle naturali antinfiammatorie e per innalzare le difese immunitarie a quelle ricche di ferro o di potassio, quelle senza lattosio ma anche per i vegetariani e i vegani, con la consapevolezza che questo tipo di alimentazione non fa a pugni con una sana preparazione fisica e sportiva. Anzi, dalle nuove sperimentazioni emerge che i nutrienti fondamentali per le attività sportive, e non solo, vengono proprio dal mondo vegetale. Dalle interviste di Dallera scopriamo poi che il bomber milanista Olivier Giroud «ha il fiuto per il gol ma anche per il palato ben educato» grazie al fratello nutrizionista che lo tiene al guinzaglio.
Pecco Bagnaia adora la pasta al pesto e la Sacher, ma solo una fetta all’anno. Bebe Vio ama gli aperitivi con gli amici romani e ogni tre mesi si concede una puntata da McDonald’s. Sofia Goggia ammette di «ingrassare solo a guardare il cibo» e svela il suo metodo con le uova: «Tolgo i tuorli e li annego sciogliendoli nel caffè». Roberto Mancini d’Arabia teme solo una persona: mamma Marianna con i suoi cannelloni. Divorati quelli, seguono giorni di... digiuno. Flavio Briatore è consapevole che «arrivato a una certa età bisogna mangiare di meno e selezionare gli alimenti». Larissa Iapichino pilucca tutto ma con equilibrio. Danilo Gallinari, a 35 anni e con 208 centimetri da gestire, si è accorto che «il metabolismo si modifica. Il cibo è la nostra benzina, se in una macchina a diesel metti la super, quella si ingolfa». Vincenzo Nibali sa che anche solo un chilo di troppo può compromettere le prestazioni così assegna la medaglia d’oro a un piatto di rucola e grana. Un vero mangiare da campioni, in un libro da leggere come un avvincente saggio e da consultare come un prezioso manuale.