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 2023  ottobre 03 Martedì calendario

Per mantenere un cane servono in media 600 euro all’anno

ROMA Caro Fido, quanto mi costi! E infatti sono sempre di più gli italiani a non starci dentro, quando si tratta di occuparsi dei propri amici a quattro zampe. L’amore per loro deve fare i conti con spese sempre più salate. Il caro-vita, nell’anno dell’incubo inflazione, riguarda anche gli animali. Di conseguenza le famiglie che li ospitano. Medicinali, visite, accessori, e soprattutto il cibo destinati al mondo Pet sono stati colpiti dall’ondata di rincari, tanto che oggi per mantenere un cane servono in media 600 euro all’anno, 390 euro per un gatto. E secondo il recente studio di Emg Different (commissionata da Facile.it) la spesa può salire fino a 1.200 euro per alcune tipologie di animali. Se si considera che in Italia una famiglia possiede in media due animali domestici, è chiaro quanto mantenerli incida notevolmente sul budget annuale. Ecco alcuni accorgimenti per risparmiare.
I CONSIGLI
Tutto parte dal “prevenire” i futuri eccessi di spesa, come sottolinea il medico veterinario Cristiana Matteocci di Perugia, specialista di comportamento animale. «Nel momento dell’adozione bisogna scegliere l’animale più adatto alla propria famiglia. È utile valutarne la personalità, verificare che sia conciliabile con eventuali bambini piccoli. E se amiamo viaggiare, evitiamo di scegliere animali con cinetosi, che stanno male viaggiando». Parola d’ordine, consapevolezza. Accogliere un animale in casa significa accollarsi dei costi potenzialmente notevoli in caso di malattie. L’Enpa, infatti, mette in guardia: nell’ultimo anno c’è stato un incremento degli abbandoni pari al 20% rispetto al biennio precedente. «Sicuramente, dietro tutto questo, c’è anche un fattore economico, e dunque alla base c’è un problema di superficialità nell’adozione», rileva la veterinaria.
GLI AIUTI
Meglio, poi, adottare se si può contare su una rete di amici e familiari pronti a supportarci nella cura dell’animale in caso di emergenza. La cosa più importante di tutte? Investire in una corretta alimentazione, perché una dieta malsana può condurre a gravi patologie terribilmente costose da trattare. Ma mangiare bene (nonostante i rincari registrati dagli alimenti per animali) qualche volta è sinonimo di risparmio. «Oggi la dieta casalinga viene considerata la migliore», spiega Cristiana Matteocci, facendo riferimento ai pasti cucinati dai proprietari stessi con prodotti freschi, permettendo così di alleggerire l’impatto sul portafogli. «Chiaramente, serve prima consultare un nutrizionista per conoscere la dieta specifica per il proprio animale». Se non si ha molto tempo da passare ai fornelli anche per cani e gatti, ecco allora che bisogna aguzzare la vista al supermercato, dove “prodotto costoso” non è detto che faccia rima con “prodotto di qualità”. «Purtroppo, di recente, nella produzione di mangimi si sono buttate molte aziende, anche italiane, che non investono nulla in ricerca e controllo qualità come fanno invece le grandi multinazionali», mette in guardia Laura Jurilli della clinica veterinaria Gaia di Ancona. Si tratta di aziende «improvvisate che puntano tutto su pubblicità accattivanti: prezzi alti solo per apparire autorevoli».
CIBO E CURE
Si è innescato così un gioco al rialzo dei prezzi che va al di là della recente inflazione, rivela Jurilli. Il risultato? «I proprietari sono disorientati». Anche qua il consiglio è di rivolgersi a un esperto che saprà indicare quale linea di prodotto è più adatta al proprio “migliore amico”. «Evitare poi di chiedere consigli ai commessi di negozi di animali, che spesso spingono determinati prodotti per scelte commerciali. Tanto meno di affidarsi a chat o forum, perché ogni animale deve seguire la propria dieta». C’è poco da fare sul fronte dei farmaci. Costano cinque volte rispetto a quelli per gli umani, a parità di molecola. «Prima, per far risparmiare il proprietario, i veterinari potevano prescrivere l’identico farmaco ad uso umano, oggi non più». E siccome al conto vanno aggiunte le spese per le visite veterinarie, in tanti hanno iniziato a stipulare le assicurazioni per gli animali. Dieci euro al mese, venti con massimali più alti, e terapie a costo zero.