Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  ottobre 03 Martedì calendario

Intervista a Veronica Gentili


Non se lo aspettava né lei, né il pubblico, né tanto meno l’autore Davide Parenti. La promozione a iena di Veronica Gentili è arrivata infatti direttamente da Piersilvio Berlusconi: un’idea che ha spiazzato tutti, aprendo le porte del programma alla prima conduttrice giornalista. Da stasera quindi Gentili non sarà più la padrona di casa di Controcorrente, che chiude i battenti, ma passa su Italia1.Sia sincera: la considera davvero una promozione?«Una carriera è fatta di tante esperienze, tutte preziose. È chiaro che è diverso costruire un proprio talk show, scegliersi gli ospiti, condurlo e lavorare con gli autori. Qui entro in un programma storico, con un gruppo di lavoro rodato, guidato da Parenti, ma proverò comunque a portare il mio pensiero e le mie idee. Non sono mai stata la conduttrice che arriva alle 20.45 chiedendo: “Che devo fare?”. Tra l’altro sarò la prima presentatrice a firmare anche dei servizi».Non è che, con l’arrivo di Bianca Berlinguer, due prime donne su Rete4 erano troppe?«Scriva così: “Gentili ride lusingata"».Perché la lusinga?«È un onore essere messa sullo stesso piano di una professionista come Berlinguer».A un certo punto si è anche vociferato di un suo passaggio in Rai. Quanto c’era di vero?«Ci sono stati degli interessamenti, si è valutato se c’erano dei margini, ma tutto sempre ufficiosamente».Cosa pensa che le potrebbe dare Le Iene?«È un programma seguitissimo, che dà una visibilità di un certo tipo e mi permette di fare esperienze nuove. Da Parenti posso solo imparare moltissimo, soprattutto sul versante della cucina tv».Ha detto che farà dei servizi. La vedremo appostata davanti a Montecitorio?«Ecco, quello no. Sarebbe troppo distonico rispetto a quanto ho fatto finora... Però sicuramente intervisterò dei politici: sarà divertente incontrarli in un’altra veste».Sarà meno accomodante?«Certo. Nei talk, anche se vuoi fare una domanda più scomoda, devi comunque seguire una certa liturgia. Le Iene ha tutto un altro codice».Ha ragione Francesca Fagnani quando sostiene che i talk viziano gli ospiti, assecondando tutte le loro richieste?«Diciamo che si mercanteggia un po’. Esistono ospiti più timorosi, che non vengono se in studio c’è anche Tizio o Caio, così come uffici stampa troppo zelanti, che ti mettono addosso degli stress enormi. Personalmente non ho mai anticipato le domande e cerco di non essere troppo indulgente perché più cedi e più pretendono. Piuttosto rinuncio a degli ospiti».I nomi?«Diciamo che a turno può capitare con tutti, in base alla fase di ansia e paranoia in cui si trova il politico interessato».Alle Iene si rimprovera spesso di avere un approccio troppo aggressivo e scorretto. Si ienizzerà lei o si «gentilizzerà» il programma?«Non farei di tutte le iene un fascio: ogni inviato ha la propria personalità. La mia sarà… gentile! Non sono mai stata una persona scortese, nemmeno quando in passato dovevo assumere toni più duri. Si lavorerà per compromessi».Lo sa vero che è già scattato il paragone con Belen?«Questa cosa dei confronti tra donne è un “tic” culturale: fatichiamo a liberarcene! Lo avevo messo in conto ma, mi consenta, che palle…»Da appassionata di politica, mai pensato di candidarsi?«Proprio no. Il giornalismo è molto più divertente e gratificante. Qualcuno, soprattutto a sinistra, mi ha fatto delle proposte ma era più una cosa alla “vediamo se ce’ casca"».Come si stanno muovendo Schlein e Meloni?«Entrambe stanno cercando una quadra. Meloni sta studiando come relazionarsi con l’Europa. Anche i più sovranisti si sono resi conto che non si va da nessuna parte senza relazionarsi con determinate cancellerie. A sua volta anche Schlein cerca un equilibrio: il Pd è un delirio di anime e non è facile rappresentare e mediare istanze così diverse, soprattutto se, come lei, hai un preciso background militante».E la Gentili privata sogna di mettere su famiglia?«Non ambisco allo status di coniugata. L’idea di un figlio è invece all’ordine del giorno».La Meloni sarà fiera di lei…«Non mi affibbi la missione di ripopolare l’Italia perché non so nemmeno se farò in tempo! Però ora mi sento pronta a diventare madre. Finchè infatti sei alle prese con la tua identità e con l’essere figlia, non hai spazio per desideri materni. Ora, alla luce di un percorso (sì, sono fatta così: rifletto un sacco e mi carico il peso dell’umanità sulle spalle!), mi sento di fare questo passo».